Piazza Armerina – “Il campo sportivo potrà essere utilizzato dalle società sportive a condizioni che paghino il ticket”. A dirlo il dirigente del settore Politiche dello sport, Francesco Galati, che prende posizione sull’uso delle strutture sportive comunali. L’intervento del responsabile del settore viene dopo la prese di posizioni apparse più volte sula stampa che lamentavano un rapporto costi/entrate non favorevole alle casse comunali. Il quadro delineato dal responsabile del settore Francesco Galati sembra orientato nella direzione del massimo rigore. Ma le società sportive, pur disposte a pagare, pretendono servizi efficienti e di qualità.
La Studentesca Armerina è stata autorizzata ad utilizzare la struttura 24 ore al mese per un corrispettivo di 61,92 euro mentre l’Armerina Mosaici è stata autorizzata per 30 ore al mese per un corrispettivo di 77,40 euro al mese. Il provvedimento è stato notificato ai dirigenti sportivi e chi non pagherà il ticket sarà escluso dall’utilizzo del campo sportivo Sant’Ippolito. Secca la replica del presidente dell’Armerina Renzo Amore “Il problema non è il pagamento del ticket ma la qualità dei servizi offerti dal comune. Chiaramente se la mia società deve pagare il ticket, credo che sia giusto presentare uno stadio decente dove si possa fare la doccia, dove la pulizia degli spogliatori sia fatta adeguatamente da personale del comune, dove si sia un custode, dove qualcuno tracci il rettangolo di gioco per svolgere le partite ufficiali. Ad oggi le squadre che militano nei diversi campionati rischiano anche delle multe salate dalla federazione perché lo stadio – continua Renzo Amore - non è nelle condizioni ottimali. Siamo arrivati anche al punto che il direttore di gara non poteva fare la doccia. Chi pagherà le sanzioni che potrebbero essere comminate ai nostri danni?” Le parole del presidente dell’Armerina che milita nel campionato di seconda categoria non si fermano solo nell’esporre i problemi dello stadio comunale Sat’Ippolito “Ritengo poi che il tono utilizzato dal dirigente del settore sportivo sia inopportuno e poco gradito alle società.” Nessuno lo dice a chiare lettere ma con ogni probabilità le società sportive speravano in un incontro con l’assessore allo sport Innocenzo Di Carlo piuttosto che la fredda lettera inviata da un dipendente comunale.