domenica 26 maggio 2013

Agricoltura e lavoro

di Carmelo Alfarini
In un mio articolo del mese di Febbraio 2013, pubblicato sul blog di Agostino Sella, sostenevo che l'unico modo per risolvere il problema occupazionale del nostro territorio, è quello di tornare all'agricoltura.
Da troppi anni, Piazza Armerina, per la quantità e qualità del suo territorio, manca all'appuntamento con la sua vocazione storica, basata appunto, sulla produzione agricola.
Abbiamo terreni in gran quantità, che si prestano, per diversità d'altitudine, esposizione e qualità, a qualsiasi produzione agricola. Eppure restano inspiegabilmente incolti. I paesini che circondano la nostra città, hanno sviluppato realtà produttive discretamente remunerabili e se non c'è stato il decollo, si deve alla mancata conoscenza del meccanismo dei mercati nazionali e internazionali.

E' di questi giorni, la notizia, che la cooperativa "Don Bosco Mission" d'impostazione salesiana al cui sviluppo ci sono, l'impegno e la competenza dell'Architetto Agostino Sella e del Dott. Giulio Santoro, hanno promosso un progetto denominato "Tipico Sicilia", la cui finalità è far conoscere l'esclusiva e delicata bontà dei prodotti siciliani.

Si tratta, per il momento, di un negozio online, dove si selezionano, prodotti tipici siciliani e si vendono con consegna immediata in tutto il mondo.

Questo è già un notevole primo passo. Ora deve seguire il secondo e il terzo passo che i nostri cittadini, proprietari di terreni devono fare: dare inizio alla produzione e trasformazione dei prodotti agricoli.

L'elenco dei prodotti è lungo e vario, che si tratti di merce da commercializzare fresca o di merce da trasformare sotto forma di conserve, estratti, marmellate, sciroppi ecc. ecc..

E' appunto nella produzione, commercializzazione e trasformazione dei prodotti agricoli, che si creano i posti di lavoro.

Volete vedere come?

Guardate la foto allegata per rendervi conto di quanta manodopera si possa impiegare in agricoltura.

In questo caso si tratta di una fase di lavorazione di cipolle rosse di Tropea, che crescono bene nei terreni misti del nostro territorio, esposti all'influenza del mare.

Le persone che vedete, é solo una piccola parte del ciclo produttivo, che nel caso specifico, consiste nel togliere il gambo alle cipolle. Prima di questa fase, c'é stata una preselezione della merce e a seguire, la calibratura e finalmente l'impacco in cassette o sacchi, con altro impiego di manodopera.

Naturalmente c'è stata, tutta l'attività effettuata in campagna, che consiste nella semina, crescita e raccolta del prodotto. Per farla breve, questo produttore impiega almeno 100 persone per un periodo di 8-9 mesi l'anno, lavorando solo cipolle. Tengo a precisare, che sono persone regolarizzate e a posto con i contributi, cosi come previsto dai contratti in agricoltura.

Lo stesso produttore, realizza anche vari tipi di conserve a base di cipolla e peperoncino calabrese, molto apprezzati dai mercati inglesi e tedeschi.

Di quanto detto sopra, posso fornire la prova in qualsiasi momento, perché ho costruito io, i macchinari utilizzati.

A Tropea e d'intorno ci sono almeno trenta produttori come questo. Capirete anche, che non esiste la disoccupazione. Anzi, negli ultimi tempi, non trovando manodopera locale, viene impiegata quella bulgara a tempo determinato, per fare alcune produzioni tipiche, quale "l'intrecciato", un poco più faticoso e che si stava perdendo (vedi altra foto).

Sono sceso nei particolari di una produzione per dirvi, che altre specialità si possono ricavare dal suolo.

Prendiamo per esempio il pomodoro. Si può commercializzare fresco per l'insalata, per la salsa, si può imbottigliare come concentrato, come salsa pronta, Si possono ricavare pomodori secchi, l'estratto secco quello che un tempo, le nostre mamme esponevano al sole e conservavano insieme all'olio di oliva e basilico.

Credetemi hanno un mercato enorme e in continua crescita in Europa, in Cina, in Brasile e vari paesi dell'Est.

Non mi prolungo più in dettagli e dico, che volendo, il lavoro si può creare. Basta avere buona volontà. D'altronde secondo un dossier della Coldiretti, nei primi mesi del 2013, l'occupazione nelle aziende agricole, è cresciuta del 3.6 % e si tratta di aziende condotte da giovani, anche laureati,che hanno impresso innovazioni tecnologiche e commerciali.

Quanto ai mezzi, é indispensabile, avere un terreno in proprietà o in affitto e un microcredito, che il Movimento 5 Stelle ha già promosso in tutta la Regione Siciliana. Quanto ai macchinari e le attrezzature, ci sono finanziamenti europei a fondo perduto, che sono erogati annualmente. Per chi si organizza in cooperativa o in consorzio ci sono altre forme di finanziamento più veloci e facilmente intercettabili, specie se ci si rivolge a persone competenti, presenti anche nel nostro territorio.

Chiudo col darvi la mia totale e disinteressata disponibilità a chi volesse chiedere consigli.



Chi sono

Qualcuno, di cui non ho molta stima, mi chiama "Architetto di Dio". La cosa, però, mi piace. Dicono che sono un architetto eclettico ed un pò anomalo. Il mio lavoro è a metà tra i restauri ed il turismo. Sono cooperatore salesiano e amo Don Bosco. Sono sposato con Cinzia che amo. Abbiamo tre figli, Gabriele Samuele e Gaia. Se vuoi scrivermi ecco la mail architettodidio@gmail.com


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"Il senso di inquietudine mi insegue sempre e quando mi pare di aver colto una certezza ricado nell'assoluto smarrimento. Mi chiedo: sono al posto giusto, al momento giusto? Boh! che casino è la VITA e quanto doloroso è questo cammino di scoperta dell'Assoluto che c'è in noi!"

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