E’ stata fissata per il 4 marzo 2010 la prima udienza davanti al G.U.P. presso il Tribunale di Enna per il procedimento a carico di tre medici dell’Ospedale “M. Chiello” di Piazza Armerina per il decesso di Mariella Grassia conseguente ad eventuali errori diagnostici e terapeutici come ampiamente argomentato nella richiesta di rinvio a giudizio formulata dal Dott. Marcello Cozzolino, Sost. Procuratore della Repubblica presso il Tribunale di Enna, della quale di seguito pubblichiamo i tratti essenziali:
Il Pubblico Ministero Dott. Marcello Cozzolino, Sost. Procuratore della Repubblica presso il Tribunale di Enna,
Visti gli atti del procedimento penale nei confronti di F. M. difeso di fiducia dagli Avv. ti Patrizia Farruggio e Marco di Dio Datola, entrambi del foro di Enna,
P. F. difesa di fiducia dall’Avv. Michele Calcagno del Foro di Enna,
R. A. difesa di fiducia dall’Avv. Norberto Leggeri del Foro di Enna e Francesco Panepinto del Foro di Caltanissetta
IMPUTATI
Per il delitto previsto dagli artt.113, 589 c.p. perché , a seguito del ricovero della sig.ra GRASSIA Maria Desirèe nel reparto di medicina generale dell’Ospedale “ M. Chiello” di Piazza Armerina alle 01:15 circa del giorno 12.04.2005, il F. quale medico cardiologo in servizio presso l’Unità Operativa di Cardiologia dell’Ospedale M. Chiello di Piazza Armerina, la P. quale medico addetto al reparto di medicina generale dell’Ospedale M.Chiello di Piazza Armerina, la R. quale anestesista in servizio presso l’Opedale M. Chiello di Piazza Armerina:
omettendo di eseguire alla sig.ra GRASSIA l’emogasanalisi, che avrebbe consentito di monitorare l’evoluzione dello shock cardiogeno che l’aveva interessata, e quindi di evitare, mediante appropriate terapie, che lo stesso potesse aggravarsi diventando irreversibile;
omettendo di diagnosticare alla sig.ra GRASSIA la miocardite benché fossero stati rilevati, alle ore 01:00 del 13.04.2005 una consistente leucocitosi, benché vi fosse un versamento pericardio in corso, benché la sig.ra GRASSIA fosse stata affetta da pericardite già nell’anno 1998, benché non avesse dolori toracici, e benché le risultanze dell’elettrocardiogramma delle ore 00:05 del 13.04.2005, l’eccessivo numero di globuli bianchi, l’età ed il sesso della sig.ra GRASSIA facessero propendere per la diagnosi di miocardite;
diagnosticando erroneamente alla sig.ra GRASSIA un infarto del miocardio, ed impostando le scelte terapeutiche sulla base di tale erronea diagnosi;
omettendo di somministrare ossigeno alla sig.ra GRASSIA durante il trasferimento dal reparto in cui era ricoverata al Pronto Soccorso in attesa dell’elisoccorso;
constatando erroneamente il decesso della sig.ra GRASSIA, e conseguentemente annullando il trasporto della stessa a mezzo elisoccorso in altra struttura sanitaria;
in cooperazione colposa tra loro provocavano il decesso di GRASSIA Maria Desirèe per shock cardiogeno provocato da miocardite.
Commesso a Piazza Armerina il 13.04.2005
Vista l’ordinanza ex art.409, comma 5, c.p.p. emessa in data 05.11.2009 dal g.i.p. del Tribunale in sede
CHIEDE
l’emissione del decreto che dispone il giudizio nei confronti degli imputati per i reati sopraindicati.
Il Pubblico Ministero Dott. Marcello Cozzolino, Sost. Procuratore della Repubblica presso il Tribunale di Enna,
Visti gli atti del procedimento penale nei confronti di F. M. difeso di fiducia dagli Avv. ti Patrizia Farruggio e Marco di Dio Datola, entrambi del foro di Enna,
P. F. difesa di fiducia dall’Avv. Michele Calcagno del Foro di Enna,
R. A. difesa di fiducia dall’Avv. Norberto Leggeri del Foro di Enna e Francesco Panepinto del Foro di Caltanissetta
IMPUTATI
Per il delitto previsto dagli artt.113, 589 c.p. perché , a seguito del ricovero della sig.ra GRASSIA Maria Desirèe nel reparto di medicina generale dell’Ospedale “ M. Chiello” di Piazza Armerina alle 01:15 circa del giorno 12.04.2005, il F. quale medico cardiologo in servizio presso l’Unità Operativa di Cardiologia dell’Ospedale M. Chiello di Piazza Armerina, la P. quale medico addetto al reparto di medicina generale dell’Ospedale M.Chiello di Piazza Armerina, la R. quale anestesista in servizio presso l’Opedale M. Chiello di Piazza Armerina:
omettendo di eseguire alla sig.ra GRASSIA l’emogasanalisi, che avrebbe consentito di monitorare l’evoluzione dello shock cardiogeno che l’aveva interessata, e quindi di evitare, mediante appropriate terapie, che lo stesso potesse aggravarsi diventando irreversibile;
omettendo di diagnosticare alla sig.ra GRASSIA la miocardite benché fossero stati rilevati, alle ore 01:00 del 13.04.2005 una consistente leucocitosi, benché vi fosse un versamento pericardio in corso, benché la sig.ra GRASSIA fosse stata affetta da pericardite già nell’anno 1998, benché non avesse dolori toracici, e benché le risultanze dell’elettrocardiogramma delle ore 00:05 del 13.04.2005, l’eccessivo numero di globuli bianchi, l’età ed il sesso della sig.ra GRASSIA facessero propendere per la diagnosi di miocardite;
diagnosticando erroneamente alla sig.ra GRASSIA un infarto del miocardio, ed impostando le scelte terapeutiche sulla base di tale erronea diagnosi;
omettendo di somministrare ossigeno alla sig.ra GRASSIA durante il trasferimento dal reparto in cui era ricoverata al Pronto Soccorso in attesa dell’elisoccorso;
constatando erroneamente il decesso della sig.ra GRASSIA, e conseguentemente annullando il trasporto della stessa a mezzo elisoccorso in altra struttura sanitaria;
in cooperazione colposa tra loro provocavano il decesso di GRASSIA Maria Desirèe per shock cardiogeno provocato da miocardite.
Commesso a Piazza Armerina il 13.04.2005
Vista l’ordinanza ex art.409, comma 5, c.p.p. emessa in data 05.11.2009 dal g.i.p. del Tribunale in sede
CHIEDE
l’emissione del decreto che dispone il giudizio nei confronti degli imputati per i reati sopraindicati.