“La nostra città avrà un centro sociale con sala museale, una ludoteca foresteria e degli spazi per le attività collettive.” Questa l’introduzione del sindaco Carmelo Nigrelli per spiegare il progetto, approvato dalla sua giunta, finalizzato al restauro e alla rifunzionalizzazione dell’ex convento dei Frati Minori della chiesa di San Pietro. Una delle istituzioni religiose più importanti, Pantheon della città poiché le famiglie più importanti, dopo il 1624, vi realizzarono le cappelle gentilizie che ancora oggi, sebbene spogliate di gran parte delle opere d’arte a causa dei frequenti furti sacrileghi, impreziosiscono la chiesa. “In generale l’intervento progettuale si configura come un restauro critico che intende mantenere la struttura originaria del complesso conventuale come risultato del lungo processo di utilizzazione che, a partire dall’Unità d’Italia, ha riservato all’edificio usi impropri. Ciò significa – continua il sindaco Nigrelli - che si manterranno le modifiche storicizzate purché siano compatibili con le caratteristiche strutturali e compositive dell’edificio. Per mantenere la massima scientificità del lavoro, oltre che su rilievi in loco e su analisi dei materiali, ci si baserà anche su ricerche di archivio che verranno commissionate a ricercatori universitari del settore di chiara fama.”
L’ala settentrionale del convento ospiterà al piano terra la ludoteca e la biblioteca per l’infanzia con diversi ambienti in cui i bambini di diverse fasce d’età potranno utilizzare i giochi e i libri messi a disposizione e, al primo piano, la Fototeca storica siciliana, unica istituzione del genere in Sicilia, che avrà il compito di raccogliere, catalogare, censire e studiare la documentazione fotografica storica riguardante le città siciliane, in particolare Piazza Armerina e le città della provincia di Enna, e gli usi e costumi delle popolazioni siciliane. La Fototeca, frutto della collaborazione con le forze culturali cittadine, avrà oltre che gli spazi per la conservazione e l’archiviazione dei fotogrammi e delle stampe, spazi per la consultazione, una camera oscura. Per le esposizioni temporanee organizzate dalla Fototeca saranno utilizzati gli ampi saloni esistenti nell’ala orientale del convento. Le altre attività di uso pubblico saranno concentrate nelle sali grandi dell’ala orientale; nell’ala settentrionale e in parte dell’ala occidentale. “Saranno restaurati anche gli affreschi rinvenuti da personale specializzato” aggiunge il Primo Cittadino “e il chiostro ripulito e restaurato sarà trattato a verde e rappresenterà il baricentro di tutte le attività religiose, sociali e culturali che si svolgeranno nel complesso conventuale. Le piante secolari esistenti saranno curate e verrà ripristinato l’antico pozzo.”
L’ala settentrionale del convento ospiterà al piano terra la ludoteca e la biblioteca per l’infanzia con diversi ambienti in cui i bambini di diverse fasce d’età potranno utilizzare i giochi e i libri messi a disposizione e, al primo piano, la Fototeca storica siciliana, unica istituzione del genere in Sicilia, che avrà il compito di raccogliere, catalogare, censire e studiare la documentazione fotografica storica riguardante le città siciliane, in particolare Piazza Armerina e le città della provincia di Enna, e gli usi e costumi delle popolazioni siciliane. La Fototeca, frutto della collaborazione con le forze culturali cittadine, avrà oltre che gli spazi per la conservazione e l’archiviazione dei fotogrammi e delle stampe, spazi per la consultazione, una camera oscura. Per le esposizioni temporanee organizzate dalla Fototeca saranno utilizzati gli ampi saloni esistenti nell’ala orientale del convento. Le altre attività di uso pubblico saranno concentrate nelle sali grandi dell’ala orientale; nell’ala settentrionale e in parte dell’ala occidentale. “Saranno restaurati anche gli affreschi rinvenuti da personale specializzato” aggiunge il Primo Cittadino “e il chiostro ripulito e restaurato sarà trattato a verde e rappresenterà il baricentro di tutte le attività religiose, sociali e culturali che si svolgeranno nel complesso conventuale. Le piante secolari esistenti saranno curate e verrà ripristinato l’antico pozzo.”