giovedì 25 febbraio 2010

Una battuta di caccia rischia di trasformarsi in tragedia per Rosario Milazzo salvato grazie all'intervento dei medici dell'ospedale Chiello

Una battuta di caccia tra amici stava per finire in tragedia. E’ la storia di Rosario Milazzo, 29 anni, piazzese (nella foto) vivo per miracolo dopo essere stato colpito accidentalmente da una fucilata. Salvato grazie all’intervento dei medici dell’ospedale Chiello. A raccontare quella che stava per diventare una tragica giornata è lo stesso Rosario Milazzo “Mi sono salvato per miracolo – esordisce nel suo racconto – devo solo ringraziare la Madonna che sono qui a poter raccontare quei terribili momenti. Nei giorni scorsi insieme a tre amici, appassionati di caccia, ci siamo recati nei boschi del nostro territorio alla ricerca di beccacce. Tutto andava per il meglio quando, accidentalmente, dal fucile calibro 12 in possesso del mio compagno di viaggio e partito un colpo a distanza ravvicinata.” Visibilmente emozionato, negli occhi di Rosario Milazzo si legge ancora il terrore nel raccontare quei pochi minuti che potevano porre fine alla sua vita “Il proiettile è entrato dalla mia spalla destra per uscire a pochi millimetri dalla gola. Pochi millimetri è oggi non sarei qui.” Ferito, Rosario Milazzo, perde i sensi e il suo compagno di caccia Mario Catalano a prestare i primi soccorsi e bloccare l’emorragia. Rosario Milazzo si sveglierà all’ospedale Chiello dove i medici del pronto soccorso, prima, e il reparto di ortopedia dopo, insieme ai medici anestesisti, gli salvano la vita. “Sono stato operato dagli ortopedici dell’ospedale Chiello – confessa Rosario Milazzo - che mi hanno sistemato la clavicola. Ora, nonostante ancora mi senta sotto choc, le cose vanno meglio grazie a tutto il personale del nostro nosocomio che mi è stato vicino e mi sta aiutando nella terapia per recuperare appieno l’uso della spalla destra.” Sotto choc anche l’amico che imbracciava il fucile da cui è partito accidentalmente il colpo come spiega lo stesso Milazzo “ Vi assicuro che colpo è partito accidentalmente è il mio amico è sconvolto.” Nessun provvedimento è stato preso dai Carabinieri di Piazza Armerina che sono intervenuti verbalizzando le dichiarazioni dei tre amici e ascoltato con particolare attenzione il giovane proprietario del fucile da cui è partito il colpo.

Chi sono

Qualcuno, di cui non ho molta stima, mi chiama "Architetto di Dio". La cosa, però, mi piace. Dicono che sono un architetto eclettico ed un pò anomalo. Il mio lavoro è a metà tra i restauri ed il turismo. Sono cooperatore salesiano e amo Don Bosco. Sono sposato con Cinzia che amo. Abbiamo tre figli, Gabriele Samuele e Gaia. Se vuoi scrivermi ecco la mail architettodidio@gmail.com


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"Il senso di inquietudine mi insegue sempre e quando mi pare di aver colto una certezza ricado nell'assoluto smarrimento. Mi chiedo: sono al posto giusto, al momento giusto? Boh! che casino è la VITA e quanto doloroso è questo cammino di scoperta dell'Assoluto che c'è in noi!"

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