lunedì 18 agosto 2008

"Arridateci il Palio!" de "il lumbard"

Arridateci il Palio.

Quello che è stato “il palio del 2008” è sotto gli occhi di tutti:

1) organizzazione scadente (nonostante gli organizzatori siano ormai in numero superiore ai figuranti stessi);

2) i figuranti dei plotoni fatti da dodicenni ( bel risultato dopo le tante decantate selezioni);

3) corteo notabili con soliti noti (evidentemente si presentano solo loro?);

4) i cortei dei quartieri ,in alcuni casi erano addirittura senza bandiere e quindi di difficile interpretazione ;

5) l’ingresso al campo S.Ippolito è stato caotico, si è addirittura rischiato l’incidente avendo dato il via ai cavalieri della Castellina, mentre dal lato opposto partiva il calesse per spianare il terreno;

Ma ci voleva tanto a capire che:

--tante modifiche avrebbero snaturato il palio (vedi il punteggio della giostra dove lo scudo così proposto dà vantaggi ai giostranti meno veloci che hanno più tempo per colpire il settore con punteggio più alto );

-- le selezioni organizzate dai quattro comitati insieme ha rotto il legame quartiere-giostranti ( vedi la mancata sfilata dei giostranti del quartiere Castellina che non si sono presentati alla partenza dalla chiesa di S Andrea, e le stesse lance le hanno dovute portare le ancelle);

--in alcuni casi è guerra tra giostranti,regolamento e comitato di quartiere ( vedi la contestazione del quartiere Monte);

--le figure a cavallo vengono scelte senza controllare il binomio cavallo-cavaliere (senza parlare poi del non considerare l’età adatta ai ruoli: si nota, infatti,la mancanza della figura del tipo signor Parasole che era diventata storica del palio stesso;

sarebbe il caso di valutare :

-- la formazione di un gruppo di lavoro ,associazione o altro ( lasciando però fuori chi negli ultimi si è appropriato di ruoli che non gli appartengono)

-- le modalità di svolgimento della giostra e i relativi regolamenti;

-- rivedere i i ruoli dei comitati di quartiere che dovrebbero occuparsi di imbandierare i quartieri

motivare la partecipazione ai plotoni ecc e non di avere ruoli decisivi nell’organizzazione, anche se ciò dà più visibilità

Il lumbard

Chi sono

Qualcuno, di cui non ho molta stima, mi chiama "Architetto di Dio". La cosa, però, mi piace. Dicono che sono un architetto eclettico ed un pò anomalo. Il mio lavoro è a metà tra i restauri ed il turismo. Sono cooperatore salesiano e amo Don Bosco. Sono sposato con Cinzia che amo. Abbiamo tre figli, Gabriele Samuele e Gaia. Se vuoi scrivermi ecco la mail architettodidio@gmail.com


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"Il senso di inquietudine mi insegue sempre e quando mi pare di aver colto una certezza ricado nell'assoluto smarrimento. Mi chiedo: sono al posto giusto, al momento giusto? Boh! che casino è la VITA e quanto doloroso è questo cammino di scoperta dell'Assoluto che c'è in noi!"

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