domenica 3 aprile 2011

Mattia: "Baldari va sfiduciato"

Piazza Armerina. “Renato Baldari, direttore generale dell’ASP di Enna va sfiduciato e rimosso dalla carica di direttore generale”. Ad affermarlo è Giuseppe Mattia, leader dell’Mpa piazzese che con queste parole giustifica la sua richiesta dopo la grande manifestazione di venerdì scorso. “Il piano di rientro redatto dall’assessorato regionale alla sanità mette sotto osservazione alcuni reparti ma non obbliga nessuna chiusura e nessuna sospensione dei ricoveri.
Il direttore generale dell’Asp di Enna Baldari – invece – ha sospeso i ricoveri nel reparto di ostetricia dimostrando una grossa mancanza di sensibilità nei confronti di tutto il reparto, dei medici, del personale paramedico, della popolazione armerina e di quella di tutto il circondario. Non capisco come non sia noto a Baldari che il Chiello ha un grande bacino di utenza che coinvolge i paesi limitrofi a Piazza Armerina ed i turisti che arrivano ogni giorno alla villa romana del Casale. Ho potuto constatare personalmente – continua ancora Giuseppe Mattia – che al Chiello arriva tantissima gente anche residente fuori provincia per usufruire dei suoi servizi. Inoltre voglio sottolineare che l’Umberto I di Enna spesso è pieno e da solo non riesce a soddisfare i bisogni di tutta l’utenza e del territorio circostante”. Poi Mattia continua: “di questa situazione e della inopportunità delle scelte di Renato Baldari ne ho anche parlato direttamente con il Presidente della Regione Raffaele Lombardo, leader del mio partito. Intanto vorrei che presto l’assemblea dei Sindaci possa anche porre in essere un atto di sfiducia nei confronti di questo direttore generale”. Insomma ormai la situazione è ai ferri corti. Provengono da diverse parti le pressioni per dare una svolta alla sanità ennese ed in particolare a quella piazzese. Intanto è ancora vivo nei piazzesi il ricordo della manifestazione pro-Chiello di venerdì scorso in cui cinquemila persone hanno sfilato per le vie della città raggiungendo al piedi il nosocomio. Non si ricorda, nella città dei mosaici, una manifestazione che abbia coinvolto così tante persone che – lasciando da parte le divisioni – si sono uniti per combattere per un unico obbiettivo, ossia la salvezza del proprio ospedale.




Agostino Sella


Chi sono

Qualcuno, di cui non ho molta stima, mi chiama "Architetto di Dio". La cosa, però, mi piace. Dicono che sono un architetto eclettico ed un pò anomalo. Il mio lavoro è a metà tra i restauri ed il turismo. Sono cooperatore salesiano e amo Don Bosco. Sono sposato con Cinzia che amo. Abbiamo tre figli, Gabriele Samuele e Gaia. Se vuoi scrivermi ecco la mail architettodidio@gmail.com


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"Il senso di inquietudine mi insegue sempre e quando mi pare di aver colto una certezza ricado nell'assoluto smarrimento. Mi chiedo: sono al posto giusto, al momento giusto? Boh! che casino è la VITA e quanto doloroso è questo cammino di scoperta dell'Assoluto che c'è in noi!"

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