Un contributo significativo è stato quello delle ragazze del Servizio Civile assegnate alla Caritas Diocesana e destinati anche ai servizi AVULSS.
L’associazione pur essendo di natura laica ma di ispirazione cristiana, ha fatto proprio il brano del vangelo di Mat. 25, 31-46 “avevo fame, avevo sete, ero carcerato…………”
I settori in cui l’associazione ha operato in questi anni sono stati e sono: Case Riposo “S. Giuseppe” e “Boccone del Povero”, Ospedale, Scuole, Carcere, Domicilio, territorio, servizi sociali locali e del tribunale dei minori di Caltanissetta.
Le attività sono state diverse secondo il settore: sostegno morale, recupero delle capacità di dialogo, attività pratiche manuali, uscite sul territorio, sostegno morale a malati e familiari, aiuto ai non autosufficienti, animazione in momenti particolari dell’anno, collaborazione nelle varie iniziative organizzate dal nosocomio. Altre attività svolte hanno visto, volontari impegnati a promuovere uno studio guidato per alunni/e di scuola media e superiore, avente come finalità il miglioramento degli obiettivi educativi e didattici con interventi complementari e non di supplenza a quelli che istituzionalmente competono alla struttura pubblica. Importante è stato il lavoro delle ragazze del SC per bambini immigrati con carenze linguistiche, dove l’impegno delle stesse, con attività di doposcuola domiciliare e all’interno delle scuole, passeggiate, dialogo e ascolto hanno marcato, il recupero e l’integrazione dei piccoli all’interno del tessuto sociale e il supporto allo sportello di ascolto INCI della Caritas.
Attraverso un Centro di Ascolto e colloqui, all’interno della Casa Circondariale, sono state raccolte le necessità materiali e spirituali emergenti e soddisfatte le più urgenti.
Il 15 maggio nella Chiesa Commenda di San Giovanni di Rodi è stata celebrata una messa di ringraziamento in occasione del 19° anniversario della ormai nota associazione A.V.U.L.S.S.
In ogni epoca molte persone hanno avvertito nel loro intimo delle motivazioni che le spingevano ad agire in favore del prossimo in difficoltà. L’esperienza testimonia che l’impulso del dono di sé è iscritto nella natura umana. Ne è prova la parabola evangelica del buon samaritano, che è il simbolo del comportamento altruistico e della generosità etica.
“Agire secondo l’insegnamento di Cristo, che ha mostrato fin dove arriva la carità, l’agapè, cioè il vero amore per il prossimo: fino al dono totale della vita. Per il credente il prossimo non è soltanto un essere umano con i suoi diritti e la sua fondamentale uguaglianza davanti a tutti, ma è l’immagine viva di Dio, la presenza misteriosa di Cristo, fratello universale” ha affermato Don Rivoli nella sua omelia.
Il volontario A.V.U.L.S.S. si muove per spirito di condivisione e di solidarietà con l’essere umano che vive particolari condizioni di difficoltà, e si pone come risposta ai bisogni della persona. Al centro, infatti, della sua attività sta la percezione della dignità della persona umana, nel rispetto della sua concreta realtà, cioè dei sui molteplici rapporti legati al sesso, alla razza, alla lingua, alla religione, alle opinioni politiche. C’è soprattutto la relazione personale, possibilmente diretta che favorisce la comunicazione tipicamente umana, fatta non solo di opere ma anche di parole e di contatti riscaldati dal calore dell’affetto. Per questo i volontari devono essere vigili nel coltivare la loro sensibilità, combattendo non solo il sempre risorgente egoismo ma anche l’indifferenza e l'abitudinarietà.
Gratuità, rispetto per la persona umana, solidarietà: sono questi i tre grandi valori del volontariato Avulss. La solidarietà intesa non come sentimento di vaga compassione o di superficiale intenerimento per i mali di tante persone vicine o lontane, ma come decisione di farsi carico, secondo le proprie competenze, tanto dei problemi locali quanto di quelli globali, impegnandosi a promuovere il bene delle persone e il bene comune, portando un contributo al cambiamento sociale. In aggiunta a questo elenco essenziale, si possono ricordare anche altre parole, che pur allungando la tipologia dei valori, di fatto rappresentano un commento o una specificazione di quelli fondamentali. Esse sono: altruismo, generosità, testimonianza, promozione del bene comune, capacità di fare, pratica dei diritti di cittadinanza, creatività nelle forme di intervento. La Carta del Volontario AVULSS spiega tutto questo e recita anche: “Il Volontario A.V.U.L.S.S. è una persona che, per libera scelta, risponde, alla chiamata per servire i fratelli, ed essere segno fecondo dell’amore, promotore e donatore di speranza”.
Come ha affermato la presidente Irene Scordi, “ Noi siamo volontari per “chiamata” o per vocazione: Chiamata da parte di Dio, da parte dell’Umanità, da parte della Società. Il Volontario AVULSS deve essere capace di ascoltare, sollevare e confortare gli uomini, di inventare e animare continuamente cose nuove davanti a situazioni nuove, di costruire una società nuova aggredendo soprattutto le cause di malattia, di sofferenza, di povertà, di emarginazione. Meritano attenzione le riflessioni della presidente, la quale ha scelto il volontariato come ideale di vita e per tutti noi, membri o meno dell’associazione, rappresenta un esempio da imitare e ammirare: “Noi siamo Volontari per promuovere e donare “ speranza”: all’umanità presente in ogni essere umano valorizzato nelle sue difficoltà; ad ogni struttura sociale e civile al servizio dell’uomo perché cresca in umanità; ad un mondo arido e indifferente perché creda all’amore.
Il servizio non sarà una ripetizione quotidiana d'azioni, ma ogni giorno si troverà a dover affrontare problematiche diverse e trovare nuove risposte. Non opererà come un’isola, ma farà da ponte tra persone in difficoltà e risorse presenti sul territorio, al fine di rendere più umani i servizi e adeguati alle esigenze”.
Nell’ occasione sono stati consegnati gli attestati ai soci che hanno festeggiato i 10 anni di servizio e ai nuovi iscritti che hanno frequentato il corso base.
La consegna dell’attestato, è stato posto l'accento, non è semplicemente un atto formale ma vuole essere un “Dare Un Mandato”, per “Essere Un Inviato”. Ricevere un Mandato: significa “Assumere pubblicamente un Impegno di Servizio”. Il volontario questo impegno lo assume, prima di tutto con se stesso e con la propria coscienza, nei confronti dell’associazione che a sua volta l’assume nei confronti delle strutture e dei beneficiari. Proprio per questo motivo la presidente sottolinea l’importanza di consegnare pubblicamente questo attestato.
Essere volontario, alla luce di quanto detto, non è un compito sempre facile, ma poiché la molla che spinge il nostro impegno non è di interesse personale ma tutto viene fatto, per amore e solo per amore, avremmo anche la pazienza di aspettare che il tempo cambi qualcosa anche con la nostra perseveranza. Ecco perché è importante esserci, sempre e in ogni luogo.
L’incontro si è concluso in un locale di Piazza Armerina, dove la grande famiglia A.V.U.L.S.S. ha deciso di trascorrere insieme la serata.
Monica Camiolo
