venerdì 31 agosto 2012

Addio al cardinale Martini "Uomo di pace e di dialogo"

MILANO - Se ne è andato, ucciso dalla stessa malattia di Papa Giovanni Paolo II. Il cardinale Carlo Maria Martini è morto nel pomeriggio, dopo che le sue condizioni di salute si erano aggravate nelle ultime ore. Nato 85 anni fa a Torino, il religioso era da anni malato di Parkinson, che lo aveva costretto a ridurre sempre di più le sue uscite pubbliche. Dal 2008 viveva all'Aloisianum, la casa dei gesuiti a Gallarate, nel Varesotto. A dare la notizia è stata la diocesi di Milano, di cui è stato arcivescovo dal 1979 al 2002. Le sue condizioni di salute si sono particolarmente aggravate ieri tanto che l'attuale arcivescovo, cardinale Angelo Scola, aveva  raccomandato speciali preghiere a tutti i fedeli e a quanti hanno caro il suo predecessore.



Tanti i messaggi di cordoglio affidati a Twitter. Roberto Formigoni sul social network ha scritto: "La Chiesa cattolica e la Diocesi ambrosiana piangono la morte del cardinal Martini. Il suo ricordo e la sua opera supereranno il tempo".

"La gratitudine per gli insegnamenti e per l'esempio prevalgono nel momento della tristezza per la scomparsa del cardinal martini", ha scritto sempre Twitter Enrico Letta, vicesegretario del Pd. "Esprimo il mio dolore e il cordoglio per la scomparsa del cardinale Carlo Maria Martini. Con lui la Chiesa cattolica e tutta la società perdono un uomo di fede rigoroso e esemplare, un vero intellettuale", sono state le parole del vice presidente del Senato Vannino Chiti. "Martini - prosegue Chiti - è stato un convinto sostenitore del dialogo tra le religioni e dell'irrinunciabile ricerca di un confronto costruttivo tra credenti e - per usare un'espressione a lui cara - diversamente credenti. Del suo lungo impegno rimane a tutti noi come eredità preziosa la visione di un cattolicesimo aperto al rinnovamento, i suoi studi sui testi biblici, la sua capacità di farsi ascoltare anche da chi non era vicino alla Chiesa e alla fede".




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Agostino da iPhone

Chi sono

Qualcuno, di cui non ho molta stima, mi chiama "Architetto di Dio". La cosa, però, mi piace. Dicono che sono un architetto eclettico ed un pò anomalo. Il mio lavoro è a metà tra i restauri ed il turismo. Sono cooperatore salesiano e amo Don Bosco. Sono sposato con Cinzia che amo. Abbiamo tre figli, Gabriele Samuele e Gaia. Se vuoi scrivermi ecco la mail architettodidio@gmail.com


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"Il senso di inquietudine mi insegue sempre e quando mi pare di aver colto una certezza ricado nell'assoluto smarrimento. Mi chiedo: sono al posto giusto, al momento giusto? Boh! che casino è la VITA e quanto doloroso è questo cammino di scoperta dell'Assoluto che c'è in noi!"

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