mercoledì 20 ottobre 2010

Trenta studenti del Professionale femminile protestano perche non hanno il pullman per andare a scuola


“Vogliamo andare a scuola. Crediamo che il diritto, costituzionalmente garantito, allo studio valga anche per noi dell’Istituto Professionale femminile.” Questo il contenuto della forte protesta di una trentina di studenti e studentesse piazzesi, che da tre settimane, dall’inizio dell’anno scolastico, non hanno più ha disposizione il bus che da piazza Marescalchi li accompagni all’Istituto Professionale femminile, che si trova ubicato fuori dalla città. “Abbiamo deciso di fare uno sciopero ad oltranza fino a quando ci verrà assicurato il bus navetta che ci porti a scuola.” Da quanto ci viene detto, pare, che la scuola abbia a disposizione un pullman che l’anno scorso è stato utilizzato per svolgere il servizio insieme al bus messo a disposizione dal Comune della città. A confermarci la notizia, Enzo Casale, presidente dell’Agedi, e papa di una studentessa che frequenta l’istituto professionale femminile della città dei mosaici. “Per tutto l’anno scolastico 2009/2010 – ci dice Enzo Casale - esistevano due pullman che svolgevano il servizio. Quello della scuola, che oggi risulta inspiegabilmente parcheggiato all’interno dello spazio di proprietà dell’istituto, e quello del Comune che l’assessore, alla pubblica istruzione, Di Carlo aveva messo a disposizione lo scorso anno. Del pullman parcheggiato dentro la scuola – continua Enzo Casale – ci è stato detto, dalla dirigente dell’istituto, che serve solo per escursioni didattiche. Ma i nostri figli che chiedono di avere un bus navetta per andare a scuola non dovrebbe, la richiesta, rientrare nell’ambito di quelle attività didattiche di cui parla la Preside dell’istituto professionale femminile?”. Il portavoce degli studenti che protestano ci dice di essersi rivolto anche all’assessore alla pubblica istruzione Innocenzo Di Carlo. “Abbiamo anche contattato l’assessore Di Carlo che ci ha detto che si sarebbe mosso per ricercare le risorse economiche con l’obiettivo di assicurare un servizio navetta ma, dopo tre settimane di protesta, ancora, non abbiamo avuto risposte. Credo che la scuola, anche se sia di competenza della Provincia non possa esimere i nostri amministratori dall’esercitare pressione nei confronti della Provincia e se i nostri governati non sono in grado di assolvere a questo compito che lo dicano apertamente.” Dagli uffici della pubblica istruzione del Comune ci informano che l’assessore Innocenzo Di Carlo ha dovuto sospendere il bus navetta solo per mancanza di risorse economiche e che gli uffici solo al lavoro per trovare una soluzione al problema magari riuscendo a reperire la somma necessaria per assicurare un servizio indispensabile ai trenta studenti piazzesi che chiedono il rispetto del diritto, costituzionalmente garantito, allo studio.

Chi sono

Qualcuno, di cui non ho molta stima, mi chiama "Architetto di Dio". La cosa, però, mi piace. Dicono che sono un architetto eclettico ed un pò anomalo. Il mio lavoro è a metà tra i restauri ed il turismo. Sono cooperatore salesiano e amo Don Bosco. Sono sposato con Cinzia che amo. Abbiamo tre figli, Gabriele Samuele e Gaia. Se vuoi scrivermi ecco la mail architettodidio@gmail.com


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"Il senso di inquietudine mi insegue sempre e quando mi pare di aver colto una certezza ricado nell'assoluto smarrimento. Mi chiedo: sono al posto giusto, al momento giusto? Boh! che casino è la VITA e quanto doloroso è questo cammino di scoperta dell'Assoluto che c'è in noi!"

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