venerdì 4 febbraio 2011

Il circolo Legalità e Sviluppo sull'operazione Nerone

Piazza Armerina. L'operazione Nerone, che ha aperto le porte del carcere a 6 persone tra l'asse Aidone e Piazza Armerina ha causato diverse reazioni tra le quali quelle del circolo Legalità e Sviluppo guidato da Ranieri Ferrara che dice: "L’operazione “ Nerone” condotta dalla Polizia di Stato di Enna e dalla DDA di Caltanissetta, alle quali va tutta la nostra stima e la nostra riconoscenza, dimostra, qualora ci fossero ancora dubbi, l’elevato tasso di permeabilità della nostra provincia, ed in specie di Piazza Armerina ed Aidone, alle infiltrazioni di stampo criminale e mafioso. C’è una fertilità socio-ambientale di fondo, c’è ancora una massiccia vulnerabilità delle nostre imprese alle prevaricazioni ed alle intimidazioni di singoli e di gruppi criminali che agiscono sul nostro territorio.
 C’è - continua Ferrara - una condizione di sottosviluppo ed arretratezza culturale diffusa che rende irto di ostacoli il lavoro degli inquirenti e della magistratura, spesso costretti ad operare senza alcun sostegno diffuso e senza alcuna collaborazione concreta, perfino dagli stessi imprenditori danneggiati dalle azioni illegali dei clan mafiosi, presenti sul territorio. Le vessazioni della criminalità più o meno organizzata, la mala burocrazia ed una gestione della politica spesso clientelare ed affaristica sono le vere zavorre per un sano e regolare sviluppo dell'attività d'impresa nella nostra provincia. Ed è proprio la vulnerabilità ambientale e istituzionale a rappresentare la nota dolente dell’intera questione legata allo sviluppo della nostra terra ed al rispetto del concetto di legalità per le nostre imprese. In un contesto di alta vulnerabilità ambientale e sociale, di clientelismo ed affarismo burocratico e politico, anche le scelte degli imprenditori legali diventano a rischio. Il singolo imprenditore che segue un comportamento legale ed irreprensibile rispetto alle regole deteriorate e falsificate di un certo modo di fare impresa, assume su di sé un rischio più alto, rispetto alle condotte patologiche e di comportamento, talvolta collusivo e cooperativo con la criminalità organizzata, che progressivamente si vanno diffondendo, ad opera di quegli operatori economici conniventi e permeabili al malaffare. Senza una sollevazione etica e culturale - conclude Ferrara
- senza una rinnovata capacità d’azione, senza un codice morale di resistenza alla mafia degli imprenditori perbene, l'economia nera e l'economia grigia accrescono il loro potere e la loro penetrazione sul territorio, ed anche le politiche di prevenzione e di contrasto alla criminalità organizzata ed all’illegalità diffusa, alla gestione
clientelare ed affaristica del potere politico, perdono grandemente d'efficacia".
Agostino Sella

Chi sono

Qualcuno, di cui non ho molta stima, mi chiama "Architetto di Dio". La cosa, però, mi piace. Dicono che sono un architetto eclettico ed un pò anomalo. Il mio lavoro è a metà tra i restauri ed il turismo. Sono cooperatore salesiano e amo Don Bosco. Sono sposato con Cinzia che amo. Abbiamo tre figli, Gabriele Samuele e Gaia. Se vuoi scrivermi ecco la mail architettodidio@gmail.com


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"Il senso di inquietudine mi insegue sempre e quando mi pare di aver colto una certezza ricado nell'assoluto smarrimento. Mi chiedo: sono al posto giusto, al momento giusto? Boh! che casino è la VITA e quanto doloroso è questo cammino di scoperta dell'Assoluto che c'è in noi!"

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