Piazza Armerina. La chiesetta che adesso non c’è più. Si tratta di quella di Santa Maria del Gorgo Nero, che una volta stava proprio nel cuore della città, ossia nel borgo di San Giovanni. Scriveva Litterio Villari nella sua opera “La Storia ecclesiastica di Piazza” "Esisteva una chiesetta nei pressi del borgo del Patrisanto detta S. Maria del Borgo Nero la quale nel XVI secolo era andata distrutta. La grande immagine di stile bizantino della Madonna che stava nella chiesetta venne portata nella non lontana chiesa di Santa Barbara. In seguito arrivò nella chiesa dei Teatini". Quell’antica chiesetta di cui parla il Villari nella sua monumentale opera venne costruita, con tutta probabilità, dal pittore Giozzo, nome poi utilizzato dai piazzesi per chiamare la parte alta del fiume Gela. L’immagine della Madonna bizantina una volta chiusa la chiesa di San Lorenzo finì all’interno dell’opera pia della Casa di Riposo San Giuseppe. Lasciata a marcire dentro un secchio e ritrovata agli inizi degli anni 90 dal prof. Salvatore Ciurca. L’icona della Madonna bizantina è un simbolo di una parte della lunga storia che accompagna la Città. Oggi, grazie all’iniziativa del vescovo Michele Pennisi, della meravigliosa icona, di cui possono vedersi i contorni del volto della Madonna con in braccio il bambino, si cercherà di recuperare un’opera di indubbio valore artistico e storico per Piazza. Protagonisti del restauro saranno gli allievi della scuola arti e mestieri di Roma. L’idea di Michele Pennisi, di un cantiere didattico aperto al museo diocesano della città, ha trovato anche il contributo della giunta Nigrelli che in un anno di governo ha emanato numerosi provvedimenti e sposato diverse iniziative in uno dei settori dimenticati della città: le politiche dei beni culturali.
Agostino Sella
Agostino Sella