Le dichiarazioni del console giungono dopo che il Movimento NO MUOS ha intensificato nelle ultime giornate le attività di presidio e blocco degli ingressi all’installazione militare Usa a seguito dell’arrogante e irresponsabile atteggiamento delle autorità militari Usa di Sigonella che hanno sempre rifiutato il confronto con le realtà e i soggetti che da anni si oppongono al MUOS e che nei giorni scorsi non hanno accettato la documentazione sulla revoca inviata dall’assessorato regionale all’ambiente e territorio. Per questo si è deciso d’impedire qualsiasi ingresso di mezzi civili e militari nella base che da oltre vent’anni ha stuprato la riserva naturale “Sughereta” di Niscemi, con effetti devastanti per la salute dell’intera popolazione, in violazione dei principi costituzionali e della sovranità popolare.
Se si è effettivamente pervenuti finalmente al blocco dei lavori, richiesto unanimemente dalla popolazione siciliana e da decine di enti locali, quattro consigli provinciali e dall’Assemblea regionale siciliana, è solo perché centinaia di donne, giovani e attivisti No MUOS hanno messo in atto la “revoca dal basso”, impedendo con i propri corpi che si portassero a conclusione i progetti di guerra globale e di devastazione dei territori ignorando colpevolmente i gravi danni che continuano a produrre alla salute ed all’ambiente. L’azione concreta e diretta di blocco dei lavori da parte dei Comitati resta ancora la pratica fondamentale di opposizione al MUOS, rimanendo le istituzioni locali ad un livello di dichiarazioni d’intenti prive di incidenza pratica, mentre il Parlamento è esautorato del tutto dalle sue funzioni e il Governo conferma l’atteggiamento servile nei confronti del progetto di morte.
Prendiamo atto favorevolmente della volontà espressa dalle autorità Usa di sospendere i lavori, tuttavia continueremo a vigilare e a presidiare gli ingressi della base militare di Niscemi per verificare quotidianamente l’effettiva sospensione dei lavori, pronti a riprendere le azioni di blocco di ogni mezzo qualora l’impegno Usa venisse violato e le imprese appaltatrici riprendessero le attività di costruzione del terminale terrestre.
Ribadiamo ancora una volta che la nostra lotta non si esaurirà con lo smantellamento del MUOS, ma continuerà fino alla completa dismissione delle 46 antenne NRTF funzionanti all’interno della sughereta di Niscemi per la trasmissione dei comandi guerra alle unità navali e ai sottomarini a propulsione e capacità nucleare, già da troppo tempo causa di malattie e malessere per gli abitanti delle zone circostanti. Continueremo ad opporci al processo di crescente militarizzazione dell’intera Isola, da Trapani-Birgi a Sigonella prescelta come “capitale mondiale” dei famigerati droni Usa e Nato.