giovedì 26 aprile 2012

Sgarbi contrattacca. "Sulla villa i ritardi io non c'entro". Dal trio Messineo-Meli-Nigrelli un secco "No comment"

da LA SICILIA del 26 aprile 2012.
Piazza Armerina. "La colpa del ritardo dei lavori alla Villa Romana non è mia". Vittorio Sgarbi, alto commissario del sito patrimonio mondiale dell'Umanità, contrattacca, sulla questione relativa al ritardo dei lavori. La scorsa settimana, Sebastiano Missineo se l'era presa con il critico d'arte, reo – secondo l'assessore regionale – di essere la causa della lentezza cronica dei lavori nel cantiere. Ma Sgarbi non ci sta e dice: “Ogni interpretazione, come sempre legata alla ricerca di un colpevole, non solo offende la mia lunga attività, tenacia e indicazione delle linee guida dei lavori di restauro fin qui compiuti, ma scambia un obiettivo con un altro”. Dall'altra parte però si sceglie la via del silenzio.
Al contrattacco sgorbiano, sia Meli che Missineo rispondono con un secco "no comment". Anche il sindaco della città dei mosaici, Fausto Carmelo Nigrelli, preferisce non commentare le dichiarazioni dell'ex sindaco di Salemi. Intanto, domani, Missineo ha chiamato tutti a raccolta nei suoi uffici palermitano, anche Sgarbi. L'assessore, ormai, vuol fare bella figura e stabilire una data in cui inaugurare ufficialmente la Villa che a fine maggio – secondo il direttore dei Lavori Guido Meli – sarà quasi tutta finita. Quindi, pare che, il trio Messineo-Meli-Nigrelli abbia voglia di smorzare le polemiche. Anche Sgarbi dice: "Alle altre malignità non intendo rispondere. Ho fatto, come tutti quelli che hanno lavorato come me, dall’architetto Rizzi all’architetto Meli, dall’architetto Rosa Oliva all’avvocato Cinquemani, tutto quello che potevo fare nel miglior modo possibile. Quando la Villa sarà finalmente riaperta, a lavori compiutamente portati a termine, chiunque potrà vederlo e verificare false queste ridicole e impertinenti accuse» Dice ancora il critico: " I ritardi nei lavori, se - come io stesso ho temuto - vi saranno, non dipendono dall’Alto Commissario - che non ha funzioni operative, ma di indirizzo - ma dal Direttore dei lavori e dall’impresa, entrambi soggetti rispettabili e meritori, ma che hanno dovuto fare i conti con la limitatezza dei fondi (per l’eccesso di ribassi, non imposti da me), le incertezze metereologiche, l’apertura della villa al pubblico. Variabili che non dipendono in alcun modo dall’Alto Commissario. L’unico problema è eluso; che, terminati i fondi, non saranno però terminati i lavori. Per i quali la Regione ha dichiarato l’indisponibilità di ulteriori finanziamenti. Per amore della causa e del suo buon fine, soltanto l’Alto Commissario ha individuato dei fondi non spesi da alcune regioni (fondi POIN) che potrebbero essere utilizzati per la Villa. Nei giorni scorsi all’Ars, durante la discussione della legge finanziaria, è stata proposta, oltre la scadenza naturale dell’Alto Commissario, una proroga per continuità verso la conclusione reale dei lavori e per il coordinamento dei richiesti fondi POIN. Tutto qua. L’unico ritardo, veramente pericoloso, non è quello, dunque, dei lavori che resteranno comunque incompiuti, e per i quali ci si era dati una scadenza (per me, venialmente, improbabile), ma quelli nella trasmissione dei documenti per ottenere un nuovo contributo con me concordato; e anche di questo ritardo io, che ho dato impulso alla pratica, non sono responsabile”. La pratica di cui parla Sgarbi è quella che dovrebbe riguardare il nuovo contributo di circa 5 milioni di euro per completare tutto il progetto. Dei 4500 metri quadrati di superficie mosaicata, con la fine di questo cantiere rimarrebbero incompleti solamente alcuni ambienti. Certamente il triclinio ha bisogno di un altro progetto e di altre somme, così come le terme che sono state solo parzialmente restaurate. Dovrebbe essere completata, invece, tutta la parte centrale della Villa. Dalla scorsa settimana sono già visibili una decina di stanze tra cui la stanza della piccola caccia. Tra qualche giorno sarà nel pieno del suo splendore anche il vestibolo di Ulisse e Polifemo e la famosissima stanza della scena erotica. Fine maggio, ormai, è vicino e nessuno potrà più bleffare.

Agostino Sella

Chi sono

Qualcuno, di cui non ho molta stima, mi chiama "Architetto di Dio". La cosa, però, mi piace. Dicono che sono un architetto eclettico ed un pò anomalo. Il mio lavoro è a metà tra i restauri ed il turismo. Sono cooperatore salesiano e amo Don Bosco. Sono sposato con Cinzia che amo. Abbiamo tre figli, Gabriele Samuele e Gaia. Se vuoi scrivermi ecco la mail architettodidio@gmail.com


___________


"Il senso di inquietudine mi insegue sempre e quando mi pare di aver colto una certezza ricado nell'assoluto smarrimento. Mi chiedo: sono al posto giusto, al momento giusto? Boh! che casino è la VITA e quanto doloroso è questo cammino di scoperta dell'Assoluto che c'è in noi!"

TUTTI GLI ARTICOLI