Mi sembrava una stronzata. Invece no. E’ vero?
A tutti i parlamentari regionali trombati, vedi Leanza,
Colianni, Galvagno, ecc. devono percepire un assegno di solidarietà a causa del
loro trombamento.
Cioè. Gli elettori li hanno mandati a casa, loro stanno
male, stanno in crisi psicologica, (non certo economica) e quindi – la regione –
gli deve parage l’assegno di solidarietà.
Guardate che non è una bufala. E’ vero.
Tutti quelli che per una ragione o per un altra non sono stati rieletti dovranno ricevere dalle casse della regione, quindi dalle tasse che noi paghiamo, due milioni e 170 mila euro per solidarietà nei loro confronti.
La Regione – nonostante lo stato di default in cui si trova - dovrà trovare altri due milioni e 170 mila per
pagare questi poveretti della politica.
Pensate! Lillo Speziale, il crisafulli gelese, all’Ars da 21
anni deve percepire un assegno di solidarietà di 170 mila euro.
Come non indignarsi. Come non pensare ai precari, agli ex articolisti, a quelli che non arrivano a metà mese al confronto dei nostri onorevoli trombati.
Come mai fino ad oggi nessuno, dico nessuno, dei partiti aveva sollevato questi paradossi?
Come mai per accorgersi di queste ruberie legalizzate occorre aspettare l'ascesa dei cosiddetti movimenti "qualunquisti, demogogici ed un pò lecchini"?
Infatti secondo la legge che definisce il trattamento economico dei deputati è previsto il cosidetto “Assegno di solidarietà”. Dice l’articolo “Al termine del mandato parlamentare, il Deputato riceve dal Fondo di solidarietà tra i Deputati dell’ARS, un assegno di solidarietà pari all'80% dell'importo lordo di una mensilità dell'indennità moltiplicato per il numero degli anni di mandato effettivo (o frazione non inferiore ai sei mesi). A tal fine al Deputato viene mensilmente trattenuto il 6,7% della propria indennità lorda”.
Infatti secondo la legge che definisce il trattamento economico dei deputati è previsto il cosidetto “Assegno di solidarietà”. Dice l’articolo “Al termine del mandato parlamentare, il Deputato riceve dal Fondo di solidarietà tra i Deputati dell’ARS, un assegno di solidarietà pari all'80% dell'importo lordo di una mensilità dell'indennità moltiplicato per il numero degli anni di mandato effettivo (o frazione non inferiore ai sei mesi). A tal fine al Deputato viene mensilmente trattenuto il 6,7% della propria indennità lorda”.
Indignamoci e continuiamo a rompere questo sistema.
Solo con il cambiamento c'è il miglioramento.
REPUBBLICA ITALIANA ASSEMBLEA
REGIONALE SICILIANA
DEPUTATI
Trattamento economico dei Deputati dell'Assemblea
regionale siciliana
La principale voce delle competenze spettanti al
Parlamentare è l'indennità; seguono la diaria e i rimborsi per le spese
inerenti lo svolgimento del mandato parlamentare.
Completano la scheda le voci
riguardanti l’assegno di solidarietà, le prestazioni previdenziali, i trasporti
nonchè le ritenute che vengono operate per le suddette prestazioni.
Indennità parlamentare
L'indennità prevista è determinata dalla legge
regionale n. 44 del 30 dicembre 1965 in misura pari al trattamento previsto
dalla legge n. 1261 del 31 ottobre 1965 per i Parlamentari nazionali. La
determinazione dell’importo è rimessa al Consiglio di Presidenza dell’ARS.
L’indennità
è corrisposta per 12 mensilità.
Per effetto di provvedimenti intervenuti nel corso
del 2011, l’indennità parlamentare che superi l’importo annuo di € 90.000 è
stata decurtata del 10%. Inoltre, nel caso in cui il deputato abbia altri
redditi derivanti da attività lavorativa superiori al 15% dell’indennità
parlamentare la stessa è decurtata del 20%.
A decorrere dal mese di febbraio 2012, l’indennità
spettante ai deputati dell’ARS, è stata ridotta di 1.300 euro.
In conseguenza
dei suddetti provvedimenti, l’'importo mensile spettante dal 1° febbraio 2012 è
pari ad euro 5.101,68 al netto della ritenuta fiscale, nonché delle quote
contributive per la pensione e l’assistenza sanitaria integrativa, nel caso di
decurtazione del 10% ovvero ad euro 4.781,04 nel caso di decurtazione del 20%.
Diaria
Viene riconosciuta, a titolo di rimborso delle
spese di soggiorno a Palermo, sulla base della stessa legge regionale n. 44 del
30 dicembre 1965.
La diaria ammonta a 3.500 euro mensili. Tale somma viene
ridotta di 224,90 euro per ogni giorno in cui il Deputato non partecipi alle
attività parlamentari nelle sedute d’Aula in cui si svolgono votazioni su testi
legislativi o su atti di indirizzo politico iscritti all’ordine del giorno.
Nei casi di assenza dalle sedute delle Commissioni
permanenti in cui si svolgano votazioni su testi legislativi o su ogni altro
atto iscritto all'ordine del giorno la ritenuta giornaliera è pari a 112,45
euro.
Rimborso delle spese per l’esercizio del mandato
parlamentare
Per le spese sostenute per l’esercizio del mandato
parlamentare è previsto un importo mensile pari ad euro 3.180.
La nuova
disciplina, in vigore dal mese di ottobre 2012, prevede l’erogazione di tale
somma direttamente al deputato che dovrà rendicontare in dettaglio le spese
sostenute nell’ambito delle finalità indicate.
Spese di trasporto e spese di viaggio
Dal 1° ottobre 2012 è stato abolito il rimborso
forfettario per le spese di trasporto (ferroviario, aereo e marittimo).
L’importo del rimborso forfetario annuo era di euro 10.095,84.
Inoltre è
prevista una indennità di trasporto su gomma per le spese sostenute per
raggiungere la sede dell’Assemblea il cui ammontare annuo è pari a euro
6.646,50 per il Deputato che debba percorrere una distanza massima di 100 Km, è
pari a 7.989,50 se la distanza da percorrere è superiore a 100 km. Per i
Deputati residenti a Palermo tale rimborso è corrisposto nella misura di euro
3.323,00. Per i deputati componenti il Consiglio di Presidenza e il Governo
regionale tali indennità sono ridotte nella misura del 50 per cento.
Spese telefoniche
Dal 1° ottobre 2012 è stata abolita la somma annua
di 4.150,00 euro per le spese telefoniche, inclusi i servizi di connettività.
Assegno di solidarietà
Al termine del mandato parlamentare, il Deputato
riceve dal Fondo di solidarietà tra i Deputati dell’ARS, un assegno di
solidarietà pari all'80% dell'importo lordo di una mensilità dell'indennità
moltiplicato per il numero degli anni di mandato effettivo (o frazione non
inferiore ai sei mesi).
A tal fine al Deputato viene mensilmente trattenuto il
6,7% della propria indennità lorda.
Pensione
A decorrere dal 1° gennaio 2012 è stato abolito
l’istituto dell’assegno vitalizio dei deputati.
Dalla stessa data è stato
istituito un sistema previdenziale contributivo, simile a quello previsto per i
pubblici dipendenti, in base al quale il Deputato riceverà una pensione
commisurata all’ammontare dei contributi versati.
Il nuovo regolamento delle
pensioni prevede a carico del Deputato una trattenuta mensile pari all’8,80%
dell’indennità lorda.
Le novità più rilevanti introdotte dalla nuova disciplina
sono:
ü Requisito minimo effettivo di mandato parlamentare
pari a cinque anni, senza possibilità di versare contributi per ricongiungere
periodi di legislatura non effettivamente svolti.
ü
Età minima di 65 anni per conseguire l’assegno vitalizio o pensione,
anche per i deputati cessati dal mandato, ovvero 60 anni per chi ha svolto il
mandato per almeno 10 anni.
ü Introduzione di nuove cause di
incumulabilità della pensione (e in ogni caso è prevista la sospensione del
pagamento della stessa qualora il Deputato sia rieletto all'ARS, o sia eletto
al Parlamento nazionale, al Parlamento europeo o ad un Consiglio regionale o
ricopra determinate cariche pubbliche).
Si riportano di seguito degli esempi di pensione
maturata dal deputato regionale in funzione degli anni di mandato.
Ipotesi di
un tasso annuo di capitalizzazione del 1 % (variazione media del PIL nominale
calcolata sul quinquennio precedente l’anno di riferimento).
Anni di mandato
5 10 15
Età anagrafica per Importo mensile conseguire la
pensione
65 1.023,07 60 1.791,41 60 2.756,22
Importi lordi delle Indennità di funzione degli
On. li Deputati.
Nel 2012 l’indennità di funzione ha subito diverse
diminuzioni. A decorrere dal mese di febbraio 2012 gli importi delle indennità
di funzione degli On. li Deputati sono stati decurtati del 10%. Dal mese di
ottobre 2012 tali importi sono stati ulteriormente ridotti del 30%. Si
riportano nella seguente tabella gli importi aggiornati.
Presidente Vice Presidente
€ 4.866,34 € 3.244,22
Deputati Questori
€ 2.924,86
Presidente Segretario Commissione Commissione
€ 522,30 € 261,15
Deputati Segretari e Presidenti Commissione
€ 2.098,18
Vice