lunedì 5 settembre 2011

E Giuliano Ferrara sul Foglio attacca "la corte" Berlusconi


ORMAI è ALLA FRUTTA MA ALMENO I GRANDI CONDOTTIERI QUANDO FALLIVANO SI SPARAVANO UN COLPO IN TESTA ( LUI SI TOLGA ALMENO DAI C....)
L'EUROPA STA DANDO UN SEGNALE FORTE LO INVITA A FARSI DA PARTE

Pubblicato: lunedì 05 settembre 2011 da V.

Giuliano Ferrara è uno dei consiglieri più fidati di Silvio Berlusconi. Un consigliere sfortunatamente poco ascoltato, cui il Cav. ha preferito staccarsi e riavvicinarsi periodicamente. Ferrara però spesso riemerge nei momenti di difficoltà del premier - pensate per esempio a “In mutande ma vivi” al Teatro dal Verme di Milano il 12 febbraio scorso, cui seguì qualche mese dopo un’analoga manifestazione a Roma - e oggi riemerge, in quello che credo sia uno dei punti più bassi degli ultimi mesi per il signor B. La vicenda del ricatto in cui è coinvolto con Tarantini, le intercettazioni con Valter Lavitola su tutti i giornali, la parola mer*a tradotta in centinaia di lingue del mondo - bel lavoro di NonLeggerlo, a proposito - una parabola discendente in cui Berlusconi emerge sempre più come un concupito da più parti, secondo gli inquirenti ricattato e con amicizie discutibili.

E Ferrara in tutto questo che fa? Oggi sul Foglio attacca piuttosto duramente Berlusconi. Tenetene conto, perché è un segnale bello grosso, un segnale importante. Il direttore del Foglio è molto più che un giornalista a capo di un piccolo quotidiano d’opinione letto da pochi, ma tenuto in considerazione da tanti. L’editoriale si legge su Dagospia, sul sito del Foglio è riservato agli abbonati, qui solo un assaggio:


Non si sa quanto durerà ancora quel che resta del sogno di un politico pop, e populista, così diverso e così distante dalla cifra dell’uomo pubblico ipocrita e bacchettone, ma durasse anche solo qualche mese, il signor B. e tutti noi ne guadagneremmo parecchio da un imprigionamento dorato del Cav. nella regola delle regole: comportati in modo tale da non permettere ai tuoi nemici di farti a pezzi con un nonnulla. Quando si lamenta di un paese di merda, in cui tutto gli viene addosso, magari non ha tutti i torti; ma non è bello, e a volerla dire tutta, con un po’ di cinismo, alla lunga non è nemmeno conveniente. Se la gente ti sente libero, è tutta contenta. Ma se sente che la tua libertà diventa il tuo handicap, ti si rivolta contro e di te fa un solo boccone.

Chi sono

Qualcuno, di cui non ho molta stima, mi chiama "Architetto di Dio". La cosa, però, mi piace. Dicono che sono un architetto eclettico ed un pò anomalo. Il mio lavoro è a metà tra i restauri ed il turismo. Sono cooperatore salesiano e amo Don Bosco. Sono sposato con Cinzia che amo. Abbiamo tre figli, Gabriele Samuele e Gaia. Se vuoi scrivermi ecco la mail architettodidio@gmail.com


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"Il senso di inquietudine mi insegue sempre e quando mi pare di aver colto una certezza ricado nell'assoluto smarrimento. Mi chiedo: sono al posto giusto, al momento giusto? Boh! che casino è la VITA e quanto doloroso è questo cammino di scoperta dell'Assoluto che c'è in noi!"

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