giovedì 6 settembre 2012

Paesaggi dell'archeologia, regioni e città metropolitane. Da oggi a domenica a Piazza


Da oggi a domenica 5 gruppi di ricerca, due dell'Università di Roma la Sapienza, uno dell'Università Federico II di Napoli, uno dell'Università Mediterranea di Reggio Calabria e uno dell'Università di Catania, Dipartimento di Architettura lavoreranno a Piazza nell'ambito del PRIN Progetto di Ricerca di Interesse Nazionale PAESAGGI DELL'ARCHEOLOGIA, REGIONI E CITTA' METROPOLITANE. Strategie del progetto urbano contemporaneo per la tutela e la trasformazione

Il progetto si sviluppa attorno a 4 casi di studio: Il parco della via Appia a Roma, la rete delle aree archeologiche della Calabria, Il Parco dei Campi Flegrei in Campania e il Parco archeologico della Villa romana del casale.
Il progetto di ricerca ha ricevuto il massimo punteggio da parte del Ministero dell'Università e della Ricerca Scientifica. 





Territorializzazioni

Qual è il ruolo del patrimonio archeologico all’interno dei processi di riterritorializzazione?
E in particolare, come la presenza di elementi archeologici significativi può innescare e rafforzare tali processi? In che modo l’urbanistica e l’architettura possono facilitare il processo di riconoscimento identitario di una società in un sito archeologico e più in generale in un territorio archeologico?
Se l’approccio di Territorializzazione-Deterritorializzazione-Riterritorializzazione (T-D-R), proposto da Claude Raffestin (1984), sviluppato da Angelo Turco (1988) e rivisto da Alberto Magnaghi (2000), ci aiuta a rileggere la presenza archeologica nel tempo, quale sequenza di processi di risignificazione, e nello spazio, quale elemento di un sistema territoriale, dandovi un’accezione e un valore attuale, quali sono gli strumenti che sono in grado di farsi carico di questo agire?

La vicenda storica della Villa Romana del Casale, culminata nel 1997 con l’inserimento nella World Heritage List, è un’eccezionale esemplificazione del processo di costruzione e trasformazione di un territorio come successione di cicli T-D-R. Un territorio vasto che, innervato dal fiume Gela, si sviluppa dall’entroterra siciliano fino alla costa, conservando intatti i segni della sedimentazione storica della presenza umana. Ma, in che modo il ribaltamento dell’approccio locale e puntuale, in globale e territoriale e il conseguente cambiamento di prospettiva dell’agire sull’archeologia può diventare caposaldo fondativo dell’odierno “fare territorio”? Non è forse indispensabile ripensare metodologie e strumenti attraverso cui superare la lettura urbanistica del monumento archeologico a vantaggio di una lettura paesaggistica che, ripensando profondamente la nozione di vincolo e di recinto archeologico, individui nuovi percorsi di riterritorializzazione dell’area archeologica della Villa Romana del Casale all’interno del più vasto palinsesto individuato dal futuro Parco territoriale della Villa del Casale e del fiume Gela? E in ultimo, come possiamo interpretare le nuove disposizioni del Codice dei Beni Culturali, Ambientali e del Paesaggio per dare senso attuale alle antiche connessioni archeologiche-paesaggistiche superando la settorializzazione tra piano e progetto, tra strumenti urbanistici e paesaggistici?

PROGRAMMA

6 settembre 2012 _ ore 15,00 _ ex chiesa di S. Anna

>> Tavola rotonda

Interventi:
Alessandra Badami, Università di Palermo, I siti archeologici, testimoni narranti della forza mitopoietica dei paesaggi siciliani. Le potenzialità dello strumento di pianificazione del Sistema Regionale dei Parchi Archeologici della Sicilia".
Maurizio Carta, Università di Palermo, Armature culturali di sviluppo
Francesco Martinico, Università di Catania, Valori e rischio di trasformazione del paesaggio una metodologia per la costruzione del piano paesaggistico

>> Presentazione caso di studio: Dalla Villa romana del Casale al Parco territoriale del fiume Gela. Strategie per il governo delle trasformazioni territoriali.

Interventi: 
Guido Meli, Direttore del Parco archeologico della Villa romana del Casale, Parco della Villa romana, uno strumento di gestione del territorio
Patrizio Pensabene, Università di Roma la Sapienza, Villa del Casale: nuovi aspetti monumentali
Rosa Oliva, Direttore del Parco archeologico minerario di Floristella, L’edificio dell’ex Imperial, una opportunità per il Parco

Dal 7 settembre 2012 al 9 settembre

>> Workshop 

Chi sono

Qualcuno, di cui non ho molta stima, mi chiama "Architetto di Dio". La cosa, però, mi piace. Dicono che sono un architetto eclettico ed un pò anomalo. Il mio lavoro è a metà tra i restauri ed il turismo. Sono cooperatore salesiano e amo Don Bosco. Sono sposato con Cinzia che amo. Abbiamo tre figli, Gabriele Samuele e Gaia. Se vuoi scrivermi ecco la mail architettodidio@gmail.com


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"Il senso di inquietudine mi insegue sempre e quando mi pare di aver colto una certezza ricado nell'assoluto smarrimento. Mi chiedo: sono al posto giusto, al momento giusto? Boh! che casino è la VITA e quanto doloroso è questo cammino di scoperta dell'Assoluto che c'è in noi!"

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