martedì 17 febbraio 2009

Di nuovo incubo "monnezza". Finiti tutti i soldini. Il comune ha già anticipano un milione e mezzo di euro a Sicilia Ambiente.

Piazza Armerina. Ritorna l’incubo “monnezza” nella città dei mosaici. Mezzi fermi per mancanza di carburante. Operai che non possono lavorare. Insomma ritorna l’emergenza rifiuti e questa volta non si intravede nessuno spiraglio. Il comune governato dal sindaco Carmelo Nigrelli, ha già anticipato ben un milione e mezzo di euro nelle casse di Sicilia Ambiente. Adesso i rubinetti si sono chiusi. A parlare Rosario Scimone, capo degli uffici della ragioneria della città dei mosaici. “Non abbiamo più soldi da anticipare a Sicilia Ambiente. Anzi abbiamo chiesto un incontro per cercare di mettere in essere un piano di rientro. Abbiamo a più riprese anticipato denari a Sicilia Ambiente che hanno permesso fino ad oggi di tenere pulita la nostra la città. Fino ad oggi abbiamo sborsato a circa un milione e mezzo di euro. Questi soldi – continua Scimone – devono ancora ritornare alle casse del comune”. La situazione è critica. I cassonetti sono già stracolmi di immondizia. Fortunatamente il clima è rigido. Pertanto, almeno fino ad oggi non si scatenano cattivi odori. Per azionare i mezzi di Sicilia Ambiente occorrono circa 4.200 euro di carburante ogni 15 giorni e una cifra intorno ai 20 mila euro di assicurazione. Più volte le casse della città dei mosaici sono servite per tappare le difficoltà economiche della società ennese e del sistema di raccolta dei rifiuti solidi urbani. Fino ad oggi, la città è stata tenuta pulita, grazie all’anticipo delle somme comunali, che hanno permesso, tra le altre cose, di pagare gli stipendi a circa 50 operai. Adesso, però, il comune non ha i soldi per anticipare ulteriori spettanze. Gli operai di Sicilia Ambiente, hanno ricevuto i loro emolumenti mensili fino a dicembre 2008. Mancano nelle loro tasche gli stipendi di gennaio. Loro, nonostante tutto, sono pronti a lavorare, ma paradossalmente, non hanno i mezzi necessari per poter svolgere le loro mansioni. Una storia, come tante, che dimostrano la cattiva gestione dei rifiuti in Sicilia.
Agostino Sella

Chi sono

Qualcuno, di cui non ho molta stima, mi chiama "Architetto di Dio". La cosa, però, mi piace. Dicono che sono un architetto eclettico ed un pò anomalo. Il mio lavoro è a metà tra i restauri ed il turismo. Sono cooperatore salesiano e amo Don Bosco. Sono sposato con Cinzia che amo. Abbiamo tre figli, Gabriele Samuele e Gaia. Se vuoi scrivermi ecco la mail architettodidio@gmail.com


___________


"Il senso di inquietudine mi insegue sempre e quando mi pare di aver colto una certezza ricado nell'assoluto smarrimento. Mi chiedo: sono al posto giusto, al momento giusto? Boh! che casino è la VITA e quanto doloroso è questo cammino di scoperta dell'Assoluto che c'è in noi!"

TUTTI GLI ARTICOLI