Apprendiamo con viva soddisfazione che i nuovi Commissari della Gestione liquidatoria dell'ATO RIFIUTI di Enna, appena insediati, hanno provveduto a far revocare, seppure a tempo determinato, il licenziamento di tutti i lavoratori del cantiere della raccolta dei rifiuti di Piazza Armerina, in modo da garantire l'espletamento del regolare servizio di raccolta dei rifiuti anche in questa fase di transizione alle nuove S.R.R..
Tuttavia non ancora definita è la problematica legata al trasferimento delle 15 unità lavorative che dall'ATO di Enna, nei giorni scorsi, erano state inviate in modo del tutto arbitrario, presso il cantiere Piazza.
La stragrande maggioranza dei quindici lavoratori trasferiti sono di Piazza.
Tale trasferimento, non giustificato da alcuna esigenza di servizio, avvenuto senza alcuna concertazione, si configura come un vero e proprio "licenziamento mascherato" per i 15 lavoratori.
Infatti molto difficilmente il comune di Piazza potrà assorbire 15 unità lavorative, da aggiungere all'organico del cantiere di Piazza costituito da 48 unità, senza correre il rischio di rendere insostenibili per i nostri concittadini i costi per la raccolta dei rifiuti, creando così i presupposti per il licenziamento dei lavoratori o, in alternativa, il fallimento dell'ente comune.
Il trasferimento dei 15 lavoratori, nei tempi e nei modi con cui è avvenuto, pare essere una rappresaglia nei loro confronti e sembra rappresentare un atto di vera e propria ritorsione contro la nostra città, rea di lesa maestà, cioè di avere deciso, con due voti unanimi di due diversi consigli comunali, di abbandonare l'ATO di Enna.
La punizione nei confronti di chi osa alzare la testa deve essere esemplare.
Colpirne uno per scoraggiarne cento.
Sembrano essere questi i principi ispiratori che hanno guidato le scelte della dirigenza dell'ATO di Enna.
Il PD di Piazza Armerina rivendica la facoltà per la nostra città di scegliere il servizio migliore a parità di costi, cosa che garantisce il passaggio alla S.R.R. CL2, senza per questo dovere subire simili atti punitivi nei confronti della città e soprattutto nei confronti di lavoratori che hanno il solo torto di essere piazzesi.
Auspica che al più presto venga a determinarsi anche la revoca definitiva del trasferimento dei 15 lavoratori o, in caso contrario, di vedere unite Amministrazione e tutte le forze politiche presenti in consiglio comunale nella difesa degli interessi della città e dei nostri concittadini.
Gianfranco La Porta
Inviato da iPhone di Agostino Sella