sabato 19 gennaio 2013

Mirello è stato trombato ma è vivo e vegeto. I piccoli mirellini regnano dappertutto.

Mirello è stato trombato. E' stato trombato dal suo stesso partito.
Stamattina, il mio cell è pieno di sms di amici che gioiscono.
Ebbene un pò di gioia ce l'ho anch'io.
La battaglia dei blog e della libera stampa, nei confronti del senatore ennese, padre padrone della politica di questa terra, ha portato i suoi frutti.
Probabilmente a convincere la commissione di garanzia del PD è stato l'ultimo articolo del Fatto quotidiano che ha avuto rilevanza nazionale.
La cosa che mi dispiace è che tra gli esultanti ci sono anche quelli che fino ieri sera erano stati pappa e ciccia con Crisafulli.
Adesso molti gioiscono, molti sono contenti, molti diranno "io non sono stato mai con Mirello".
Peccato che ancora oggi, tutte le postazioni di potere, politiche e parapolitiche (compresi alcuni settori dell'amministrazione piazzese) occupati da uomini fedeli a Crisafulli (Ribilotta e Cimino docet) sopravvivono.

Detto questo desidero anch'io esprimere una mia modesta opinione.
La mia gioia è moderata.
Oggi si gioisce e si brinda. Ma senza esagerare.
La vittoria del cambiamento vero è ancora lontana.
Nel nostro territorio, nella nostra provincia, nella nostra città ci sono tante fotocopie di Mirello.
Tanti piccoli cloni che hanno lo stesso modo di fare politica, incentrato sull'occupazione dei posti di potere. Politica non per servizio ma per gestione del potere.
Il peccato originale del senatore Crisafulli sono stati i rapporti che nel passato ha intrattenuto con il boss Bevilaqua.
Era peggio degli altri solo per questo.
Per il resto, per il modo di intendere e  realizzare la politica, "Capiddazzu" è uguale a tutti i suoi compagni di merenda.
Negli ultimi 20 anni il governo della nostra provincia lo ha visto alternarsi con Galvagno, Termine, Grimaldi, Leanza, Colianni, ecc ecc. Senza distinzione di destra o sinistra.
Accordi visibili ed invisibili solo per mera spartizione del potere.
A fasi alterne si sono tutti adeguati alle decisioni del leader maximo che decideva con chi dividere la torta della politica.
Lui era, ed è, il più scaltro ed il più intelligente.
Ha governato la provincia con Galvagno, ha governato la regione con Termine e negli ultimi anni la sua sopravvivenza politica è stata garantita da un patto trasversale stretto con Leanza.
Prima li faceva salire sulla giostra, faceva loro provare un po della cosiddetta "ebbrezza" del potere e poi, con le buone o le cattive maniere, li faceva scendere.
Per il resto non mi dilungo.
Il problema non è, quindi, solo Mirello, ma tutta la classe politica che questa provincia ancora ha e che lotta ostinatamente fino alla morte per non scomparire.
Sono per natura ottimista ma stento a credere che al posto di Crisafulli metteranno un elemento di rottura.
Ci sarà un suo clone, una fotocopia. Vedrete.
Poi un'altra cosa.
Mirello non si ritira. Ne combinerà di tutti i colori. Scatenerà tutti i suoi uomini. Non è da lui da ritirarsi dopo una sconfitta. La sua vera forza non è la carica politica che ricopriva a Roma, che peraltro non esercitava nemmeno viste le sue numerose assenze in parlamento, bensì il controllo a tappeto del territorio, con i suoi uomini inseriti nei gangli delle varie amministrazioni, i suoi rapporti con le grandi imprese, supermercati, biomasse vari, Ati, Atini ecc. ecc. ecc.
Calma ragazzi, non c'è alcuna vittoria ancora.
Occorre continuare a rompere il sistema.
Votare contro i partiti di potere. PD, PDL, Monti e Montini o Ingroini vari che rappresentano la falsa rivoluzione. E' solo il vecchio vestito da nuovo.
Sono tutti uguali.
La linea è tracciata.
Il vero cambiamento è uno solo: mandarli tutti a casa.
Adesso, come dice il Grillo, andate per le strade e diffondete il verbo!

Chi sono

Qualcuno, di cui non ho molta stima, mi chiama "Architetto di Dio". La cosa, però, mi piace. Dicono che sono un architetto eclettico ed un pò anomalo. Il mio lavoro è a metà tra i restauri ed il turismo. Sono cooperatore salesiano e amo Don Bosco. Sono sposato con Cinzia che amo. Abbiamo tre figli, Gabriele Samuele e Gaia. Se vuoi scrivermi ecco la mail architettodidio@gmail.com


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"Il senso di inquietudine mi insegue sempre e quando mi pare di aver colto una certezza ricado nell'assoluto smarrimento. Mi chiedo: sono al posto giusto, al momento giusto? Boh! che casino è la VITA e quanto doloroso è questo cammino di scoperta dell'Assoluto che c'è in noi!"

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