Arriverà in aula il prossimo 8 novembre l’interrogazione del consigliere del Partito democratico Giuseppe Capizzi in merito ai danni causati ai mattoni della piazza Cascino, in occasione della rimozione delle palme che ostruivano la vista del monumento eretto in onore al generale Antonino Cascino, eroe della Prima grande guerra. Il consigliere Capizzi nell’interrogazione presentata al primo cittadino porrà il quesito: “Chi deve pagare questi danni?”. Dura la presa di posizione del portavoce di Giuseppe Capizzi che chiederà
in aula spiegazioni su quello che è accaduto il 1 ottobre in una delle piazze più frequentate dagli abitanti della città dei mosaici. “E’ vergognoso che possano accadere simili cose e che non si abbia rispetto per il bene pubblico rovinando per la seconda volta i mattoni della centralissima piazza. Ora chi pagherà i danni?” si limita a commentare il consigliere del Pd Capizzi. La seconda volta che i mattoni della piazza generale Cascino finiscono in aula. La prima volta fu in occasioni di una fiera organizzata nella piazza in questione. Allora la piazza Generale Cascino era balzata nell’occhio del ciclone in occasione dell’organizzazione di una fiera dell’artigianato. Anche allora la vicenda fini in consiglio comunale ove si denunciò che a causa dell’utilizzo di alcuni muletti i mattoni erano andati in frantumi. “Chiederò al sindaco – dice il consigliere Giuseppe Capizzi - se in questi casi sia previsto un controllo da parte di alcuni uffici comunali affinché i lavori vengono eseguiti perfettamente. Non so chi sia intervenuto in piazza Generale Cascino ma è impensabile che si riduca una piazza centrale in questo stato. Mattoni distrutti, marciapiedi divelti. Credo che nessuno può permettersi il lusso di agire in questo modo.” In questa occasione pare che la ditta incaricata a togliere le palme, che ostruivano la vista del generale passato alla storia con la celebre frase: Siate la Valanga che sale” abbiano causato questi danni salendo con mezzi pesanti sopra i mattoni della piazza. Le proteste non si fecero attendere anche da parte dei numerosi cittadini che trascorrono una buona fetta della giornata in un’area che vede la presenza anche di un giardino che fu intitolato al compianto piazzese Andrea Cursale.
in aula spiegazioni su quello che è accaduto il 1 ottobre in una delle piazze più frequentate dagli abitanti della città dei mosaici. “E’ vergognoso che possano accadere simili cose e che non si abbia rispetto per il bene pubblico rovinando per la seconda volta i mattoni della centralissima piazza. Ora chi pagherà i danni?” si limita a commentare il consigliere del Pd Capizzi. La seconda volta che i mattoni della piazza generale Cascino finiscono in aula. La prima volta fu in occasioni di una fiera organizzata nella piazza in questione. Allora la piazza Generale Cascino era balzata nell’occhio del ciclone in occasione dell’organizzazione di una fiera dell’artigianato. Anche allora la vicenda fini in consiglio comunale ove si denunciò che a causa dell’utilizzo di alcuni muletti i mattoni erano andati in frantumi. “Chiederò al sindaco – dice il consigliere Giuseppe Capizzi - se in questi casi sia previsto un controllo da parte di alcuni uffici comunali affinché i lavori vengono eseguiti perfettamente. Non so chi sia intervenuto in piazza Generale Cascino ma è impensabile che si riduca una piazza centrale in questo stato. Mattoni distrutti, marciapiedi divelti. Credo che nessuno può permettersi il lusso di agire in questo modo.” In questa occasione pare che la ditta incaricata a togliere le palme, che ostruivano la vista del generale passato alla storia con la celebre frase: Siate la Valanga che sale” abbiano causato questi danni salendo con mezzi pesanti sopra i mattoni della piazza. Le proteste non si fecero attendere anche da parte dei numerosi cittadini che trascorrono una buona fetta della giornata in un’area che vede la presenza anche di un giardino che fu intitolato al compianto piazzese Andrea Cursale.