domenica 27 gennaio 2013

Comitato mamme per di NO al MUOS di Niscemi

di Antonella Santarelli
Belle, tante, giovanili, soprattutto grintose e convinte della necessità di fare qualcosa, tutte assieme prima che sia troppo tardi. Sono le donne del Comitato Mamme No MUOS di Niscemi che oggi hanno incontrato anche donne di altri paesi venute in Contrada Ulmo a mostrare solidarietà e voglia di collaborare. Da Piazza Armerina e da Caltagirone, sicure che anche altre donne manifesteranno la soddisfazione nei confronti del nuovo comitato tutto al femminile. “Siamo apartitiche e pacifiste” sottolineano con forza le mamme mentre guardano sorridenti la strada che porta dal presidio alla base USA dove i lavori per l’installazione continuano nonostante si siano pronunciati per l’immediata sospensione l’ARS e il presidente della Regione, Rosario Crocetta. Oggi, però, sabato mattina le ore trascorrono tranquille e si ha modo di conoscersi, parlare, scambiare le proprie impressioni sull’intera vicenda. I ragazzi del Presidio continuano a lavorare alacremente all’interno dell’area che è stata acquisita dal Coordinamento Regionale dei Comitati che ha lanciato una campagna di sottoscrizione pubblica. Giovani e madri. Un binomio che già normalmente è sinonimo di grandi affetti ma anche di latenti conflittualità, dovute alla differenza di ruoli e alla necessità di autonomia da parte di chi sta diventando adulto. I giovani, in questo caso, hanno avuto il ruolo di apripista verso la stagione di lotte contro scelte che la gente non accetta, a difesa della propria salute e sicurezza. Sapranno comprendersi? “L’obiettivo è uno solo ed è condiviso da tutti i niscemesi” dichiara una madre. Un’attivista di Piazza Armerina racconta la sua esperienza a fianco dei ragazzi di Niscemi, da sessanta giorni presenti notte e giorno presso il presidio. “Sono ragazzi da affiancare e sostenere, questa è una grande prova di impegno civico per loro e per tutti noi. Lasciarli soli sarebbe lo sbaglio più grande che gli adulti possono fare in questo momento”.
E sul finire della mattinata arrivano due signore di Caltagirone, portano materassi, piumoni per la notte e buste della spesa con prodotti alimentari per i ragazzi del presidio. Sono un medico cardiologo, Adriana Privitera, e la proprietaria di un Bed and Breakfast “La rosa dei venti”. “Ci avete al vostro fianco – dicono ai ragazzi- e molte altre persone sono solidali con voi”. I giovani sorridono e ringraziano, quante storie sono pronte per essere raccontate presso il Presidio di Contrada Ulmo dai ragazzi di Niscemi.

Chi sono

Qualcuno, di cui non ho molta stima, mi chiama "Architetto di Dio". La cosa, però, mi piace. Dicono che sono un architetto eclettico ed un pò anomalo. Il mio lavoro è a metà tra i restauri ed il turismo. Sono cooperatore salesiano e amo Don Bosco. Sono sposato con Cinzia che amo. Abbiamo tre figli, Gabriele Samuele e Gaia. Se vuoi scrivermi ecco la mail architettodidio@gmail.com


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"Il senso di inquietudine mi insegue sempre e quando mi pare di aver colto una certezza ricado nell'assoluto smarrimento. Mi chiedo: sono al posto giusto, al momento giusto? Boh! che casino è la VITA e quanto doloroso è questo cammino di scoperta dell'Assoluto che c'è in noi!"

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