mercoledì 8 settembre 2010

Se occupo il suolo pubblico.


Abbiamo un problema, non sappiamo cos'è il suolo pubblico. Anche se lo sappiamo preferiamo ignorarlo, e non sappiamo cosa vuol dire concessione in uso del suolo pubblico. Il suolo pubblico, come sentii dire in uno dei suoi interventi a Beppe Grillo, non appartiene ai singoli, non si può ad esempio pensare di piazzare il nostro divano sul marciapiede o sulla carreggiata e magari sdraiarci sopra.

Il commercio su aree pubbliche presuppone che chi opera si a conoscenza del fatto che utilizza strumenti pubblici per una attività privata, Quindi, pagare la “concessione” temporanea del suolo pubblico è un dovere, così come pagare l'affitto di un locale ad un privato o a chicchessia.

Ciò che è pubblico non è del singolo, è della collettività. La collettività deve trarre beneficio dall'uso da parte del privato della “res” pubblica. Essendo chiaro questo semplice concetto si può ben capire che il mercato settimanale o la “fiera grande” rappresentano un costo in termini di servizio da parte dell'Ente Comune. Questo servizio deve essere remunerato? E in quali termini?

La concessione del suolo per lo svolgimento del mercato presuppone lo smaltimento dei rifiuti, il rafforzamento del servizio di viabilità, la tracciatura periodica dei posteggi,ecc.

Qualche operatore si è lamentato, facendosi portavoce dei colleghi, che il Comune, adesso, oltre a pretendere che paghino tutti il punto luce (per questioni di sicurezza è opportuno non usare i propri gruppi elettrogeni) richiede anche che venga pagata la TIA! L'importo è di circa 2 euro per le giornate dalla “Fiera di Settembre”. Lamentele che, se non fossi certo che questo portavoce abbia a veramente a cuore le sorti della categoria che rappresenta, sembrerebbero proprio una grancassa da campagna elettorale, un po' in anticipo sui tempi magari, ma pur sempre molto efficace.

Vabbè, per oggi ho finito di scrivere E' tempo di vendemmia e vado a raccogliere l'uva!

Chi sono

Qualcuno, di cui non ho molta stima, mi chiama "Architetto di Dio". La cosa, però, mi piace. Dicono che sono un architetto eclettico ed un pò anomalo. Il mio lavoro è a metà tra i restauri ed il turismo. Sono cooperatore salesiano e amo Don Bosco. Sono sposato con Cinzia che amo. Abbiamo tre figli, Gabriele Samuele e Gaia. Se vuoi scrivermi ecco la mail architettodidio@gmail.com


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"Il senso di inquietudine mi insegue sempre e quando mi pare di aver colto una certezza ricado nell'assoluto smarrimento. Mi chiedo: sono al posto giusto, al momento giusto? Boh! che casino è la VITA e quanto doloroso è questo cammino di scoperta dell'Assoluto che c'è in noi!"

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