martedì 10 luglio 2012

Piazzesi per bene, stringiamoci a coorte.

Ci hanno bruciato i boschi in questa terra irredimibile piena di "lavoratori" forestali e senza canadair.
Oggi è un giorno triste.
Oggi ho capito che amo questa città veramente.
E' come mi avessero bruciato la casa.
I boschi, i nostri boschi.
I boschi dove tutti ci siamo recati per correre a piedi o in bici.
Quei boschi sono distrutti. Bruciati.
Come se avessero bruciato un pezzo di città, un pezzo di un quartiere, un pezzo della Villa Romana del Casale.
Incendio doloso?
Non abbiamo le prove, ma certamente i focolai correvano troppo velocemente nonostante il vento caldo ed a raffiche piuttosto potenti.
Nel giro di un paio d'ore l'incendio - partito dall'area del vivaio della Bellia - è arrivato a Cicciona circondando una ventina di case di campagna.
In un momento come questo mi sento di stare vicino al sindaco Carmelo Nigrelli (non capitava da tempo) perché lui ci rappresenta tutti. E' giusto che in questi momenti si evitano le speculazioni e si ritrovi un minimo di identità comune.
I piazzesi per bene stringiamoci a coorte. Stiamo vicini.



Certo l'incendio fa pensare.
Fa pensare a questa Sicilia a statuto speciale dei nostri onorevoli che ha usato l'autonomia per creare sacche di clientele.
Non è possibile che i canadair arrivano dopo 3 ore e mezzo dall'inizio dei primi focolai.
Non è possibile che arrivino dopo che il fuoco è arrivato dappertutto.
In una terra in cui vive un popolo civile che ama la natura tutto questo non è possibile.
Di Canadair c'è ne sono pochi. I soldi per comprarli non ci sono.
Però i nostri onorevoli deputati spendono in Sicilia ben 170 milioni di euro l'anno per lo stipendio di circa 30 mila forestali.
Una squadra numerosissima.
Di forestali abbiamo i cosiddetti settantottisti, i centounisti e i centocinquantunisti.
Facciamo l'esempio dei centocinquantunisti.
Lavorano per 151 giorni.
Ha diritto alla malattia che di cui possono usufruire anche dopo aver finito i 151 giorni. (Unica categoria forse nel mondo). Cioè se si ammalano dopo aver finito di lavorare possono usufruire degli stessi giorni lavorativi di malattia.
Per non farsi mancare nulla, molti di loro, lavorano in nero.
A dicembre, poi, arriva anche Babbonatale che gli porta un busta chiusa con l'indennità di disoccupazione.
Insomma, una vera e propria casta, quella dei forestali.
Poi, se qualcuno mette in discussione il loro stato ecco che succede qualcosa.
All'improvviso.
I boschi privati, chissà perché non bruciano quasi mai.
Naturalmente, i sindacati, CGIL, CISL e UIL, li difendono a spadatratta. Tanto si tesserano.
W i forestali, viva i loro diritti.
Intanto 170 milioni di euro, pagati con le nostre tasse, servono a garantire i loro lauti stipendi, le loro malattie e le loro indennità di disoccupazione.
Ma le nostre tasse non servono per compare i canadair.
Questa regione sarà sempre irredimibile.
Spero che i miei figli un giorno vadano via.

Chi sono

Qualcuno, di cui non ho molta stima, mi chiama "Architetto di Dio". La cosa, però, mi piace. Dicono che sono un architetto eclettico ed un pò anomalo. Il mio lavoro è a metà tra i restauri ed il turismo. Sono cooperatore salesiano e amo Don Bosco. Sono sposato con Cinzia che amo. Abbiamo tre figli, Gabriele Samuele e Gaia. Se vuoi scrivermi ecco la mail architettodidio@gmail.com


___________


"Il senso di inquietudine mi insegue sempre e quando mi pare di aver colto una certezza ricado nell'assoluto smarrimento. Mi chiedo: sono al posto giusto, al momento giusto? Boh! che casino è la VITA e quanto doloroso è questo cammino di scoperta dell'Assoluto che c'è in noi!"

TUTTI GLI ARTICOLI