lunedì 8 agosto 2011

Tudisco incavolato nero per il parco giochi installato al Generale Cascino


RICEVIAMO E PUBBLICHIAMO DA FABRIZIO TUDISCO

La stupidità amministrativa come quella umana non ha limiti ma mai avremmo pensato che nella nostra città si potesse arrivare a livelli da Guiness dei primati. L'ultima chicca del primo cittadino - in veste di urbanista pedagogo- riguarda l'installazione di attrezzi ludici presso il giardino "Andrea Cursale" al "Generale Cascino". Nei miei ricordi d'infanzia questa piccola e graziosa oasi di verde era ben curata , alberi , piante e fiori erano in bella mostra ed un severo e bravo giardiniere ne curava , tutto l'anno, la manutenzione.
Noi bambini ci guardavamo bene dallo sconfinare all'interno delle aiuole, ammesso di riuscire nell'intento di superare le ringhiere che provvidenzialmente perimetravano il giardino a barriera di cani e "umani" perchè vigili ( oggi razza estinta ) ed anziani erano pronti a redaguirci al solo tentativo di scavalcarle. Nel tempo, il giardiniere andò in pensione ( ed anche i vigili) e la piccola verde oasi iniziò il proprio declino.



Venne però Sottosanti e con il giovane assessore Andrea Cursale al giardino venne rinnovato il look. Furono realizzate nuove panchine , una fontana in pietra ( dell'artista locale Martello), ripristinata l'utile fonanella  ed anche rifatta tutta la pavimentazione della piazza. Oggi invece "l'illuminato" Sindaco decide di mettere , peraltro in spazi angusti e pericolosi per la immediata vicinanza di alberi ed arbusti, attrezzi ludici  che, con un minimo di buonsenso, andavano collocati in altro sito più idoneo magari sostituendo quelli rotti nel vicino girdino "Garibaldi". La scelta infelice e presuntuosa non considera minimamente che i bambini hanno bisogno di spazi ampi per correre, giocare senza pericoli e certamente non possono concentrarsi a frotte in spazi così limitati. Il giardino non può e non deve perdere l'identità per la quale fu realizzato. Va valorizzato e curato , ripristinato il prato inglese, piante e fiori per non parlare del putrido e inservibile zampillo.Certo l'illustre urbanista-pedagogo avrà però pensato: se nel giardinetto ci vanno i cani a far la cacca e la pipì può essere utile mandarci anche i bimbi.

Fabrizio Tudisco

Chi sono

Qualcuno, di cui non ho molta stima, mi chiama "Architetto di Dio". La cosa, però, mi piace. Dicono che sono un architetto eclettico ed un pò anomalo. Il mio lavoro è a metà tra i restauri ed il turismo. Sono cooperatore salesiano e amo Don Bosco. Sono sposato con Cinzia che amo. Abbiamo tre figli, Gabriele Samuele e Gaia. Se vuoi scrivermi ecco la mail architettodidio@gmail.com


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"Il senso di inquietudine mi insegue sempre e quando mi pare di aver colto una certezza ricado nell'assoluto smarrimento. Mi chiedo: sono al posto giusto, al momento giusto? Boh! che casino è la VITA e quanto doloroso è questo cammino di scoperta dell'Assoluto che c'è in noi!"

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