domenica 31 ottobre 2010

Il delitto di Salvatore Ciantia. Intervista alla sorella Jacqueline : "Chiedo giustizia per mio fratello"


Piazza Armerina – E’ la storia di una tragedia che non ti aspetti mai che possa capitare. E’ la storia di Salvatore Ciantia, 33 anni, giovane piazzese che, come tanti, va via dal proprio Paese per trovare lavoro e che invece trova la morte in un piccolo paesino, Ceva, al confine tra la Liguria e il Piemonte. Ucciso per gelosia hanno scritto i giornali in quella maledetta e calda giornata di Luglio. Ucciso a coltellate da Zoran Yoksimovic, 28 anni, croato, a cui non andava giù la storia d’amore che coinvolgeva il giovane piazzese con la sua ex ragazza, Katerina Marcovic, 24enne, uccisa anch’essa da una coltellata all’addome. Ma chi era Salvatore Ciantia? A rispondere è stata la sorella del giovane piazzese ucciso,
Jacqueline Ciantia, una donna forte, coraggiosa, che vive in Germania da diversi anni e che non riesce a dimenticare quel maledetto giorno di luglio.
Chi era Salvatore
“Io e mio fratello siamo cresciuti insieme ci separavano solo 18 mesi.
Lui aveva un grande desiderio: avere una famiglia e dei figli. Salvatore era una persona buona d’animo e per colpa della donna, per la quale ha perso la vita, si era allontanato da noi perché continuavamo a dirgli che quella ragazza non faceva per lui. Mio fratello si faceva coinvolgere troppo dalle donne e faceva di tutto per renderle felici.”
I giornali hanno scritto che Katerina e Salavatore si amavano…
“Lui stesso aveva capito, negli ultimi 6 mesi, come era fatta questa donna, difatti non ci parlava più e si era avvicinato a noi: a me e mio fratello. Noi l’abbiamo accettato anche se era difficile. Lo sapevamo benissimo che bastava solo un squillo che lui cambiasse totalmente nei confronti di tutti. Era come stregato da lei, lo capiva ma non riusciva era più forte di lui!!! Lei giocava con lui. Ma non stavano insieme. Lei (Katerina n.d.r.) quando aveva bisogno di mio fratello lo chiamava chiedendogli dei soldi e lui volava da Lei e gli dava tutto quello che aveva. Lei lo ha usato fino alla fine. So per certo che lei era fidanzata con questo assassino, e, a quando pare, cercava mio fratello per convenienza e lui purtroppo era troppo buono e ci cadeva sempre. Penso che gli avesse fatto credere che volesse tornare con mio fratello ma di sicuro non per amore. I giornali, la tv l’hanno descritta, questa donna, come una santa e come una vittima. Non lo accetto. Perché è stata Lei a portare in Italia il suo amico assassino e stata Lei a cercargli un’abitazione e un lavoro e sapeva benissimo che non era una persona sana di mente. Posso solo dirti che mai e poi mai avrei pensato di provare questo dolore insostenibile. Non riesco ad accettare che lui sia morto per una persona che non lo meritava
Da quanto conosceva Katerina?
“Da circa un paio di anni”
Ma cosa e successo quella sera di Luglio?
“Non so esattamente cosa sia successo quel maledetto giorno… dicono che si sono messi a discutere katerina e quel mostro nella loro lingua e che lui a un certo punto la picchiata e infine accoltellata. Ma, di sicuro so, conoscendo mio fratello, che Salvatore non sarebbe scappato mai e penso che abbia tentato di aiutarla come risulta dalla cronaca di quei terribili momenti.”
Come è cambiata la vostra vita?
“E inutile dirti che la nostra vita e totalmente cambiata sono passati più di 3 mesi ed io ogni volta che sento mia madre o mio fratello sto male perche non trovo le parole per consolarli. Nessuna persona merita di fare una morte del genere. La vera vittima è mio fratello e noi che non riusciamo a convivere con questo dolore.

Chi sono

Qualcuno, di cui non ho molta stima, mi chiama "Architetto di Dio". La cosa, però, mi piace. Dicono che sono un architetto eclettico ed un pò anomalo. Il mio lavoro è a metà tra i restauri ed il turismo. Sono cooperatore salesiano e amo Don Bosco. Sono sposato con Cinzia che amo. Abbiamo tre figli, Gabriele Samuele e Gaia. Se vuoi scrivermi ecco la mail architettodidio@gmail.com


___________


"Il senso di inquietudine mi insegue sempre e quando mi pare di aver colto una certezza ricado nell'assoluto smarrimento. Mi chiedo: sono al posto giusto, al momento giusto? Boh! che casino è la VITA e quanto doloroso è questo cammino di scoperta dell'Assoluto che c'è in noi!"

TUTTI GLI ARTICOLI