martedì 20 dicembre 2011

FACCIAMO UNA SCOMMESSA?

FINIRà COME RUTELLI PRENDERà IL VOTO SUO E DI SUA MOGLIE (SE NE HA )

Enrico Letta: "Nessuna guerra di religione sull'articolo 18"di Paolo Salvatore OrrùCommenta“Bisogna aver sempre chiara qual è l’alternativa: l’alternativa dell’Italia sarebbe stata diventare come la Grecia o l’Irlanda, paesi dove i lavoratori non sono stati in grado di ritirare i loro risparmi dalle banche, paesi dove gli stipendi dei dipendenti pubblici sono stati pagati in parte o addirittura non pagati”. Il vice segretario del Partito Democratico, nell’intervista video rilasciata a Tiscali Notizie, ha spiegato così il consenso del suo partito alla manovra di Mario Monti. "Quella presentata alle Camere – ha commentato Letta - è una manovra necessaria, ma deve essere spiegata anche fuori dai palazzi”. La sostanza della dichiarazione è chiara: “Occorre dialogare con l’altra politica, con i sindacati, con le imprese e lavoratori, con le amministrazioni locali”.Intanto, però, la ministro Fornero vuol porre mano all’articolo 18. I sindacati innalzano le barriere. “Credo – ha spiegato ancora Letta - che sia assolutamente sbagliato scatenare una guerra di religione sull’articolo 18. Prima di tutto è necessario votare la manovra, solo in seconda battuta si dovranno mettere al centro della discussione le questioni del lavoro. Problematiche molto più complesse del semplice riferimento a una norma che riguarda solo i lavoratori che – la stragrande maggioranza - operano in imprese con meno di quindici dipendenti. Oggi è necessario parlare di nuovi ammortizzatori sociali e certo, anche, di flessibilità in uscita. Concentrare - conclude l’esponente politico del PD - tutta la discussione sul totem dell’articolo 18 è inutile e dannosa. L’altra grande emergenza dell’Italia è il lavoro, in particolare c’è bisogno d’impiego stabile: solo nel nostro Paese il lavoro a tempo indeterminato è più oneroso dei contratti flessibili. La lotta alla precarietà deve rappresentare uno degli obiettivi fondamentali del Governo presieduto da Mario Monti".

Chi sono

Qualcuno, di cui non ho molta stima, mi chiama "Architetto di Dio". La cosa, però, mi piace. Dicono che sono un architetto eclettico ed un pò anomalo. Il mio lavoro è a metà tra i restauri ed il turismo. Sono cooperatore salesiano e amo Don Bosco. Sono sposato con Cinzia che amo. Abbiamo tre figli, Gabriele Samuele e Gaia. Se vuoi scrivermi ecco la mail architettodidio@gmail.com


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"Il senso di inquietudine mi insegue sempre e quando mi pare di aver colto una certezza ricado nell'assoluto smarrimento. Mi chiedo: sono al posto giusto, al momento giusto? Boh! che casino è la VITA e quanto doloroso è questo cammino di scoperta dell'Assoluto che c'è in noi!"

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