Due braccia aperte verso i giovani, ecco cos'è stato e cos'è Don Bosco.
Un prete semplice, un uomo straordinario.
Dinnanzi a lui, noi giovani così ribelli, così strafottenti, così indisciplinati, così additati di continuo dal mondo degli adulti, stereotipati in modelli che poi neanche ci appartengono.
Noi giovani da lui così amati. In noi Don Bosco ha visto il futuro, ha visto un seme da cui far nascere una pianta destinata a diventare possente albero.
Cosa ce ne facciamo oggi del ricordo di un prete dell'Ottocento?
Cosa ce ne facciamo dei suoi sogni, dei suoi progetti, del suo Oratorio?
Cosa ce ne facciamo delle sue frasi, delle sue raccomandazioni, delle sue paroline all'orecchio? Non ce ne potremmo far nulla se non sapessimo che oggi è ancora in mezzo a noi. In chi ha voluto continuare la sua Opera.
In chi ha preso a cuore ogni singolo giovane incontrato sul cammino.
In chi ha la capacità di guardare lontano e dire "si può fare di più", e non è un ritornello ma uno stile di vita.
Oggi potremmo continuare ad additare la società, i giovani, noi stessi e dire che non c'è nulla da fare. Guardare la tv spazzatura, le sale giochi stracolme, le bottiglie di birra abbandonate il sabato sera e i pub sempre intasati e dire che i giovani sono solo questo.
Oppure possiamo rimboccarci le maniche e scendere "in strada" come ha fatto lui, diventare amici dei "giovani" (anche se nostri coetanei!) e credere che ancora oggi lui ci voglia augurare "Ci vedremo tutti in Paradiso!".
Buona festa di San Giovanni Bosco 2010