Lo prevede un disegno di legge presentato all'Ars dal Movimento Cinque Stelle Dal prossimo anno scolastico l'educazione antimafia tra le materie di insegnamento delle scuole siciliane medie e superiori.
Lo
prevede un disegno di legge del gruppo parlamentare del Movimento Cinque
Stelle, presentato all'Assemblea regionale siciliana. Il Ddl, primo firmatario
il deputato Gianina Ciancio, mira a introdurre per la prima volta in maniera sistematica
nelle scuole dell'isola l'“Educazione
allo sviluppo della coscienza democratica contro le mafie e i poteri occulti”
e nasce in risposta alle sollecitazioni
a più riprese avanzate da centinaia di scuole della Sicilia e da migliaia di
docenti e alla condizione di inadeguatezza da essi avvertita rispetto al
diffondersi in tutto il paese delle organizzazioni mafiose e
antidemocratiche.
Il
Ddl - cui hanno collaborato la
professoressa Maria Pia Fiumara, docente di lettere e da anni impegnata in
progetti di educazione alla legalità, i
dirigenti scolastici Alfredo Pappalardo e Giuseppe Di Stefano e vari attivisti
del MoVimento 5 Stelle, tra cui Nunzia Catalfo e Giuseppe Scarcella -
riempirebbe parte dei vuoti della quota oraria della dotazione
scolastica riservata dalle leggi nazionali alle regioni e da queste, finora,
largamente inutilizzata.
Le
mafie – si legge nell'introduzione del ddl - strangolano il tessuto sociale e
culturale del Paese e l’economia
sottraendole ingenti risorse: esse sono in grado, infatti, di muovere un fatturato che si aggira intorno ai 140 miliardi di euro
all’anno, con
un utile che supera i 100 miliardi di euro netti e una liquidità di circa 65 miliardi.
“La
scuola, pertanto – dichiara Maria
Pia Fiumara - deve essere in grado di attuare strategie utili a garantire tutte le occasioni di crescita,
riflessione, operatività regolare
e quotidiana, in un tema così delicato come l'educazione
antimafia, che deve essere curriculare e
non affidato alle risorse e alle energie di pochi.”
Per
l’insegnamento della disciplina sono previsti specifici moduli didattici,
suddivisi in unità teoriche e di laboratorio, caratterizzati da itinerari di
carattere storico-sociale e artistico-culturale, atti ad illustrare i fenomeni
delle mafie, delle organizzazioni criminali, dei poteri occulti e delle azioni
politiche e sociali di contrasto. Il ddl prevede l'insegnamento della nuova materia
per una durata non inferiore alla due ore settimanali.
"Il ddl -
afferma Gianina Ciancio – prevede la creazione di un fondo nel quale potranno
confluire, oltre a finanziamenti regionali, statali o donazioni volontarie,
anche i proventi dei beni confiscati alla mafia. E' un modo di restituire alla
società, sotto forma di educazione e cultura, quanto dalle organizzazioni
criminali le è stato sottratto".