15 AGOSTO 2010 PIAZZA ARMERINA
ASSUNZIONE DELLA B.V.MARIA
PONTIFICALE PER MARIA SS. DELLE VITTORIE
Carissimi confratelli, distinte autorità civili e militari, Cavalieri del Santo Sepolcro di Gerusalemme, Rappresentanti del Magistrato dei quartieri, cavalieri del quartiere Canali vincitore del palio di Maria SS. delle Vittorie, sorelle e fratelli amati dal Signore,
La festa di Maria SS. delle Vittorie , patrona della città e della Diocesi di Piazza Armerina, costituisce uno dei momenti più espressivi della identità storica, culturale e religiosa di questa città .
1. L'icona della Madonna, oggetto della nostra venerazione come di quella dei nostri antenati, è segno concreto della fede di questa comunità nel mistero dell'incarnazione del Figlio unigenito di Dio” immagine di Dio invisibile” e della divina maternità di Maria.
Essa ci indica Gesù come unico nostro salvatore e si manifesta a noi come madre piena di tenerezza e di compassione, che intercede per noi.
Nel suo volto pieno di maestà celeste è nello stesso tempo presente tutta la sua maternità umana.
Contemplando il volto di Maria la cui guancia accarezza la testa del figlio Gesù possiamo vedere la bellezza di Dio, la sua bontà, la sua misericordia e percepire la luce divina.
Se il cristianesimo è esperienza della bellezza di Dio; se "il mondo sarà salvato dalla bellezza", Maria concorre in modo singolare a mostrare quest'aspetto essenziale del cristianesimo. Dovremmo entrare di più nel mondo del bello creato dalla fede, perché il nostro spirito sia purificato dalle brutture e dalle oscurità interiori, e così intravvedere la luce di Dio.
Maria non solamente ci invita all’ammirazione e alla venerazione, ma ci guida, mostra la strada della vita a noi, ci mostra come noi possiamo divenire beati, trovare la strada della felicità.
2. La festa della nostra patrona Maria SS. delle Vittorie , che coincide con la solennità dell'Assunzione, la più antica festa mariana , ci dice che la nostra vita ha un senso ed è degna di essere vissuta perché la vittoria più importante di tutte sulla morte si è già verificata in Gesù Cristo Risorto ed in Maria SS. In Lei tutta l’umanità è coinvolta nel cammino verso Dio, e con Lei tutta la creazione, i cui gemiti, le cui sofferenze, sono – come ci dice San Paolo – il travaglio del parto dell’umanità nuova, si avvia verso i nuovi cieli e la terra nuova, in cui “abiterà la giustizia”. La speranza cristiana , che ha in Maria come dice Dante “una fontana vivace”, è una realtà già presente che plasma la nostra esistenza quotidiana, riportando le attese degli uomini e delle donne a contatto con l’origine stessa della vita e della giustizia, dell’amore e della pace.
Nel Magnificat – il grande canto della Madonna ascoltato nel Vangelo – troviamo una parola sorprendente. Maria dice: "D’ora in poi tutte le generazioni mi chiameranno beata". La Madre del Signore profetizza le lodi mariane della Chiesa per tutto il futuro, la devozione mariana del Popolo di Dio fino alla fine dei tempi.
Maria Ss. loda Dio che ha compiuto meraviglie nella sua vita, e ci dice che l'avvenire non sarà dei prepotenti, di coloro che pensano di potersi permettere qualunque cosa perché ricchi e osannati, ma di coloro che vorranno attuare il Regno di Dio che è regno di santità e di grazia, di giustizia, di pace e di amore.
La Chiesa ha il compito di annunciare la Speranza, annunciando la salvezza globale e apre alla vita piena e vera e promuovendo l’umanità nella sua integralità di anima e di corpo, di individuo e di società: crea civiltà e cultura.
Davanti al triste spettacolo di tanta falsa gioia e contemporaneamente di tanto angosciato dolore che dilaga nel mondo, dobbiamo imparare dalla Madonna assunta a diventare noi segni di speranza e di consolazione, dobbiamo annunciare con la vita nostra la risurrezione di Cristo.
Il filosofo Kiergegard diceva che "la cosa di cui ha più bisogno il tempo presente è l'eterno". La festa di oggi è perciò una boccata di ossigeno che ci disintossica dalle droghe allucinanti dell'effimero, del provvisorio, del "mordi e fuggi" e ci fa respirare l'aria per cui è fatto il nostro cuore: l'aria incontaminata, leggera, purissima dell’eternità.
Vista alla luce di Maria, assunta in cielo, la nostra vita non è un fortunoso vagabondaggio alla cieca, con tanti affanni, con qualche piacere raro e inusuale; non è neanche una gioconda crociera che un destino arcigno tenta ostinatamente di guastare in tutti i modi e alla fine bruscamente interrompe con un fatale, irreparabile naufragio.
Come quella di Maria, la nostra vita è un pellegrinaggio: incerto e faticoso che ha una meta sicura : il "cielo" nel quale il Padre ricco di misericordia tergerà le lacrime dei suoi figli e allora non ci sarà più né lutto, né dolore, né pianto perché non vi sarà più il peccato e la morte (cfr Ap 21,1-4) e dove ci attende Maria nostra Madre.
3. Maria SS. con la sua maternità universale ci aiuta a scoprire la nostra fraternità. La fratellanza universale, che ha come fondamento la paternità di Dio e la maternità di Maria, non la si raggiunge eliminando le differenze, ma aprendo le nostri menti al dialogo animato dalla ricerca sincera della verità e all'accoglienza generata da una carità fattiva e gratuita.
Maria SS. aiuti a rendere presente anche la realtà del cielo cioè il primato e la gloria di Dio sulla terra per la realizzazione di un umanesimo integrale fondato sull'amicizia, la solidarietà e la reciprocità.
L'immagine di Maria SS delle Vittorie, si riallaccia alla vittoria del Conte Ruggero sui saraceni. Oggi certamente il nostro rapporto con l'Isalm è diverso da quello dei tempi della conquista normanna: è tempo di dialogo interreligioso e interculturale e di integrazione sociale degli immigrati. Ma bisogna ricordare che il dialogo è possibile fra due soggetti coscienti della propria identità.
In questo periodo i Mussulmani devoti celebrano il Ramadan e sono impegnati a pregare, digiunare, aiutare i più bisognosi e rafforzare i legami di parentela e di amicizia.
Il tema suggerito quest'anno dal Pontificio Consiglio per il Dialogo interreligioso e dal Comitato Permanente di al-Azhar per il Dialogo tra le Religioni Monoteiste :” Cristiani e Musulmani: insieme per vincere la violenza tra fedeli di religioni diverse”, è purtroppo di grande attualità, almeno in alcune regioni del mondo.
Tra le cause della violenza tra fedeli di religioni diverse si possono indicare la manipolazione della religione a fini politici o di altro tipo, la discriminazione sulla base dell'etnia o dell'identità religiosa, le divisioni e le tensioni sociali. L'ignoranza, la povertà, il sottosviluppo, l'ingiustizia sono parimenti fonti dirette o indirette di violenza non solo tra comunità religiose, ma anche al loro interno.
E’ importante aprire i nostri cuori al perdono reciproco ed alla riconciliazione per una convivenza pacifica e fruttuosa; riconoscere, come base di una cultura del dialogo, ciò che abbiamo in comune e ciò che ci differenzia; riconoscere e rispettare la dignità e i diritti di ogni essere umano, senza nessuna distinzione basata sull'appartenenza etnica o religiosa; è importante la formazione al rispetto, al dialogo e alla fratellanza nei vari spazi educativi. In tal modo saremo in grado di contrastare la violenza tra fedeli di religioni diverse e promuovere la pace e l'armonia tra le varie comunità religiose.
4. In questa festa non possiamo dimenticare i problemi della nostra società della nostra città e diocesi: la crescita del senso di insicurezza per le condizioni di povertà di tante famiglie , la disoccupazione e la mancanza di una cultura del lavoro e della cooperazione, l’emigrazione forzata di tanti giovani, l’insufficienza di strutture sanitarie qualitativamente efficienti a misura d’uomo , che garantiscano ai cittadini il fondamentale diritto alla vita e alla salute e siano vicine ai bisogni delle persone, il sovraffollamento delle carceri i cui operatori sono impossibilitati a realizzare il recupero e la rieducazione di chi ha sbagliato e sconta la giusta pena.
Preghiamo per coloro che sono chiamati al servizio di questa città , perché continuino nel loro impegno per la legalità , orientino ogni loro sforzo nella promozione della libertà e della giustizia , della concordia e della solidarietà e nella ricerca del bene comune. Preghiamo per gli emigrati perchè facciano sempre memoria delle radici cristiane e mariane di questa città di Santa Maria.
Affidiamo alla Madonna, che veneriamo sotto il titolo di Maria Ss. delle Vittorie la nostra città i suoi abitanti , perché viva nella concordia e nella pace, preghiamo per coloro che sono chiamati a vario titolo al servizio di questa città , dei comuni della nostra diocesi perché orientino ogni loro sforzo nella ricerca del bene comune. Preghiamo per tutte le vittime dei disastri naturali in vari paesi del mondo e degli incidenti causati dall’imprudenza e dalla non osservanza delle norme di sicurezza stradale.
Affidiamo alla Madonna immagine e Madre della Chiesa la nostra comunità diocesana perchè diventi sempre più una comunità missionaria, le nostre famiglie perché siano chiese domestiche, i nostri malati perché trovino un senso alla loro sofferenza, i nostri emigrati perché trovino in lei un punto essenziale di riferimento per la loro fede.
L'intercessione di Maria SS. delle Vittorie corrobori la nostra fede illanguidita che ci rende certi della vittoria del Bene, sostenga la nostra debole speranza sulla via che porta alla gloria del cielo , ci rafforzi nel nostro impegno quotidiano animato dall’amore verso Dio e il prossimo .
A lei affidiamo, la missione di testimonianza .di speranza e di amore della Chiesa: Santa Maria, mostraci Gesù tuo figlio e Figlio di Dio. Guidaci a Lui. Insegnaci a conoscerlo e ad amarlo, perché possiamo anche noi diventare capaci di vero amore ed essere sorgenti di acqua viva in mezzo a un mondo assetato di amore e di felicità.
I nostri antenati, hanno eretto qui questo santuario per affidarTi questa città per incontrarTi sempre di nuovo ed imparare da Te come vivere in modo giusto e imparare da Te come poter trovare Dio.
Maria, Madre della speranza, cammina con noi!Rendici servizievoli verso il prossimo, accoglienti verso i bisognosi, costruttori appassionati di un mondo più giusto.
Veglia sui giovani, speranza del futuro, rispondano generosamente alla Regina della pace veglia sui responsabili delle nazioni: si impegnino a costruire una casa comune, nella quale siano rispettati la dignità e i diritti di ciascuno e garantita una pace sicura e durevole per tutti i popoli.
Benedici noi e questa città! Mostraci Gesù, il frutto benedetto del tuo seno! Prega per noi peccatori, adesso e nell'ora della nostra morte. Amen!
+ Michele Pennisi, Vescovo di Piazza Armerina