mercoledì 29 settembre 2010

Innalziamo un INNO ALLA CARITA'

Oggi, desidero parlarvi personalmente personalmente di un argomento che rappresenta il centro di tutto il cristianesimo, cioè l’Amore, ed essendo un argomento di capitale importanza,tanto che ne vale la nostra stessa vita eterna, vi invito umilmente a prestare la massima attenzione, perché dall’ascolto e dall’accoglienza e messa in pratica di questa parola divina di oggi, dipende la nostra salvezza eterna.

Il Salmo 106 del grande profeta e re Davide ci dice testualmente di celebrare il Signore in ogni tempo, perché egli è buono, la sua misericordia è eterna, noi che siamo i riscattati del Signore, liberati dalla mano del nemico e radunati da tutti i paesi.
Chi sono i riscattati del Signori? Siamo noi che abbiamo avuto un’esperienza personale di Dio.
Dio ci raduna per celebrarlo e dargli gloria per quello che ha fatto in noi, per grazia, per la sua infinita misericordia.
Noi non possiamo riuscire a celebrarlo e a stare in comunione se ci manca l’Amore, se non siamo uno con i fratelli come Gesù è uno con il Padre, se siamo divisi tra noi .
L’Amore, fratelli è sorelle, non è un sentimento umano, cioè, come dice la stessa parola
Senti…mento, il sentire in un momento, perché se così è, avviene che in un momento sento e tutto va bene (pazzie – follie – fidanzamenti- matrimoni- figli- case – debiti- etc), in un altro momento non sento (spesso per gli stessi motivi) e tutto crolla come se non ci fosse mai stato niente.
Si sente dire spessissimo oggi, dalla moglie al marito o viceversa: Non ti amo più. Come!… e tutto quello che da ventenni abbiamo passato insieme! Era amore o non era amore! Ma allora era solo un sentimento umano, che non poteva durare per tutta la vita, cosi come non dura per tutta la vita la gioventù, la bellezza, lo stesso carattere, la stessa passione,gli stessi gusti.
L’Amore è Dio, altro che sentimento umano, è la persona di Dio.
Amare vuol dire “compiere tutto per l’altro”, per capirlo in maniera chiara ed inequivocabile, basta guardare Gesù in croce che si dona tutto per noi fino al punto di dire :”Padre, tutto è compiuto”.
Vediamo insieme cos’è l’amore, chiediamolo a Dio che è Amore, che nella Lettera ai Corinti al Cap.13 vers.4 ci sbalordisce con una definizione fatta di attitudini da mettere in pratica quotidianamente.
Dio dice che l’Amore è Paziente, sembra strano ma non è facile stare con gli altri, la prima cosa che si perde è la pazienza. La pazienza è il lasciare che ciò che è sia, senza volerlo cambiare e che questo non tolga a me la pace. E’ una grande luce che Dio ci dà, perché noi la intendiamo come “sopportare”,quindi un grande peso, mentre invece la pazienza è l’accettare l’altro com’è senza volerlo cambiare e amarlo com’è, con la certezza che Dio interverrà portando la sua pace. Il nostro grosso problema è, che non abbiamo pazienza, vorremmo che il mondo girasse a modo nostro e quando gli altri non la pensano come noi gli tagliamo la testa.
Pazienza è accettare l’altro senza volerlo cambiare a modo mio.
Questa è la grandezza di Dio, che ci ha fatto unici, speciali , diversi, questa è la grandezza di una famiglia, di una comunità, che essendo diversi si riesce a stare insieme, e il mondo crederà, vedendo che sono tanti… sono diversi eppure si vogliono bene … il mondo crede vedendo qualcosa di diverso ….l’amore è in loro.
Accettiamo gli altri, cosi come pretendiamo che gli altri accettano noi, senza perdere la pace.
Pazienza per i fratelli che non la pensano come te, per gli altri gruppi che non la pensano come noi, non desideriamo cambiarli, ma preghiamo per loro, con la certezza nel cuore che Dio farà tutto per metterci in comunione d’amore.

Dio dice che l’Amore è Benigno, che significa essere naturalmente disposto a fare del bene, dimostrare benignità, indulgenza, cortesia,sorriso, clemenza, essere favorevole.
Cosa c’entra con noi che vogliamo vivere in comunione, in questo cammino di iniziativa di comunione; significa che dobbiamo venire all’incontro di preghiera, nel cammino di fede, naturalmente disposti a fare del bene. Sapete qual è,generalmente, il problema di ogni gruppo o comunità? Il problema è che tutti veniamo, naturalmente disposti a ricevere del bene! Solamente i responsabili, vengono disposti a fare del bene. Questo non è benignità messa in pratica, ma l’amare, il compiere tutto per gli altri, il donarsi, il fare del bene, è l’agire con benignità.
Tutti veniamo in cerca di una cosa da ricevere, da chiedere,e nessuno a fare del bene. I nostri gruppi sarebbero molto più ricchi e pieni di vita, se ciascuno venisse con la disponibilità a fare del bene, a darsi da fare per aiutare gli altri.
Ognuno faccia del bene, con il compito che ha, perché agli occhi di Dio, non è più importante chi ha maggiore responsabilità nel gruppo, ma chi loda e da gloria al Signore con cuore sincero e si adopera a fare del bene agli altri. Lodare Dio, si fa il bene più grande che possa esserci, perché Dio nella lode apre il suo cuore ed elargisce tutte le sue grazie.
Coloro che giudicano, che accusano, puntano il dito, che inchiodano, che rompono, sono coloro che sono disposti a distruggere, a fare del male.
Certo che coloro che vengono contro quello che è il volere dell’amore, resteranno delusi della comunità.

L’Amore è Paziente e benigno, accettare l’altro com’è senza volerlo cambiare ed essere benevolmente disposti a fare del bene.

Vediamo adesso cosa non è l’amore
San Paolo dice : l’amore non è invidioso, la prima cosa che distrugge un gruppo è l’invidia; si invidiano i carismi, se tu canti io non canto, quello parla io non parlo, tu fai io non faccio, e cosi via.
L’Invidia è il desiderare di possedere una qualità o un bene che ha l’altro.
L’invidioso non fa e non lascia fare, SI AUTODISTRUGGE, per questo ognuno faccia quello che può e lo faccia con amore e lo faccia bene.
Tutti sono importanti nel gruppo, sia chi dirige che quello che pulisce per terra allo stesso modo, l’importante che si faccia tutto con amore.
San Leopoldo voleva essere santo evangelizzando per il mondo, il suo superiore gli impose di restare a confessare, lui obbedì al superiore e Dio gli portò il mondo ai suoi piedi, divenendo santo confessando.
L’Amore non è invidioso, se uno vuole partecipare all’animazione del gruppo, lo faccia senza creare disturbo agli altri, si metta a disposizione, faccia le prove necessarie, si inserisca piano piano, e quando i responsabili lo riterranno potrai mettersi a servizio. Cosi come ogni dono o carisma, tutto è grazia di Dio, se uno non può essere come il gigante Paolo, che almeno sia come il piccolo Anania che aprì gli occhi al gigante Paolo. Agli occhi di Dio, sia Paolo che Anania, sono ugualmente santi.
Se uno del gruppo risulta essere più bravo di un altro, si dia gloria a Dio, perché il gruppo si arricchisce di doni più grandi per l’utilità comune di tutti. Andrea è stato il primo a Conoscere Gesù, ma è stato lui ha portare il grande Pietro a Gesù. Quando lo incontreremo in paradiso ci dirà: Vedete quello li alla porta, il grande San Pietro, quello l’ho portato io, e si vanterà davanti a tutti i santi del cielo che gli diranno “benedetto Andrea “.

L’invidia distrugge più del cancro perché è la prima cosa che si oppone all’amore di Dio.
L’Amore non si vanta, è un altro grande ostacolo all’amore, perché vantarsi significa esaltarsi per il proprio compiacimento, per suscitare nell’altro ammirazione e interesse . Qui dobbiamo stare attenti, è un attimo il vantarsi, senza badare al peccato. La gloria e l’onore va data sempre al Signore e mai a noi, perché questa è la sola verità. “Quella sera io ho pregato e la gente ha ricevuto una guarigione straordinaria…. Attenti…quella sera, Il Signore è venuto nel gruppo e ha dato una guarigione straordinaria “ Capite la differenza! Nel primo caso la gloria viene data a me, mentre nel secondo caso al Signore. La gloria va solo ed esclusivamente al Signore, perché solo lui fa meraviglie.
Gesù, che è Dio , che è Amore, non si vanta mai, dopo ogni miracolo o altro segno, non si vantava mai, anzi diceva sempre di non dire niente.
Che non ci sia mai in mezzo a noi che si vanta, ma la gloria sia sempre e solo tutta a Lui, colui che ci ha liberato e salvato.
L’amore non si gonfia. Gonfiarsi vuol dire riempirsi di aria, si allontana dalla realtà, si monta la testa, non posa i piedi per terra, diventa irraggiungibile e non puoi dare il bene agli altri. Il gonfiarsi è superbia, persona piena di se e non di Cristo, piena di aria e non di Spirito Santo.
L’umiltà e la bontà sono le cose gradite a Dio, queste qualità allontanano la superbia e non fanno gonfiare l’uomo, mantenendolo con i piedi per terra, nella giusta disposizione davanti a Dio, riconoscendo sempre la nostra piccolezza ed i nostri limiti, di fronte alla immensa grandezza di Dio.
Gesù stesso, che è Dio, quindi Amore, ci viene a dire di essere umili come Lui.
L’Amore non manca di rispetto, che è il sentimento di deferenza e di stima nei confronti di una persona ritenuta degna, che induce a riconoscere il diritto e il ruolo e la dignità e il decoro della persona e astenersi di arrecare offesa all’altro. C’è nei nostri gruppi questo senso di rispetto per gli altri? Oppure tutti vogliamo essere i più importanti e rispettati senza badare al rispetto per gli altri, per questo i nostri gruppi sono pieni di persone disposte non a dare ma a ricevere e a difendersi.
Basta semplicemente riconoscere che ognuno ha dei diritti, dell’onore, che si è persone preziose perché Dio è in ognuno di noi. Ogni mancanza di rispetto si fa direttamente a Gesù Cristo, per questo nel giudizio finale, ti verrà detto “ avevo sete e non mi hai dato da bere – ero in carcere e non sei venuto a visitarmi – ero nudo e non mi hai vestito - ??? Tu cosa dirai se non hai rispettato gli altri fratelli??? “Non fare agli altri quello che non vuoi che venga fatto a te”.

L’amore non cerca il suo proprio interesse: questo è un grande problema, tutti vengono al gruppo per chiedere qualcosa che gli interessa, direttamente o indirettamente.
Chi ama, ha la certezza che il suo interesse lo sta cercando Dio, Lui non si dà riposo pensando e lavorando per la mia causa.
Amare vuol dire fare l’interesse del fratello, e Dio, che non si fa vincere in generosità, ti darà quello che hai bisogno e molto di più.
Non pretendere mai di possedere gli altri, perché si provoca l’asfissia negli altri, facendogli perdere la propria personalità, lasciate che sia lo Spirito Santo, che è Amore, a possedere gli altri, fidatevi di Lui che ama incondizionatamente aldilà di ogni limite.
L’Amore non si adira, che vuol dire lasciarsi prendere dall’ira.
Cosa significa, vuol dire che uno può arrabbiare ma non deve lasciarsi possedere dalla rabbia. Quando succede questo, bisogna pregare che il Signore venga in tuo aiuto prima di affrontare il fratello, cosi da far vincere l’amore. Possiamo arrabbiarci ma non possiamo lasciarci prendere dall’ira, affidare a Dio il giudizio e la sistemazione di quel problema, senza provvedere direttamente cosi da rompere il rapporto fraterno che è basato sul perdono e sulla comprensione reciproca e sul chiarimento .
L’Amore non tiene conto del male ricevuto. Questo è molto difficile da attuare perché la tentazione è terribile e si serve di chi meno te lo aspetti.
“Me l’ ha fatto una volta e l’ho perdonato, me l’ ha fatto cinque volte e l’ho perdonato, adesso basta!!!! “ No!!! Non c’è la prima , la terza, la quinta, perché è sempre la prima se lo hai perdonato le altre volte, altrimenti vuol dire che non lo hai perdonato mai,perché tieni il conto, hai messo una pietra sopra, ma è sempre viva quell’azione ,non dimenticata ne perdonata,ma soltanto accantonata, conservata. Perdonare, vuol dire dimenticare per amore di Dio. Dimenticare vuol dire non ricordare mai più. I matrimoni, spesso falliscono per questo; “ l’ho perdonato tante volte , ora basta, non ne posso più, mene vado. Questo succede perché non si è mai perdonato ma si è sempre accantonato, quindi, giustamente, non se ne può più di accantonare, si deve gettare via la grazia di Dio, che è il sacramento del matrimonio,per far felice Satana.
Dio, quando ti perdona, non si ricorda mai più.
“Si racconta che una donna, un giorno incontra il suo vescovo e gli dice :
“ Ho ricevuto lo Spirito Santo”; gli risponde il vescovo : “Anche Io”;
La donna gli replica:” si ma in Lei non si vede”; Il vescovo dopo avere avuto tanta pazienza, gli dice: “Se è vero che hai ricevuto lo Spirito Santo, chiedigli qual è il mio peccato più frequente”. La donna, sicura di se, va dal Signore supplicandolo di dirgli il peccato più frequente del vescovo, lo fa in modo asfissiante, fino al punto che Dio gli risponde e gli dice: “ Digli al vescovo che non mi ricordo qual è il suo peccato più frequente”. La donna sconfortata va dal vescovo, che appena la vede ,la chiama e gli dice: “ Dimmi, dimmi, cosa ti ha detto!” La donna, a testa in giù, con tristezza gli dice: “Mi ha detto che non si ricorda “; allora il Vescovo l’abbraccia affettuosamente e gli dice: “Ora ti credo , veramente hai ricevuto lo Spirito Santo”, rialzando e riportando la gioia in quella donna.
Perché veramente Dio, che è amore, non ricorda più il peccato perdonato , che è il male ricevuto.
L’Amore non gode dell’Ingiustizia.
Anche questo è molto difficile, normalmente dopo aver subito un’ingiustizia, una persecuzione, un’accusa ingiusta, una cattiveria , etc e veniamo a sapere che a quella persona hanno fatto un torto, godiamo di quel torto, come a dire: “chi la fa l’aspetta”.
Non gode dell’ingiustizia l’Amore, quindi se veniamo a sapere che quel fratello che ci ha fatto del male, sta subendo dell’ingiustizia, dobbiamo cercare di evitarla, e non dobbiamo goderne assolutamente, perché sappiamo quanto male fa, e sappiamo che Dio non gradisce questo atteggiamento, tanto che lo considera un grave peccato.
Bisogna pregare che il Signore sostenga quel fratello e lo sollevi, questo è nella volontà di Dio e noi dobbiamo fare solo la sua volontà, con l’aiuto dello Spirito Santo.
Il resto lo fanno quelli che non sono in Cristo e che non credono all’amore di Dio per noi.
Dio dice: “ Effonderò il mio Spirito su di voi e mi sarete testimoni fino ai confini della terra”, perciò è necessario che Cristo viva in noi e ci faccia vivere nell’amore, senza lasciarci prendere dall’ira, senza tenere conto del male ricevuto, senza gonfiaci, senza mancare di rispetto, senza essere invidioso, a coprire tutto.
L’Amore tutto copre. Rispetta l’altro cosi com’è, volendo il bene per lui, coprendo ogni cosa senza accusarlo davanti agli altri, ma parlandogli apertamente per il suo bene, perché per il Signore niente è impossibile e tutto si sistema e si risolve.
L’Amore tutto crede e tutto supporta, perché l’amore non avrà mai fine,
Perché l’amore è Dio. Dio non tiene il conto delle cose che facciamo e ci perdona tutte le cose che facciamo, se gli chiediamo pentiti di perdonarci.

Soli non possiamo mai farcela, ma tutto possiamo in colui che tutto può.
Tutte le separazioni, nei gruppi o nelle famiglie, avvengono per queste cose; perchè non si sopportano, perché non si coprono, perché tengono il conto del male ricevuto, perché si adirano e si lasciano prendere dall’ira, perché non hanno pazienza, perché non vengono predisposto a fare del bene ma a ricevere.
Allora vogliamo davvero una buona comunione in cristo? Cominciamo ad amare come Lui vuole, con un amore così, paziente con il fratello, senza volere cambiarlo, inizia ad amarlo con benignità, disposto a fare del bene, a dare una mano, a pregare per l’altro senza aspettarti niente, ma inizia tu a dare agli altri quello che vuoi che diano a te, se non riesci a farcela, chiedi più Spirito Santo A Dio e vedrai che puoi farcela.
Potrai dire con fierezza al mondo, quella iniziativa di comunione è arrivata al suo obbiettivo, perché …guarda come si amano. Amen.
PREGHIERA: Benedetto tu sei Signore Gesù, Santo tu sei Signore, nessuno ci ha amato come te, a te sia sempre tutta la gloria e l’onore. Ti ringraziamo per tutto quello che hai voluto dirci, per il tuo infinito amore, noi vogliamo diventare come te, per vocazione, per chiamata tua.
Aiutaci ad essere umili come l’acqua, aiutaci ad amare con un cuore grande, paziente , benigno, ad avere il nostro compiacimento della verità, togli da noi la falsità e ad essere trasparenti perché si veda la tua presenza .
Aiutaci ad essere veri cristiani autentici, testimoni della tua grazia, ti chiediamo la forza e la potenza del tuo amore che si manifesta con il tuo Santo Spirito, perché viva, operi ed agisca in noi. Vieni Santo Spirito di Dio, perché possiamo vivere in una disposizione diversa, disponibili ad amare sempre e tutti come te.
Se siamo stati troppo offesi e feriti, ti chiediamo di venire con la tua acqua viva, per togliere le pietre dal nostro cuore e donati un cuore di carne che sappia amare e gioire.
Benedetto tu sei Signore ,a te tutto l’onore. Gloria a te Signore che facci spuntare il sole su tutti, donaci i tuoi sentimento affinché il mondo creda che tu sei il Signore in eterno e per sempre. AMEN

Chi sono

Qualcuno, di cui non ho molta stima, mi chiama "Architetto di Dio". La cosa, però, mi piace. Dicono che sono un architetto eclettico ed un pò anomalo. Il mio lavoro è a metà tra i restauri ed il turismo. Sono cooperatore salesiano e amo Don Bosco. Sono sposato con Cinzia che amo. Abbiamo tre figli, Gabriele Samuele e Gaia. Se vuoi scrivermi ecco la mail architettodidio@gmail.com


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"Il senso di inquietudine mi insegue sempre e quando mi pare di aver colto una certezza ricado nell'assoluto smarrimento. Mi chiedo: sono al posto giusto, al momento giusto? Boh! che casino è la VITA e quanto doloroso è questo cammino di scoperta dell'Assoluto che c'è in noi!"

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