lunedì 14 marzo 2011

Siamo disponibili ad accogliere i fratelli africani che sbarcano a Lampedusa a Piazza Armerina.

di Marta Furnari
Piazza Armerina. “Abbiamo messo a disposizione la struttura per l’accoglienza dei fratelli nord africani”. A dirlo è Cinzia Emanuela Vella, responsabile del centro giovanile salesiano della città dei mosaici gestito dall’associazione Don Bosco 2000 che al suo interno contiene anche camere per l’accoglienza. Dice Cinzia Vella: “Abbiamo deciso di dare la disponibilità dei locali che gestiamo per l’accoglienza dei fratelli nord africani che in questo periodo storico sono in grande difficoltà. Ci piacerebbe avere con noi questi sfortunati che scappano dai loro paesi dove imperversa la guerra.
Abbiamo dato disponibilità per 25 donne e 25 uomini che, se il ministero dell’Interno vorrà, potranno arrivare a breve. Nei giorni scorsi, abbiamo ricevuto la visita del vice-prefetto che ha visionato la struttura insieme ai vigili del fuoco.
Già, nel nostro oratorio abbiamo accolto diversi bambini che provengono da altri paesi per le attività di animazione e sostegno scolastico. Poter lavorare con altre persone che hanno religioni, storie e culture diverse dalle nostre sarebbe una grande opportunità di crescita e di integrazione anche per la nostra città. Mi auguro – continua la Vella – che anche la città di Piazza Armerina, i suoi cittadini, ed in particolare il sindaco, Fausto Carmelo Nigrelli, che storicamente è sensibile a questi problematica possa sostenere con forza e determinazione il nostro progetto. Già – conclude Cinzia Vella – nella città esistono centinaia di stranieri residenti di cui la maggior parte rumeni. Con la presenza dei nord africani, potrebbe diventare una città d’esempio per la convivenza pacifica e multirazziale. In tutta l’operazione abbiamo avuto il sostegno del Vescovo, monsignor Michele Pennisi che è sempre disponibile ad alleviare le sofferenze dei più bisognosi come dimostra la straordinaria esperienza, unica in Italia, che ha avviato nel fondo lasciato da Sturzo alla diocesi piazzese dove si ospitano gli ex detenuti e le loro famiglie”.

Chi sono

Qualcuno, di cui non ho molta stima, mi chiama "Architetto di Dio". La cosa, però, mi piace. Dicono che sono un architetto eclettico ed un pò anomalo. Il mio lavoro è a metà tra i restauri ed il turismo. Sono cooperatore salesiano e amo Don Bosco. Sono sposato con Cinzia che amo. Abbiamo tre figli, Gabriele Samuele e Gaia. Se vuoi scrivermi ecco la mail architettodidio@gmail.com


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"Il senso di inquietudine mi insegue sempre e quando mi pare di aver colto una certezza ricado nell'assoluto smarrimento. Mi chiedo: sono al posto giusto, al momento giusto? Boh! che casino è la VITA e quanto doloroso è questo cammino di scoperta dell'Assoluto che c'è in noi!"

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