Il commercio su aree pubbliche presuppone che chi opera si a conoscenza del fatto che utilizza strumenti pubblici per una attività privata, Quindi, pagare la “concessione” temporanea del suolo pubblico è un dovere, così come pagare l'affitto di un locale ad un privato o a chicchessia.
Ciò che è pubblico non è del singolo, è della collettività. La collettività deve trarre beneficio dall'uso da parte del privato della “res” pubblica. Essendo chiaro questo semplice concetto si può ben capire che il mercato settimanale o la “fiera grande” rappresentano un costo in termini di servizio da parte dell'Ente Comune. Questo servizio deve essere remunerato? E in quali termini?
La concessione del suolo per lo svolgimento del mercato presuppone lo smaltimento dei rifiuti, il rafforzamento del servizio di viabilità, la tracciatura periodica dei posteggi,ecc.
Qualche operatore si è lamentato, facendosi portavoce dei colleghi, che il Comune, adesso, oltre a pretendere che paghino tutti il punto luce (per questioni di sicurezza è opportuno non usare i propri gruppi elettrogeni) richiede anche che venga pagata la TIA! L'importo è di circa 2 euro per le giornate dalla “Fiera di Settembre”. Lamentele che, se non fossi certo che questo portavoce abbia a veramente a cuore le sorti della categoria che rappresenta, sembrerebbero proprio una grancassa da campagna elettorale, un po' in anticipo sui tempi magari, ma pur sempre molto efficace.
Vabbè, per oggi ho finito di scrivere E' tempo di vendemmia e vado a raccogliere l'uva!