giovedì 27 agosto 2009

La chiesa di Santa Veneranda presto sarà restituita al culto. Intanto molte sono le lamentele che giungono dal quariere Castellina

“Vogliamo la nostra parrocchia” questo è l’appello che viene dal cuore del quartiere Castellina. La chiesa è quella di Santa Veneranda, (nella foto accanto) chiesa madre dello storico quartiere. Dal 2002 che la chiesa è chiusa al culto. Da sette anni che i fedeli aspettano che il tetto venga ripristinato. Il progetto presentato dalla protezione civile regionale è stato approvato per un totale di 80 mila euro ora si aspetta il decreto di assegnazione dei fondi per poter iniziare i lavori che i fedeli aspettano ormai da tempo. Ieri ci siamo recati nei pressi della chiesa, sita nel cuore della Castellina, e alla nostra vista molte signore ci hanno avvicinato pregandoci di scrivere qualcosa perché è desiderio di molti abitanti del quartiere ritornare a preghare nella propria parrocchia “Ho un ricordo meraviglioso fin da quando padre Calcagno curava la sua parrocchia e lo spirito dei parrocchiani con amore e totale devozione, siamo in molte ad augurarci che la chiesa possa essere restituita al culto soprattutto per la sua importanza storica che ha rappresentato e rappresenta per la Castellina.” Chiesa madre del quartiere fin dal 1580, il Roccella nel suo libro Chiese e conventi nella città di Piazza scrisse “Intorno al 1580 forse per un terremoto la chiesa di Santa Caterina cominciò a minacciare rovina per cui le funzioni parrocchiali a partire dal 1582 vennero effettuate nella vicina chiesa di Santa Veneranda.” Cinque secoli di storia, di fede, e di preghiere ora gli abitanti del quartiere desiderano tornare dentro la loro parrocchia “Sono molte le anziane signore che dal 2002 non vanno in chiesa non avendo più vicina la loro parrocchia” ci dice un’altra signora che nel frattempo si avvicina a noi “Non riusciamo a comprendere come mai sia caduto il tetto e ci voglia così tanto tempo per eseguire dei lavori”. Intanto le nostre voci rassicuranti portano altre signore fuori dalle loro abitazioni, comportamento tipico del costume siciliano, tutti hanno desiderio di dire la loro ma nessun vuole essere menzionato con nome e cognome “padre Calcagno curava quella chiesa come una bomboniera, periodicamente manutentava il tetto e faceva tutti gli interventi che erano necessari per mantenere la chiesa in perfetto stato tutto il quartiere ha un ricordo splendido di padre Calcagno ora la chiesa come vede è lasciata nel più completo abbandono, all’interno della sacrestia vi sono topi e gatti morti insomma la sensazione è quella che la chiesa non tornerà più a splendere nel cuore del nostro quartiere” afferma un’altra signora che nel frattempo si è avvicinata. Non la pensa così padre Salvatore Giuliano, responsabile della chiesa di San Rocco e legale rappresentante della chiesa di Santa Veneranda. “ Personalmente mi reco quasi ogni giorno a controllare la chiesa e vi assicuro che non vi sono ne topi ne gatti morti all’interno della sacrestia; aggiungo che la chiesa tornerà a svolgere le sue funzioni parrocchiali ovviamente dopo l’intervento che dovrà mettere in sicurezza il tetto e ripristinare la piena funzionalità della sacrestia. Il progetto di 80 mila euro presentato dalla protezione civile regionale è stato approvato ora si aspettano i soldi per iniziare i lavori”.”

Chi sono

Qualcuno, di cui non ho molta stima, mi chiama "Architetto di Dio". La cosa, però, mi piace. Dicono che sono un architetto eclettico ed un pò anomalo. Il mio lavoro è a metà tra i restauri ed il turismo. Sono cooperatore salesiano e amo Don Bosco. Sono sposato con Cinzia che amo. Abbiamo tre figli, Gabriele Samuele e Gaia. Se vuoi scrivermi ecco la mail architettodidio@gmail.com


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"Il senso di inquietudine mi insegue sempre e quando mi pare di aver colto una certezza ricado nell'assoluto smarrimento. Mi chiedo: sono al posto giusto, al momento giusto? Boh! che casino è la VITA e quanto doloroso è questo cammino di scoperta dell'Assoluto che c'è in noi!"

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