venerdì 17 dicembre 2010

Il partito repubblicano sulla relazione annuale di Nigrelli


OSSERVAZIONI SULLA RELAZIONE ANNUALE DEL SINDACO


È normale che un Sindaco, nell’esporre una relazione annuale del suo operato, tenti di giustificare e coprire i fallimenti che accompagnano il suo mandato.

E certamente in tale sede appare anche normale, e tutto sommato accettabile, il tentativo di edulcorare la triste realtà in cui vive la comunità amministrativa sciorinando dati che, letti acriticamente, sembrano potere ispirare fiducia negli anni che verranno.


Quello che non è normale, e che comunque non può essere accettato, è l’utilizzo di menzogne artatamente costruite per cercare di nascondere una verità inconfutabile: IL TOTALE FALLIMENTO DELLE POLITICHE AMMINISTRATIVE DELLA GIUNTA NIGRELLI.

E valga il vero.

Nella sua corposa, retorica e a tratti stucchevole relazione annuale, costruita con un insipido college delle note mandate dagli uffici comunali, il Sindaco vorrebbe convincere che in quest’ultimo anno è riuscito a risolvere i numerosi problemi che da anni affliggono la città.

Nel corso della sua esposizione, trattando di un comparto fondamentale per la città quale è il turismo, il primo cittadino rappresenta che: “… la politica di promozione costante della città su riviste legate ai trasporti aerei. Nelle principali guide italiane, in alcune riviste straniere …..ha dato nel corso di questo annus horribilis per il turismo siciliano dati più che confortanti”.

Aggiunge poi che i dati forniti dal Settore dello sviluppo economico della Provincia Regionale di Enna forniscono un incremento delle presenze turistiche del 4,57% a Piazza Armerina.

Francamente, dalla lettura del testo della relazione non si capisce in che misura la Giunta Nigrelli abbia contribuito alla crescita del turismo, a meno di non voler considerare le sciatterie viste in occasione della manifestazione “Piazza d’Estate” come fonti di sviluppo per questo delicato settore.

Un’affermazione quella del legame con le politiche del Sindaco crisafulliano e l’incremento del flusso turistico, cui conseguirebbe l’aumento dei profitti degli operatori, che non solo rimane ampiamente indimostrata ma che anzi rischia di cadere nel ridicolo, quando si passa a considerare la consistente contrazione dei guadagni che questa Giunta ha fatto subire proprio agli stessi operatori commerciali.

Basti pensare, in questo senso, alla vicenda della “Fiera di Piazza”, sottoposta ad una tassazione che ha fortemente ridotto sia il numero dei commercianti che il numero dei visitatori.

La penalizzazione che ne è seguita è stata talmente forte da costringere l’altro componente crisafullino della Giunta Nigrelli, nonché Assessore al Commercio, Teodoro Ribilotta, a dovere intervenire più volte per cercare di tamponare i guasti da lui stesso cagionati, limitando il gravame fiscale che strangolava gli operatori del settore.

Una iniziativa degna della Medea di Euripide!!!

Proprio un bel modo di incrementare il turismo e le presenze in città !!!

Che dire poi dell’istituzione e del riconoscimento del centro commerciale naturale, che (questa volta correttamente, almeno sul piano delle definizioni concettuali) Nigrelli individua nel modello organizzativo che dovrebbe fornire ai cittadini e ai clienti i servizi della grande distribuzione, dettati da una politica di sviluppo delle vie del centro storico.

Peccato che dopo averci propinato questa solenne definizione, il Sindaco abbia omesso di dire che l’istituzione delle isole pedonali, senza il rafforzamento del sistema dei servizi di trasporti pubblici, senza la creazione di un biglietto unico per la villa e per il centro storico, i commercianti che hanno investito nella zona faranno la stessa fine dei tacchini in occasione della festa del ringraziamento americano.

Come se non bastasse, ma questa volta utilizzando una inusuale riserva, forse perché le omissioni e i travasamenti dei fatti non possono spingersi fino a coprire anche quello che è di dominio pubblico, il sindaco riconosce che per quanto concerne i dehors esistono “…alcuni aspetti che dovranno essere affrontati nei prossimi mesi, in relazione per esempio del ridotto ricorso ai dehors annuali e al loro divieto nel centro storico che potrebbe essere limitato solo agli spazi monumentali”.

Una conclusione questa che certamente rappresenta una implicita confessione di colpa, nella misura in cui ammette che da ben due anni si sono fatti perdere ai commercianti del centro storico delle importanti occasioni di crescita.

Per non parlare di qualche caso in cui si sono ingiustamente usate le manieri forti nei confronti dei commercianti che impiegavano i de hors, colpiti con sanzioni amministrative non poco discutibili, creando in tal modo delle disparità di trattamento che stridono con il comune senso della giustizia.

Sulle polemiche legate alla collocazione del mercato settimanale, riteniamo di dovere spendere ben poche parole: il disastro che si consuma puntuale ogni giovedì è troppo evidente e rende superfluo ogni commento.

Nessun significativo cenno alle ultime edizioni fallimentare del Palio dei Normanni (ne restano solo due, e non al peggio non c’è mai fine), nel corso delle quali una manifestazione che negli anni passati era stata comunque al centro del vivace processo di crescita e di partecipazione popolare, anche con il contributo dei quartieri, è stata ora ampiamente rimaneggiata da una pseudo-elite-radical-chic, con il risultato di farla ritornare a quello che era stata molti anni prima, quando era semplicemente denominata “calvalcata”.

Interi plotoni composti da bambini imberbi, una processione spezzata talora in vari tronconi, episodi di feroci contestazioni legate all’applicazione di discutibili regolamenti, rendono debito conto del perché il turista che assista all’evento del 14 agosto rimanga negativamente impressionato da uno spettacolo che è degna rappresentazione della Giunta che lo organizza.

Forte disgusto destano poi le considerazioni del primo cittadino quando, nell’esporre i dati relativi alla attività compiute per la promozione dei beni culturali, introduce il tema della conservazione del centro storico mediante il programma di riqualificazione urbana denominato “Il Gioco della storia”, che esponenti assai autorevoli della politica locale hanno giustamente ed efficacemente denominato il “Gioco al Massacro”.

L’esecuzione di quel progetto, che costituisce la devastazione più aberrante che da qualche anno a parte ha interessato il centro storico, ed in particolare la zona dei Teatini, è forse la sintesi più illuminante dell’impatto delle politiche nigrelliane sul territorio.

La superficialità nella valutazione del progetto, la trascuratezza e il disinteresse nel controllo dei lavori, il cinismo nella presa di coscienza dello scempio compiuto, hanno giustamente determinato l’indignazione dei cittadini, i quali si interrogano perplessi sul perché le istituzioni, che dovrebbero operare a tutela dei beni culturali, non hanno compiuto delle significative iniziative tese a contrastare questa catastrofe.

Non meno infondate e piene di fuorvianti enfasi retoriche sono poi le considerazioni del Sindaco in relaziona al Piano Urbano del traffico, quando si spinge ad affermare che, con l’attuazione di questa parte del suo programma, si è decongestionata la circolazione viaria lungo le strade principali.

Probabilmente, nel sostenere queste considerazioni, il primo cittadini ha immaginato di vivere in una città diversa da quella in cui effettivamente dimora!

Fin troppo facilmente lo smentiscono le cronache locali, le quali narrano invece di file chilometriche lungo le principali sedi viarie, con una stagnazione assoluta della circolazione durante gli orari di punta, in occasione dei quali il rumore dei clacson produce frastuoni ben più molesti della scadente musica propinata in occasione degli spettacoli di “Piazza d’estate”.

Afferma poi il Sindaco che con la istituzione delle strisce blu i commercianti hanno conseguito un incremento della loro attività e dei loro profitti.

Anche questa sua convinzione rimane indimostrata ed anzi stride fortemente con la realtà, la quale offre esempi di imprenditori fortemente danneggiati proprio nella zona di sosta a pagamento, che hanno sottratto spazi al parcheggio gratuito, facendo subire loro pesanti esternalità negative derivanti da questo splendido esempio di cecità amministrativa.

Tutta da dimostrare e poi la legittimità delle verbalizzazioni compiute dagli ausiliari del traffico, e se il Sindaco ha evitato i ricorsi di massa contro quelle multe lo deve (singolare a dirsi!) proprio alla iniziativa della (speriamo ex) maggioranza parlamentare di centrodestra.

Tutti sanno infatti che introducendo il contributo unificato anche per le cause di valore minimo, la maggioranza di centrodestra ha di fatto determinato la desistenza di molti cittadini rispetto alla proposizione del ricorso giudiziario.

Sotto altro profilo, tuttavia rimane forte la speranza che la sede giudiziaria possa evidenziare ancora una volta le profonde ingiustizie che sono state compiute da questa maggioranza, dopo la scellerata adozione del piano dei parcheggi a pagamento, definendo alcuni ricorsi in atto pendenti.

Parla a vanvera, anzi, vaneggia l’inquilino dell’Atrio Fundrò quando si accinge ad affrontare la tematica del parcheggio in Piazza Falcone Borsellino, non solo in questa, ma anche in altre sedi.

Un’opera che nelle intenzioni originarie poteva rendersi in effetti utile ai bisogni della comunità piazzese, anche alla luce delle recenti vicende (non ancora maturate al momento della stesura della relazione annuale del sindaco), è stata massacrata dalla inconsistenza politica amministrativa del primo cittadino.

È grave colpa di Nigrelli quella di non aver mai voluto coinvolgere la cittadinanza per permetterle di pronunciarsi sul tema, anche tramite un referendum, intimamente convinto che “IL POPOLO BUE” non abbia titolo per partecipare alle politiche di sviluppo del territorio.

Questa è la sua concezione della democrazia!!!

E così, offrendolo sul piano del regolamento di conti interni alla maggioranza, quel manufatto (comunque non del tutto condivisibile, specie nella parte in cui privava la piazza della prospettiva paesaggistica verso il centro storico) è stato decapitato da una recente votazione consiliare, dove anche i “BELLI E RIBELLI” del PD, in un moto d’orgoglio rifilavano il noto due di picche al Professore!

Se, come asserisce il Sindaco, questa era senza dubbio un’opera la cui importanza era strategica nell’ambito delle sue politiche di intervento sulle infrastrutture, dal fallimento che ne è conseguito e dal danno enorme che la città ha subito, non può che discendere l’implicita conseguenza del suo definitivo fallimento personale.

Volendo sorvolare sui dati relativi all’esecuzione dei lavori nelle sedi scolastiche, esposti pomposamente nella relazione ma privi di autentico significato, in quanto si riducono, fondamentalmente, alla ordinaria manutenzione, fa sorridere il contegno del primo cittadino in occasione dell’esposizione della problematiche del randagismo.

Ricorda giustamente Nigrelli, esibendo un po’ di verecondia, che dopo ben due anni e mezzo la città è rimasta priva di un canile comunale, mentre di contro afferma con orgoglio che l’attività di sterilizzazione dei randagi ha già rimesso in libertà ben cinque cani randagi!!!

Peccato che ancora oggi circolino indisturbati numerosi ed aggressivi branchi, che hanno già avuto modo di manifestare la loro pericolosità nei confronti di numerosi cittadini, colpevoli solo di essere nati in una città dove l’incuria e l’indifferenza la fanno da padroni.

Peccato che diversi cittadini si sono rivolti all’autorità giudiziaria per fare gravare sulle già dissestate casse comunali anche i costi dei risarcimenti dei danni subiti.

E fortuna che nella nostra città il caso ha evitato, come purtroppo è accaduto altrove, che ci potesse scappare il morto dopo una di queste aggressioni!

Per quanto concerne i piccioni selvaggi, ancora una volta il Sindaco mostra tutta la sua superficialità con la quale affronta la tematica, come se questa potesse essere risolta unicamente con il mangime trattato farmacologicamente, senza considerare la necessità di dotare molti monumenti del centro storico di dissiduatori che li proteggono dai pericolosi acidi rilasciati dai volatili.

Getta ancora fumo negli occhi, l’illuminato relatore, quando parla delle fallimentari politiche del personale adottare dalla sua Giunta, in stretta sinergia con l’operato disinvolto di burocrati e pseudo-sindacalisti niente affatto preoccupati delle sorti della città, e fortemente interessati invece alla conservazione dei privilegi personali e patrimoniali.

Accenna al tema della stabilizzazione degli undici L.S.U. rimasti, omettendo di ricordare che il Comune di Piazza Armerina è rimasto indietro anni luce rispetto alla effettiva stabilizzazione dei precari che in altre realtà territoriali è stata completata con l’inserimento nella pianta organica a tempo pieno ed indeterminato, di tutto il personale ex precario.

Omette di evidenziare che ci sono Settori della macchina amministrativa sotto organico, ed in forte sofferenza, mentre ve ne sono altri che sono pieni di personale che viene scarsamente valorizzato, e che a rigore dovrebbe essere riqualificato e collocato altrove.

Tralascia di segnalare poi che Piazza Armerina, un Comune di appena 22.000 abitanti (e grazie al suo operato, con forti prospettive di perdere molte unità sul fronte demografico) è dotato di ben 10 posizioni organizzative, con un Dirigente di servizi per poco più di dieci dipendenti (a meno che non si computano anche i precari, che però non fanno parte della dotazione organica).

Questo Sindaco ha la grave responsabilità di avere istituito e mantenuto persino la Posizione Organizzativa del personale, che in molti Comuni è aggregata ad altri settori, sprecando risorse che dovrebbero essere utilmente impiegate altrove.

Ma soprattutto, omette di segnalare che le sue politiche del personale hanno determinato un forte malcontento fra tutti i dipendenti comunali, culminando in una delle vicende più vergognose che la storia del comune ricordi.

Due validi operatori del Settore di Polizia Municipale, in maniera incomprensibile, sono stati oggetto di pesanti sanzioni disciplinari, di dubbia legittimità giuridica, in esito alle quali pare che siano in corso degli esposti alla autorità giudiziaria.

Contrasti, litigi, aggressioni, verbali e denunce all’autorità giudiziaria: proprio un modo molto equilibrato di gestire le risorse umane del Comune.

Dopo tutte queste discrasie, ci viene da dire che avere consegnato a lui (che ha tenuto per sé, non a caso, la delega assessoriale) e a qualche sua stretta collaboratrice le politiche del personale, equivale ad avere affidato un reparto di emotrasfusione al Conte Dracula!!!

In definitiva, il giudizio complessivo su quest’ultimo anno di governo, non meno che il precedente, evidenzia forti aree di criticità, la cui genesi è da ricondurre alle scelte incoerenti ed arterosclerotiche compiute dalla Giunta in carica.

Una giunta priva peraltro di una maggioranza in seno al Consiglio comunale, fatto che sicuramente acuirà la crisi economica e sociale in atto nella nostra comunità.

Un Sindaco che amasse veramente questa terra dovrebbe avere il coraggio di prendere atto del suo fallimento e compiere un gesto di grande dignità, presentandosi dimissionario per consentire un vero rilancio delle politiche di sviluppo della sua città.

Ritenendo purtroppo che questo equilibrato pensiero sia lontano dalle stravaganti elucubrazioni di Nigrellli, possiamo solo sperare che tutte le forze politiche più responsabili presenti in consiglio comunale possano operare per sfiduciare sul piano formale chi, sul piano sostanziale, gode della massima riprovazione da parte della comunità amministrativa.



IL PARTITO REPUBBLICANO ITALIANO

Chi sono

Qualcuno, di cui non ho molta stima, mi chiama "Architetto di Dio". La cosa, però, mi piace. Dicono che sono un architetto eclettico ed un pò anomalo. Il mio lavoro è a metà tra i restauri ed il turismo. Sono cooperatore salesiano e amo Don Bosco. Sono sposato con Cinzia che amo. Abbiamo tre figli, Gabriele Samuele e Gaia. Se vuoi scrivermi ecco la mail architettodidio@gmail.com


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"Il senso di inquietudine mi insegue sempre e quando mi pare di aver colto una certezza ricado nell'assoluto smarrimento. Mi chiedo: sono al posto giusto, al momento giusto? Boh! che casino è la VITA e quanto doloroso è questo cammino di scoperta dell'Assoluto che c'è in noi!"

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