lunedì 1 novembre 2010

La lapide di Boris Giuliano sarà ricollocata


Prima viene posta una lapide, nel luogo ove nacque il vicequestore Giorgio Boris Giuliano, ucciso dalla mafia il 21 luglio del 1979 a Palermo, poi inspiegabilmente, dopo 48 ore viene tolta dal luogo ove lui nacque 80 anni fa. A fare chiarezza, in merito alla strana vicenda, è intervenuto un membro del comitato quartiere Monte promotore della cerimonia, Salvatore Cimino. “In merito alla notizia inerente la scomparsa della lapide che con tanto impegno e spirito di sacrificio il comitato quartiere monte ha voluto intitolare all’eroe Giorgio Boris Giuliano, figlio di Piazza Armerina morto a Palermo per mano della mafia, come membro di tale comitato non tollero che si critichi il lavoro che il nostro comitato, con tanto impegno, svolge giornalmente a favore della comunità” queste le prime parole di Salvatore Cimino che continua “ I membri del comitato non solo hanno informato i proprietari, ma hanno chiesto il permesso ancor prima che la lapide venisse costruita, l’unico problema che si è verificato è quello che non potevamo sapere che un residente del palazzo dice una cosa e l’altro ne dice un’altra. Pertanto – continua Cimino - non avendo più il tempo materiale per collocare la lapide altrove abbiamo dovuto farla collocare in prossimità di via Monte n° 2, cosi come da programma, per poi spostarla in attesa di individuare il posto ideale che non crei problemi a nessuno. Voglio comunque rassicurare tutti coloro che hanno apprezzato il nostro gesto comunicando, a nome del comitato quartiere monte, che a giorni la lapide sarà visibile a tutti.” La cerimonia di deposizione della lapide in memoria del vicequestore Giorgio Boris Giuliano era stata celebrata venerdì 22 ottobre alla presenza delle autorità civili, militari e religiose. In quell’occasione venne scoperta la lapide posta in via Monte numero 2 e ricordata la figura del vicequestore piazzese morto a Palermo per mano di Leoluca Bagarella che il 21 luglio del 1979 sparò all’interno del bar Lux, in via De Blasi, sette colpi di pistola contro Giorgio Bori Giuliano.

Chi sono

Qualcuno, di cui non ho molta stima, mi chiama "Architetto di Dio". La cosa, però, mi piace. Dicono che sono un architetto eclettico ed un pò anomalo. Il mio lavoro è a metà tra i restauri ed il turismo. Sono cooperatore salesiano e amo Don Bosco. Sono sposato con Cinzia che amo. Abbiamo tre figli, Gabriele Samuele e Gaia. Se vuoi scrivermi ecco la mail architettodidio@gmail.com


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"Il senso di inquietudine mi insegue sempre e quando mi pare di aver colto una certezza ricado nell'assoluto smarrimento. Mi chiedo: sono al posto giusto, al momento giusto? Boh! che casino è la VITA e quanto doloroso è questo cammino di scoperta dell'Assoluto che c'è in noi!"

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