martedì 14 luglio 2009

Botta e risposta tra Nigrelli e i bambini del grest salesiano.

Piazza Armerina. “Quanto guadagna al mese? Quanto arrivano le giostre”. Queste sono solo alcune delle domande che i circa 150 bambini del grest salesiano che si svolge presso l’oratorio di via Garibaldi hanno rivolto al primo cittadino Fausto Carmelo Nigrelli. Un botta e risposta sincero, con i bambini seduti a terra nel cortile dell’oratorio e il sindaco in piedi in mezzo a loro. Una serie di domande che hanno portato Nigrelli a confrontarsi con una fascia di età compresa tra i 6 e i 13 anni. “Una esperienza interessante - ha detto alla Fausto Carmelo Nigrelli – mi auguro di ritornare entro la conclusione del vostro grest”. I bambini hanno bersagliato il sindaco di domane per più quasi un ora. Hanno cercato di sapere di più della loro città. “Domande molto intelligenti, meno tendenziose e più sincere di quelli che avrebbero fatto i grandi”, ha detto una animatrice dei bambini. Il sindaco ha risposto alle domande parlando ai bambini del senso di comunità e dell’importanza della responsabilità collettiva nel governo di una città. Alla domanda di un bambino sui parchi gioco della città Nigrelli ha risposto. “Se i giochi dei bambini in alcune villette è anche colpa dei ragazzi più grandi che li hanno demoliti giocando in quelle aree”. Anche il tema del randagismo è stato al centro del botta e risposta tra Nigrelli ed i bambini “Anche io ieri sono stato attaccato da un cane – ha detto il sindaco – Adesso provvederemo alla sterilizzazione dei randagi. Però – ha detto Nigrelli rivolgendosi ai bambini – la colpa dei tanti cani è anche dei genitori che prima regalano i cani ai loro figli quando sono piccoli e poi li abbandonano per le strade quando diventano grandi”. Insomma, forse per la prima volta durante la sua legislatura, il primo cittadino si è trovato a rispondere non alle interrogazioni dei consiglieri comunali o dei segretari di partito ma ai bambini che hanno parlato con lui anche dei temi come quelli della raccolta differenziata, della pulizia della città e dei campetti di calcetto che ci sono nei quartieri della città”.
Agostino Sella

Chi sono

Qualcuno, di cui non ho molta stima, mi chiama "Architetto di Dio". La cosa, però, mi piace. Dicono che sono un architetto eclettico ed un pò anomalo. Il mio lavoro è a metà tra i restauri ed il turismo. Sono cooperatore salesiano e amo Don Bosco. Sono sposato con Cinzia che amo. Abbiamo tre figli, Gabriele Samuele e Gaia. Se vuoi scrivermi ecco la mail architettodidio@gmail.com


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"Il senso di inquietudine mi insegue sempre e quando mi pare di aver colto una certezza ricado nell'assoluto smarrimento. Mi chiedo: sono al posto giusto, al momento giusto? Boh! che casino è la VITA e quanto doloroso è questo cammino di scoperta dell'Assoluto che c'è in noi!"

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