domenica 31 ottobre 2010

Anche Calamaio e Di Carlo (area democratica) chiedono il cambiamento a Nigrelli. "Gli assessori rimettano le deleghe. Noi siamo pronti a farlo"

CALAMAIO
Piazza Armerina. “Facciamo appello a tutti i componenti della giunta di fare un passo indietro e di rimettere le proprie deleghe nelle mani del sindaco”. A dichiararlo non è una parte dell’opposizione ma la componente “PD “Area democratica” che chiama in causa gli assessori della giunta Nigrelli per sboccare l’ormai continuo stato di crisi della giunta di governo. Alla richiesta di azzeramento da parte della segreteria di Ranieri Ferrara, si somma l’istanza di Area Democratica con un documento firmato dal consigliere Riccardo Calamaio, uomo di punta dell’area democratica insieme all’assessore Innocenzo Di Carlo. Dice Calamaio “rimettere le deleghe può essere utile ad agevolare il percorso di rilancio del dialogo, e noi, non essendo mai stati legati a ruoli e poltrone, siamo pronti a farlo
insieme agli altri, affinchè il primo cittadino possa lavorare serenamente per avviare una verifica di maggioranza non più rinviabile. In tal senso è intenzione di Area Democratica recuperare il partito come luogo di idee e di proposte”. Poi il consigliere dell’area guidata in provincia da Michele Galvagno rilancia: “E' sotto gli occhi di tutti come il congresso abbia sancito solo divisioni fra i pochi tesserati presenti e l'amministrazione, alimentando quella confusione e quella mancanza di serenità che hanno rafforzato la nostra scelta di non partecipare, come peraltro ha fatto metà del partito. Da registrare anche l'assenza del Segretario uscente Sandra Tigano, che insieme a tanti iscritti al Partito democratico rappresentava quella società civile che solo poco più di tre anni fa aderì convintamente al progetto del Pd. Oggi questa parte del partito è distante da un clima avvelenato da rivendicazioni e personalismi. E la confusione - continua Calamaio - culmina nel paradosso che solo a Piazza si ritrovano insieme rappresentanti dell'Area Lumia e di quella Alloro-Crisafulli, che hanno utilizzato impropriamente la mozione congressuale per notificare al sindaco un presunto fallimento politico. A questo si aggiunge l'incomprensibile decisione di quasi tutta l'amministrazione comunale di partecipare al Congresso cittadino, non votando per l’elezione degli organismi locali e appiattendosi di contro sulla mozione a sostegno di Mario Alloro, quasi a voler cercare un riparo dall’esito locale. Scelta che ha una matrice politica chiara per chi conosce lo scenario provinciale, al di là delle prese di distanze del giorno dopo. In particolare il sindaco ha perso, a nostro avviso, una buona occasione per restare fuori da un congresso che è servito più a posizionamenti personali che ad affrontare i problemi della città, cercando così un dialogo soltanto con una parte del partito. Ma è del tutto evidente che, a questo punto, per rilanciare quel programma elettorale che Nigrelli giustamente rivendica ed al quale abbiamo aderito convintamente, è necessaria da parte di tutti un'assunzione di responsabilità per verificare la tenuta di una maggioranza che esce lacerata all'indomani di questa vicenda”
Agostino Sella



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IL DOCUMENTO INTEGRALE



Oggetto: Congresso Pd, solo confusione e scarso coinvolgimento degli iscritti e dei simpatizzanti. Necessario e urgente rilanciare il programma di governo e verificare la maggioranza.
All'indomani del Congresso del Pd, al quale non hanno partecipato per una scelta legata a considerazioni sia locali che provinciali, Area Democratica rivendica la scelta alla luce "di un Congresso che, a Piazza più che altrove, ha messo in evidenza contraddizioni e distanza dai problemi della città. E' sotto gli occhi di tutti - dice Riccardo Calamaio, consigliere comunale ed esponente di punta insieme all’assessore Innocenzo Di Carlo, di Area Democratica - come il congresso abbia sancito solo divisioni fra i pochi tesserati presenti e l'amministrazione, alimentando quella confusione e quella mancanza di serenità che hanno rafforzato la nostra scelta di non partecipare, come peraltro ha fatto metà del partito”.
Da registrare anche l'assenza del Segretario uscente Sandra Tigano, che insieme a tanti iscritti al Partito democratico rappresentava quella società civile che solo poco più di tre anni fa aderì convintamente al progetto del Pd, partecipando alle primarie del 14 ottobre e sostenendo in maniera determinante la candidatura di Nigrelli.
Oggi questa parte del partito è distante da un clima avvelenato da rivendicazioni e personalismi.
Basti pensare all'assenza di dibattito, alla conduzione quasi burocratica di una fase che, in un grande partito riformista, dovrebbe nutrirsi del confronto e della ricerca strenua di dialettica interna, e che al contrario in questi mesi è stata tristemente anestetizzata fino a sparire completamente.
“E la confusione - continua Calamaio - culmina nel paradosso che solo a Piazza si ritrovano insieme rappresentanti dell'Area Lumia e di quella Alloro-Crisafulli, che hanno utilizzato impropriamente la mozione congressuale per notificare al sindaco un presunto fallimento politico.
A questo si aggiunge l'incomprensibile decisione di quasi tutta l'amministrazione comunale di partecipare sì al Congresso cittadino, ma di non votare per l’elezione degli organismi locali, appiattendosi di contro sulla mozione a sostegno della segreteria provinciale di Mario Alloro, quasi a voler cercare un riparo dall’esito locale.
Scelta che ha una matrice politica chiara per chi conosce lo scenario provinciale, al di là delle prese di distanze del giorno dopo, che certamente non cambiano il dato politico che si è prodotto e che, semmai, vanno testimoniate con atti e fatti concreti.
In particolare il sindaco ha perso, a nostro avviso, una buona occasione per restare fuori da un congresso che è servito più a posizionamenti personali che ad affrontare i problemi della città, cercando così un dialogo soltanto con una parte del partito.

L'assessore Di Carlo
Ma è del tutto evidente che, a questo punto, per rilanciare quel programma elettorale che Nigrelli giustamente rivendica ed al quale abbiamo aderito convintamente, è necessaria da parte di tutti un'assunzione di responsabilità per verificare la tenuta di una maggioranza che esce lacerata all'indomani di questa vicenda.
Per questo facciamo appello a tutti i componenti della giunta di fare un passo indietro e di rimettere le proprie deleghe nelle mani del sindaco se questo può essere utile ad agevolare il percorso di rilancio del dialogo, e noi, non essendo mai stati legati a ruoli e poltrone, siamo pronti a farlo insieme agli altri, affinchè il primo cittadino possa lavorare serenamente per avviare una verifica di maggioranza non più rinviabile, che gli consenta di rilanciare il lavoro che è già in programma per la seconda metà della legislatura.



In tal senso - conclude Calamaio - è intenzione di Area Democratica rilanciare lo spitito più autentico del Pd, recuperandoo il partito
come luogo di idee e di proposte e riattivando quel processo partecipativo che è alla base dello spirito democratico, affrontando da subito alcune emergenze su cui riteniamo sia utile ascoltare i cittadini e gli elettori”.


Chi sono

Qualcuno, di cui non ho molta stima, mi chiama "Architetto di Dio". La cosa, però, mi piace. Dicono che sono un architetto eclettico ed un pò anomalo. Il mio lavoro è a metà tra i restauri ed il turismo. Sono cooperatore salesiano e amo Don Bosco. Sono sposato con Cinzia che amo. Abbiamo tre figli, Gabriele Samuele e Gaia. Se vuoi scrivermi ecco la mail architettodidio@gmail.com


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"Il senso di inquietudine mi insegue sempre e quando mi pare di aver colto una certezza ricado nell'assoluto smarrimento. Mi chiedo: sono al posto giusto, al momento giusto? Boh! che casino è la VITA e quanto doloroso è questo cammino di scoperta dell'Assoluto che c'è in noi!"

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