TITOLO: “Rubano legna, per diverse decine di metri cubi, frutto di recenti lavori agricoli, all’interno di una proprietà rurale - sita nei pressi della Villa Imperiale del Casale – ma vengono bloccati dalla polizia: due pregiudicati piazzesi arrestati”.
Nella mattina scorsa, gli uomini del Commissariato di P.S. di Piazza Armerina - diretti dal Commissario Capo Gabriele Presti – hanno proceduto all’arresto di due soggetti, tali LENTINI Giuseppe, classe 1963, pregiudicato piazzese, e GAGLIANO Giuseppe, classe 1952, anch’egli pregiudicato, poiché colti nella flagranza, in concorso tra loro, dei reati p. e p. dagli artt. 81, 110, 624, 625 c.p., per essersi resi responsabili del delitto di furto continuato pluriaggravato, in concorso tra loro, di diversi quintali di legna di ulivo, asportati presso un fondo sito in contrada Colla/Casale
Alla vista dei poliziotti armerini, uno dei due individui si poneva precipitosamente alla guida del predetto fuoristrada cassonato, mentre il secondo malvivente rimaneva sul posto, verosimilmente perché non aveva avuto il tempo per raggiungere il complice datosi alla fuga.
In tale fase gli operanti fermavano il soggetto rimasto sul posto identificandolo nel GAGLIANO Giuseppe. Quest’ultimo, sul posto e nell’immediatezza dei fatti, abbigliato con vestiti sporchi di fuliggine e tracce del lavoro manuale prima notato (compatibili con il maneggio del legname in argomento che in parte risultava intaccato da incendi pregressi), nonché con le mani sporche delle medesime tracce, tentava invano di sottrarsi alle proprie responsabilità, giustificando diversamente la sua presenza in quel luogo.
Nel frattempo, altri agenti del Commissariato di P.S. della città della Madonna delle Vittorie convergeva nell’area teatro dei fatti delittuosi in questione, sospettando sin da subito che il complice in fuga potesse essere proprio il LENTINI Giuseppe in quanto proprietario di un veicolo del tutto corrispondente a quello segnalato, nonché pregiudicato per reati contro il patrimonio, riconducibile al GAGLIANO fermato dai poliziotti, per esserne il cognato.
Immediatamente dopo, a conferma del sospetto prima descritto, il personale in servizio di Volante, a breve distanza dal bivio che incrocia la strada che costeggia l’area archeologica della Villa Romana del Casale, intercettava proprio il LENTINI Giuseppe alla guida del suo Pick-up, carico di legna d’ulivo tagliato in ceppi di varie dimensioni, del tutto corrispondente alla legna asportata presso il fondo oggetto del precedente controllo.
Non essendovi dubbio alcuno circa le responsabilità del LENTINI Giuseppe, le cui condizioni fisiche e dell’abbigliamento apparivano del tutto simili a quelle del GAGLIANO Giuseppe, lo stesso veniva dichiarato in arresto.
Sulla scorta di quanto accertato, anche il GAGLIANO Giuseppe veniva dichiarato in arresto sul posto, evidenziando che l’accertato furto (continuato per quanto specificato di seguito) risultava aggravato dal fatto che aveva causato un danno patrimoniale di rilevante gravità (alcune migliaia di Euro), profittando di circostanze di tempo e di luogo tali da ostacolare la pubblica e privata difesa, non escludendosi che alcuni dei precedenti carichi furtivi di legname siano avvenuti anche in tempo di notte.
In ultimo, presso le proprietà dei predetti arrestati venivano eseguite delle mirate perquisizioni locali, sussistendo il fondato motivo di ritenere che ivi potesse essere rinvenuta ulteriore refurtiva, in particolare diverse decine di quintali di legname d’ulivo che risultava asportata dal fondo in argomento, frutto di precedenti lavori agricoli.
Effettivamente, presso la proprietà di LENTINI Giuseppe, si riscontrava la presenza di una enorme catasta di legna d’ulivo (circa 70 metri cubi) che, ritenendola provento del furto consumato e continuato ai danni del fondo dove erano stati individuati poco prima i due pregiudicati, veniva debitamente posta sotto sequestro.
Analogo esito veniva conseguito dai poliziotti del Commissariato di P.S. armerino, con la perquisizione locale effettuata a carico del GAGLIANO Giuseppe, presso cui la cui abitazione, sita in una contrada si rinvenivano alcuni metri cubi di legno di ulivo, del tutto compatibile con quanto asportato presso il fondo più volte menzionato e quindi altresì posto in sequestro.
A questo punto, essendosi cristallizzate le condotte delittuose a carico dei due pregiudicati, si procedeva al loro arresto, deferendo i due, alla Procura della Repubblica presso il Tribunale di Enna, per l’indicato reato di furto pluriaggravato di diversi carichi di legna, per un valore di diverse migliaia di euro.