martedì 22 novembre 2011

Rubavano pannelli solari: due i furti nella zona di Piazza a distanza di pochi giorni.

Sono stati tratti in arresto dalla Squadra Mobile della Questura di Enna – diretti dal Vice Questore Aggiunto dott. Giovanni CUCITI - con la collaborazione della Squadra Mobile di Caltanissetta e del Commissariato di P.S. di Alcamo (TP), tre cittadini marocchini che nell’arco di 10 giorni del mese di aprile dello scorso 2010 hanno trafugato presso due proprietà oltre 200 pannelli solari da impianti installati, cagionando danni per oltre € 200.000,00.
La banda è composta da:



1. EL HAJI Mohamed, nato in Marocco nel 1964, residente a Caltanissetta;
2. HAMRESSBIB Hajib, nato in Marocco nel 1985, domiciliato ad Alcamo (TP);
3. EL AISSAOUI Mohamed, nato in Marocco nel 1974, residente a Caltanissetta.
I tre sono indagati in ordine ai delitti di cui agli artt. 61 n. 5 e n. 7, 81 cpv, 110, 624 bis, 625 n. 2 e n. 5 c.p., per avere, con più azioni esecutive di un disegno criminoso, in concorso, al fine di trarne profitto, asportato in due distinte occasioni e presso altrettanti siti, 96 e 110 pannelli solari, nonché un furgone, con l’aggravante di avere cagionato alle persone offese un danno di rilevante gravità.
I fatti sono avvenuti nella notte tra l’11 ed il 12.4.2010, in contrada Grotta Calda Cozzo Stella, Agro del comune di Piazza Armerina, nonché tra il 20 ed il 21.4.2010, in c/da Gigliotto al confine tra i territori di Piazza Armerina (EN) e di San Michele di Ganzaria (CT).
Perfettamente organizzati, si ritiene che gli indagati operassero inseriti in un gruppo più ampio che oltre al furto dei pannelli si occupava anche della ricettazione degli stessi, verosimilmente in un contesto internazionale.
Né è la prova il fatto che il furgone rubato è stato trovato al porto di Catania con a bordo alcuni pannelli danneggiati – provento di altro grosso furto di uno stock di circa 200 – da dove la refurtiva sarebbe stata imbarcata su qualche container per essere portata all’estero. Diversamente sarebbe particolarmente difficoltoso il riutilizzo dei pannelli rubati poiché matricolati e, pertanto, immediatamente rilevabili nel caso in cui venissero utilizzati per ottenere contributi ed eventuali rimborsi.
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A seguito della commissione del furto dei 96 pannelli solari e del furgone commesso tra l’11 ed il 12 aprile 2010, gli investigatori della 3^ sezione “reati contro il patrimonio” della Squadra Mobile di Enna – diretti dal Vice Questore Aggiunto dr. Giovanni CUCITI – avviavano immediate attività investigative, al fine di addivenire agli autori del delitto.



In particolare, attraverso l’analisi dei tabulati telefonici transitati sulla cella servente al luogo ove è avvenuto il fatto, si rilevavano reiterate chiamate effettuate tra gli indagati; inoltre dalla verifica dei precedenti penali degli stessi si poteva verificare che EL HAJI Mohamed era stato successivamente tratto in arresto dal Commissariato di P.S. di Termini Imerese, unitamente ad altri cittadini marocchini, poiché indagato in ordine al delitto di associazione per delinquere finalizzata al furto di altri pannelli solari. Acquisiti i relativi atti di indagine, si poteva, anche verificare che il telefono risultato in uso all’indagato era proprio quello rilevato dall’esame del traffico sulla cella in occasione del furto commesso ai danni di Arena.



Effettuati gli ulteriori sviluppi, si poteva rilevare che gli indagati “agganciavano” la zona interessata dai fatti in due distinte occasioni: una allorquando effettuarono il sopralluogo, l’altra in occasione del furto, commesso dopo essere entrati nella proprietà della vittime, forzando il cancello di ingresso ed asportando i pannelli, verosimilmente in precedenza smontati ma lasciati posizionati sulle staffe.



Altro dato di rilevante interesse investigativo era quello del ritrovamento del furgone presso il porto di Catania; all’interno del mezzo venivano rinvenuti alcuni pannelli solari danneggiati, risultati essere stati trafugati in occasione di altro furto di 200 analoghi pezzi, commesso ai danni di una ditta del siracusano. Per tale fatto, la Squadra Mobile aretusea aveva individuato quale autore, a seguito di rilevazione di impronta dattiloscopica, proprio il citato EL HAJID Mohamed.



Dal prosieguo delle indagini, si rilevava che pochi giorni dopo il precedente furto, tra il 20 ed il 21 aprile 2010, in territorio al confine tra Piazza Armerina e San Michele di Ganzaria, venivano rubati altri 110 pannelli solari asportati da un fondo sito nella c/da Gigliotto.



Disposto l’intervento di personale del Gabinetto di Polizia Scientifica di Enna, venivano acquisiti reperti, quali pezzi di paraurti e tracce di vernice bianca, del tutto compatibili con il furgone asportato nella notte tra l’11 ed il 12 precedenti.



Anche per tale delitto si dimostrava determinante l’esito dei tabulati telefonici, che consentivano di verificare che gli indagati si trovavano nella zona prima in occasione di un sopralluogo notturno e poi per porre in essere l’azione delittuosa.



Tali risultanze investigative, acquisite nel corso di diversi mesi, venivano rassegnate alla competente Procura della Repubblica che, nella persona del Sostituto Procuratore dr. Augusto RIO, avanzava al G.I.P. di Enna richiesta per l’emissione di ordinanza di custodia cautelare in carcere.



Dopo gli arresti, eseguiti nelle prime ore di martedì 20/11/2011, i cittadini marocchini sono stati ristretti presso i carceri di Trapani e Enna a disposizione della A. G. procedente.

Chi sono

Qualcuno, di cui non ho molta stima, mi chiama "Architetto di Dio". La cosa, però, mi piace. Dicono che sono un architetto eclettico ed un pò anomalo. Il mio lavoro è a metà tra i restauri ed il turismo. Sono cooperatore salesiano e amo Don Bosco. Sono sposato con Cinzia che amo. Abbiamo tre figli, Gabriele Samuele e Gaia. Se vuoi scrivermi ecco la mail architettodidio@gmail.com


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"Il senso di inquietudine mi insegue sempre e quando mi pare di aver colto una certezza ricado nell'assoluto smarrimento. Mi chiedo: sono al posto giusto, al momento giusto? Boh! che casino è la VITA e quanto doloroso è questo cammino di scoperta dell'Assoluto che c'è in noi!"

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