mercoledì 13 ottobre 2010

Si ottura una fogna in piazza Caduti sul lavoro, interviene Acquaenna. Polemiche

Piazza Armerina – Si ottura una fogna in piazza Caduti sul lavoro, interviene Acquaenna, titolare della gestione del servizio idrico della città per risolvere il problema ma l’epilogo dei lavori ha suscitato le proteste di alcuni cittadini per i liquami e i rifiuti lasciati dentro una aiuola della piazza. “Non è concepibile che l’azienda deputata ai lavori possa avere così poco rispetto per la nostra città” queste le prime parole di Salvatore Arena, uno dei residenti della zona “Non si può lasciare il liquame e i rifiuti dentro una aiuola della piazza dopo aver finito i lavori. In quella piazza ci sono dei negozi e degli uffici; in quella piazza ci vanno i nostri giovani per incontrarsi e credo che nessuno deve permettersi il lusso di lasciare le nostre aree al cattivo odore solo perché l’azienda che ha eseguito i lavori non ha pulito adeguatamente la zona sulla quale è intervenuta. E’ vergognoso.”



Acquaenna, l’azienda che gestisce dal 2004, il servizio idrico della città, è intervenuta, in piazza Caduti sul lavoro perché, a quanto pare, una fogna si è otturata con il conseguente allagamento dei garage sottostanti i cinque palazzi che si affacciano in piazza Caduti sul lavoro. L’intervento ha richiesto la presenza di quattro operai che hanno risolto il problema, probabilmente, legato alla presenza di detriti che otturavano la fogna. Ma non tutto sembra esser andato per il verso giusto come racconta Salvatore Arena “Finiti i lavori i signori di Acquenna hanno lasciato sporca la piazza adiacente. Basta vedere la piccola aiuola dirimpetto il pozzetto, ove sono stati eseguiti i lavori, per rendersi conto della sporcizia lasciata. Liquami neri da cui veniva fuori un cattivo odore insopportabile – dice Salvatore Arena - rifiuti e per chiudere una buca che non è stata ricoperta con il pericolo che ne potrebbe derivare per un bambino che potrebbe facilmente farsi male. Non vogliamo fare polemica fine a se stessa – continua Salvatore Arena - ma ciò che chiediamo a tutti e quello di rispettare l’ambiente e la nostra città che ormai sembra essere diventata un grosso contenitori di rifiuti e vittima, per certi versi, dell’inciviltà nei comportamenti di molti cittadini ma anche vittima di comportamenti poco rispettosi di chi dovrebbe dare l’esempio come in questo caso.”

Chi sono

Qualcuno, di cui non ho molta stima, mi chiama "Architetto di Dio". La cosa, però, mi piace. Dicono che sono un architetto eclettico ed un pò anomalo. Il mio lavoro è a metà tra i restauri ed il turismo. Sono cooperatore salesiano e amo Don Bosco. Sono sposato con Cinzia che amo. Abbiamo tre figli, Gabriele Samuele e Gaia. Se vuoi scrivermi ecco la mail architettodidio@gmail.com


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"Il senso di inquietudine mi insegue sempre e quando mi pare di aver colto una certezza ricado nell'assoluto smarrimento. Mi chiedo: sono al posto giusto, al momento giusto? Boh! che casino è la VITA e quanto doloroso è questo cammino di scoperta dell'Assoluto che c'è in noi!"

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