venerdì 28 gennaio 2011

Riceviamo dal partito Repubblicano

Gentile Agostino,

le invio un intervento concernente i recenti interventi realizzati sul manto stradale.
La ringraziamo anticipatamente per la collaborazione.


Nell’oblio di ogni livello istituzionale preposto alla regia del recupero del manto stradale afferente l’aria urbana collocata nella zona sud del paese, già fanno capolino i primi avvallamenti in quelle carreggiate che
qualche settimana fa venivano sottoposte ad opere di restyling e di assestamento; le medesime che secondo i miraggi del Sindaco, sciorinati nell’ultima Relazione Annuale, dovevano essere recuperate con lavori di manutenzione.


Non sono passati nemmeno due mesi da quando il Sindaco metteva in mostra l’elenco delle opere previste e realizzate durante il suo anno di mandato, e puntualmente i fatti lo contraddicono e la verità lo sconfessa.

Per rendersi conto della genuinità di ciò che sosteniamo, basta percorrere la Via Libertà (a quanto pare in procinto di essere ribattezzata Via Addis Abeba), una delle zone in cui si sono realizzate le recenti opere di riconfigurazione e restyling urbano, per appurare come la stessa sia interessata in più parti dalla presenza di avvallamenti e di singolari aperture, quest’ultime coperte da rivestimenti di alluminio che, nell’attraversamento della carreggiata, ci obbligano, nostro malgrado, ad emulare lo slalom di Maribor onde evitare infausti inconvenienti.

Chiediamo al Sindaco di chiarire come mai a poche settimane dalla ristrutturazione del manto stradale le vie sono un'altra volta ridotte in uno stato pietoso?

I primi pezzi di asfalto sono saltati nel giro di pochi giorni e non bisogna possedere doti divinatorie per prevedere che nei mesi a venire assisteremo al rovinoso diveltamento delle strade e quindi al dissesto di quello che, secondo il pensiero filosofico radical-crisafulliano-chic-progressista del Sindaco, sarebbe dovuto essere il “secondo progetto più impegnativo” di questa fulgente ed intellettualoide Amministrazione.

Considerata l’ingente cifra elargita, riteniamo che l’intervento delle settimane scorse non poteva e non doveva essere considerato un provvedimento tampone.

Noi, che siamo degli inguaribili sentimentali senza speranza (e per giunta in buona fede), ci eravamo ingannati nel pensare che una volta tanto l’Amministrazione avesse agito con scrupolosità e accuratezza.

Io stessa mi ero stupita dell’epico, ma dovuto, intervento sulle strade piazzesi, peraltro non più differibile per la sicurezza degli automobilisti e dei pedoni.

Purtroppo la nostra è rimasta solo una romantica illusione.

Considerato lo stato attuale del manto stradale, suppongo che nell’arco di un anno (forse anche meno) ci ritroveremo nuovamente immersi in avvallamenti, a memoria delle antiche voragini che popolavano le strade e in cui dovrebbe andarsi a nascondere (magari accompagnata al ritmo di samba, in un allegro trenino degno di una balera di provincia al grido di “ SASUELA SA-SUELAAA ….. A-E-I-O-U-Y… AHI –AHIA CARAMBA!!!”) l’intera Giunta Comunale seguita dall’attuale maggioranza e da qualche consigliere dell’opposizione.

Se così non fosse, se le nostre previsioni sono ponderabili quali arbitrari sofismi, se queste valutazioni risulteranno essere solo “arzigogoli” dovute alle paturnie degli ultimi giorni, allora mi scuserò per lo zelo e la solerzia dimostrata in questa vicenda dal mio partito, sebbene sia stata generata dalla superficialità e dalla indolenza che riscontriamo quotidianamente nell’amministrazione e nella gestione di Piazza Armerina.

Per ora, in attesa di una risposta alle nostre parole “populiste”, “proletarie” e “plebee” e nella speranza di essere contraddetti da fatti e non da chiacchiere, è doveroso chiedersi: dov’era il Primo Cittadino mentre si compiva lo scempio?

Quali missioni faticose e quali seminari improcrastinabili lo tenevano lontano da Piazza Armerina intanto che, ai danni delle tasche dei cittadini e per la gioia di qualche legale del luogo, si consumava l’ennesima fiera dello scialacquamento?

Comprendo l’imbarazzo in cui precipiterà il Professore quando, nonostante l’importante somma investita e gli sforzi profusi, dovrà fare i conti con i numerosi atti di citazione che pioveranno sul Palazzo Comunale a causa degli incidenti provocati dalle future “Strisce di Gaza” e dalle imminenti “Brecce di Porta Pia” che andranno a ripopolare le strade appena asfaltate.

Il risultato sarà quello di aver dilapidato la somma investita in questa operazione patrizia, ma paradossale per gli effetti sortiti, e come se non bastasse, il Comune di Piazza Armerina si vedrà costretto ad impegnare ulteriori somme a beneficio di qualche “principe del foro” dell’ultima ora, chiamato a rappresentare il Sindaco nelle numerose ed inevitabili azioni di risarcimento che ne scaturiranno.

Ancora una volta i progetti maestosi del Primo Cittadino sono stati vinti da risultati fallimentari e distanti dall’interesse del Paese.

Mi auguro che arriverà il giorno in cui ci verrà consentito il lusso di non polemizzare con questa Amministrazione, per pregiarci dei risultati ottenuti, nel solo ed esclusivo interesse di Piazza Armerina.

Purtroppo oggi, ancora una volta, ci viene negato tale piacere a causa del lassismo e della gestione propagandistica fatta di lustrini e paillettes allo scopo di distogliere i cittadini dall’azione fallimentare di questa amministrazione, lontana anni luce dalle reali necessità del Paese.

Nell’attesa spossante ed estenuante che Piazza Armerina possa finalmente avere strade asfaltate e percorribili, anziché vie carrozzabili in perfetto stile “africano”, auguriamo al nostro Diletto Sindaco che, così come accadde per la “Bella Addormentata”, possa arrivare qualcuno a destarlo dalla piacevole catalessi in cui è piombato negli ultimi due anni.



Alessia Di Giorgio

Partito Repubblicano Italiano

Chi sono

Qualcuno, di cui non ho molta stima, mi chiama "Architetto di Dio". La cosa, però, mi piace. Dicono che sono un architetto eclettico ed un pò anomalo. Il mio lavoro è a metà tra i restauri ed il turismo. Sono cooperatore salesiano e amo Don Bosco. Sono sposato con Cinzia che amo. Abbiamo tre figli, Gabriele Samuele e Gaia. Se vuoi scrivermi ecco la mail architettodidio@gmail.com


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"Il senso di inquietudine mi insegue sempre e quando mi pare di aver colto una certezza ricado nell'assoluto smarrimento. Mi chiedo: sono al posto giusto, al momento giusto? Boh! che casino è la VITA e quanto doloroso è questo cammino di scoperta dell'Assoluto che c'è in noi!"

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