venerdì 26 novembre 2010

Più amore anche in politica...

di ANTONIO IL VERSO
da arai news n. 12
Tanti secoli fa la mia amata Piazza era splendida, accogliente e colta, oggi invece ne constato amaramente la rapida e costante involuzione sociale ed economica che la relega a paesotto più che a ridente cittadina di un tempo.
In parallelo osservo anche il progressivo imbarbarimento delle nuove generazioni che si discostano totalmente dal grado di civiltà e laboriosità del piazzese autentico che amava e rispettava il luogo ove viveva. Questo infelice ma realistico quadro è prodotto anche da influenze esterne , soprattutto di natura mediatica nell'era della globalizzazione. Ma Piazza ed i Piazzesi sono stati, nei secoli dei secoli, sempre diversi distinguendosi da altri centri e comunità così come hanno abbondantemente scritto autorevoli indigeni. Cosa sarà mai successo ai discendenti degli uomini e delle donne dalla colta e raffinata parlata gallo italica?
I motivi sono tanti ma uno in particolare ne è la causa . Una classe politica inadeguata ed in perenne lotta consanguinea. Grazie a questa guerra civile tra bande, fazioni e faide interne , comune a tutti i partiti, si sono avvantaggiati tutti coloro, ovvero da Palermo ad Enna, che vedevano Piazza come un serio pericolo da contrastare in virtù delle capacità di estro, intelligenza e condotta civile e morale evidenziate, nei secoli, dai Piazzesi. Invece di continuare ad impegnarsi per il lustro della città e per il benessere del popolo che cosa si è pensato di meglio da fare se non a farsi la guerra sempre e comunque? Amici guardate e pensate a che livello ci siamo ridotti.

Defraudati del rango di provincia da Castrogiovanni, oggi ridotti a fare i portatori d'acqua a Gela o a Caltagirone quando invece Gela era il nostro sbocco al mare e Mario Sturzo, nostro illustre e beneamato Vescovo ispirava il fratello Luigi, nelle scelte personali e politiche. Dal dopoguerra ad oggi "il paese" ha subito notevoli trasformazioni centinaia di politicanti si sono, più o meno alternati, al palazzo badando in molti ,più all'arricchimento personale e alle speculazioni e solo in pochi al bene collettivo.

Oggi più che mai la società è in piena crisi di valori e principi e poco importa se siano religiosi , etici o laici. Il rispetto, la tolleranza, l'umiltà e scusatemi anche l'amore verso il prossimo sono concetti che non albergano nella politica.

Sono lustri e lustri che osservo e medito sui comportamenti di sindaci, assessori, consiglieri, segretari di partito e galoppini quasi tutti contagiati da pericolosi virus che, con regolarità, come se fosse un male endemico, si ripresentano con ogni amministrazione. Questi virus si chiamano: delirio di onnipotenza (particolarmente esposti i sindaci) invidia, gelosia, rancore, ambiguità, narcisismo. Allora come e quando sarà possibile far rinascere e risplendere questa città dagli illustri trascorsi storici e culturali ?

Semplice ! Quando questa classe politica si auto estinguerà.

Antonio il Verso

Chi sono

Qualcuno, di cui non ho molta stima, mi chiama "Architetto di Dio". La cosa, però, mi piace. Dicono che sono un architetto eclettico ed un pò anomalo. Il mio lavoro è a metà tra i restauri ed il turismo. Sono cooperatore salesiano e amo Don Bosco. Sono sposato con Cinzia che amo. Abbiamo tre figli, Gabriele Samuele e Gaia. Se vuoi scrivermi ecco la mail architettodidio@gmail.com


___________


"Il senso di inquietudine mi insegue sempre e quando mi pare di aver colto una certezza ricado nell'assoluto smarrimento. Mi chiedo: sono al posto giusto, al momento giusto? Boh! che casino è la VITA e quanto doloroso è questo cammino di scoperta dell'Assoluto che c'è in noi!"

TUTTI GLI ARTICOLI