giovedì 2 settembre 2010

La Tac è sistemata. Calamaio sulla manutenzione degli impianti.

Piazza Armerina. E’ ripartita la Tac nell’ospedale Chiello della città dei mosaici. Già in funzione nel pomeriggio di martedì 30 agosto la TAC al Presidio Ospedaliero Chiello di Piazza Armerina. Si è risolta, pertanto, nel modo più rapido la vicenda della TAC che si era guastata a ridosso del Ferragosto. Soddisfatto il manager Nicola Baldari che per l’occasione ha emanato una nota. “È stata adottata la procedura d’urgenza e ho firmato immediatamente gli atti amministrativi predisposti dall’Ufficio Tecnico per procedere alla sostituzione del tubo radiogeno in avaria – afferma il Direttore Generale, dott. Nicola Baldari - Nella giornata di ieri è stato effettuato, inoltre, l’esame da parte del Fisico per controllare l’esatta emissione delle radiazioni, così come impone la normativa vigente per garantire la sicurezza degli utenti e degli operatori. I tempi tecnici per l’acquisizione di un pezzo così importante nell’apparecchiatura e dal costo rilevante, pari a sessantamila euro circa, non ne hanno permesso una sostituzione più rapida”. Intanto non si ferma il consigliere comunale piazzese che rincara la dose con le sue dichiarazioni che ha fatto pervenire ieri con una nota: “Il fatto che un’apparecchiatura complessa come la TAC possa avere un gusto è normale, è solo questione di tempo e qualsiasi apparecchiatura non assolve al servizio per il quale è stata progettata. Ma chi la esercisce deve avere ben chiaro che il servizio può essere erogato grazie ad una manutenzione costante che progettisti e costruttori consigliano. Nel nostro caso - dice ancora Riccardo Calamaio - ci troviamo di fronte ad un caso di gestione manutentiva inadeguata. Infatti non è la prima volta che il tubo catodico della TAC vada in avaria, e non è la prima volta che bisogna attendere a lungo. Un buon gestore avrebbe dovuto fare esperienza dal passato, attuando un piano di manutenzione programmata e preventiva, cioè intervenire dopo un numero di ore di funzionamento prestabilito. Invece - conclude Riccardo Calamaio - il caso del Chiello è un intervento a “guasto” tipico di chi non sa fare piani manutenzione. Inoltre, quando si hanno apparecchiature complesse è buona norma immagazzinare i pezzi di ricambio “strategici” proprio per evitare lunghe attese in caso di avaria improvvisa. È solo attraverso un’adeguata politica di manutenzione che si garantisce l’affidabilità di un’azienda, e questo vale per tutti i settori, pubblico o privato”.
Agostino Sella

Chi sono

Qualcuno, di cui non ho molta stima, mi chiama "Architetto di Dio". La cosa, però, mi piace. Dicono che sono un architetto eclettico ed un pò anomalo. Il mio lavoro è a metà tra i restauri ed il turismo. Sono cooperatore salesiano e amo Don Bosco. Sono sposato con Cinzia che amo. Abbiamo tre figli, Gabriele Samuele e Gaia. Se vuoi scrivermi ecco la mail architettodidio@gmail.com


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"Il senso di inquietudine mi insegue sempre e quando mi pare di aver colto una certezza ricado nell'assoluto smarrimento. Mi chiedo: sono al posto giusto, al momento giusto? Boh! che casino è la VITA e quanto doloroso è questo cammino di scoperta dell'Assoluto che c'è in noi!"

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