lunedì 7 ottobre 2013

MUOS, guerre e migranti. L’Occidente ha sete di verità. Incontro a Niscemi con attivista iracheno di "Un ponte per..."

Organizzato dal Comitato No MUOS di Niscemi, si è tenuto presso il presidio in Contrada Ulmo, nel pomeriggio di sabato 5 ottobre '13, l'incontro con esponenti dell'associazione "Un Ponte per…"
Presenti, la rappresentante siciliana dell'organizzazione e Ismaeel Dawood, attivista iracheno che ha illustrato la situazione presente oggi in Iraq e a Baghdad, la sua città, dove, nel mese di settembre, Ismaeel ha contribuito a organizzare l'Iraqi Social Forum per raccontare e far conoscere la situazione irachena dopo la guerra di occupazione. Tanti i riferimenti a quanto sta accadendo sulle sponde del Mediterraneo dove sempre più pesanti soffiano i venti di guerra. "Prima della guerra di occupazione, non conoscevamo divisioni religiose e di etnie, né mercenari e terroristi. Questi sono ora numerosissimi perché servono a giustificare le guerre, in Iraq come in Libia e ora in Siria."

L'attivista ha parlato del grande movimento di società civile che c'è oggi in Iraq, poco conosciuto in Occidente, eppure molto attivo e propositivo per il cambiamento dopo decenni di eccidi, caos e menzogne da parte di governi ed eserciti. Gli attivisti No Muos hanno rivolto molte domande ponendo in evidenza come la manipolazione mediatica ormai investe la realtà sociale e civile a ogni livello, da quello più strettamente locale a quello internazionale. "Tenere il Social Forum in Iraq è servito anche a questo, ad abbattere i muri della disinformazione oltre a quelli fisici che i militari costruiscono per impedire alla gente di incontrarsi in occasione di mobilitazioni, riunioni ed eventi." Il filo diretto tra guerre, strumenti per le guerre come droni e MUOS, e tragedie come quella di Lampedusa è inconfutabile e permette di contestualizzare i luttuosi avvenimenti che colpiscono profughi e diseredati.

"Spiegare perché la gente scappa dai paesi occupati è importante per comprendere anche cosa sta succedendo nei nostri territori – sostiene Antonella del comitato No MUOS di Piazza Armerina.

La narrazione dei fatti è fondamentale e ci permette, qui a Niscemi come nel resto del mondo, di far conoscere le relazioni tra gli avvenimenti che i media ufficiali non hanno interesse a porre in evidenza. Siamo molto preoccupati perché la destabilizzazione dei paesi del Medio Oriente, come l'Iraq, la Libia e ora la Siria induce la popolazione a fuggire con le conseguenze che conosciamo e porta sempre più alla militarizzazione del Sud Europa, condannato a non avere sviluppo e crescita come invece reclama il futuro delle nostre generazioni".

Chi sono

Qualcuno, di cui non ho molta stima, mi chiama "Architetto di Dio". La cosa, però, mi piace. Dicono che sono un architetto eclettico ed un pò anomalo. Il mio lavoro è a metà tra i restauri ed il turismo. Sono cooperatore salesiano e amo Don Bosco. Sono sposato con Cinzia che amo. Abbiamo tre figli, Gabriele Samuele e Gaia. Se vuoi scrivermi ecco la mail architettodidio@gmail.com


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"Il senso di inquietudine mi insegue sempre e quando mi pare di aver colto una certezza ricado nell'assoluto smarrimento. Mi chiedo: sono al posto giusto, al momento giusto? Boh! che casino è la VITA e quanto doloroso è questo cammino di scoperta dell'Assoluto che c'è in noi!"

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