In attesa della manifestazione
nazionale del 30 marzo a Niscemi, la vicenda del MUOS e delle 46 antenne già
installate a Niscemi continua a complicarsi dopo l’accordo del governo
regionale con il governo dimissionario Monti di lunedì 11 marzo. Le mamme del
Comitato No MUOS hanno cercato di bloccare ieri mercoledì 13 marzo operai che
scortati dalla polizia italiana sono entrati nella base della Marina USA. Il video
dell’accaduto è pubblicato su Internet ed è facilmente reperibile su you tube. Ieri, giovedì, un numeroso gruppo di madri e di attivisti provenienti
anche da province limitrofe ha trascorso
le ore del mattino presso i presidi dove non si è registrato nulla di
rilevante. Ma attorno alle 13,00 si è saputo che erano in corso numerose
perquisizioni di abitazioni di giovani attivisti NO MUOS, tra lo stupore
generale della gente e dei familiari.
“Sconcerto e senso di abbandono da parte dei politici che, dopo la campagna
elettorale, ci stanno lasciando da soli ad affrontare il problema” è il
commento a caldo di un niscemese. Subito il coordinamento regionale dei
comitati No MUOS ha diffuso il comunicato sull’accaduto sottolineando che: “Si esprime profonda indignazione per ciò che in questi
giorni, e in queste ore, sta accadendo a Niscemi ad
opera delle forze dell’ordine. Dopo gli attacchi violenti della polizia nei
confronti delle donne del comitato Mamme No Muos e degli attivisti del presidio
che cercavano di bloccare l’ingresso di operai nella base, oggi intorno alle 13
sono state eseguite perquisizioni nelle case di una decina di attivisti.
Perquisizioni avvenute senza alcun mandato, giustificate dalla ricerca di armi
o esplosivo. La crescente attività repressiva nei confronti del movimento,
avviene all’indomani dell’incontro tra Monti e Crocetta, in cui si registra un
gravissimo passo indietro del Presidente della regione, rispetto alle decisioni
di revocare le autorizzazioni alla costruzione dell’impianto satellitare,
assunte durante l’ultima campagna elettorale. Sappiamo chiaramente che la mossa
di oggi rientra nel disegno di attaccare e danneggiare un movimento, che in
pochi mesi ha acquisito una grandissima forza ed una larga partecipazione
popolare, riuscendo ad ottenere importanti risultati e facendo comprendere a
tutti la forza delle proprie ragioni. I comitati non cederanno il passo alla
paura e non si lasceranno intimidire da questi metodi, ormai conosciuti, ma
anzi proseguiranno sempre più determinati nella lotta contro il Muos e le
antenne Nrtf, veri strumenti di distruzione e di morte. Nonostante questi
ridicoli tentativi di sabotare la manifestazione nazionale del 30 marzo, il
coordinamento regionale dei comitati rilancia con ancora più forza l’appello a
tutti/e a partecipare al corteo.”
Antonella
Santarelli
(nella
foto, volontari dei comitati NO MUOS della provincia di Enna)