mercoledì 26 agosto 2009

La rapina in gioielleria, esaminate dai Carabinieri le riprese video

Potrebbero essere piazzesi, giovanissimi e inesperti i due uomini autori della rapina ai danni della gioielleria Barbera. Si lavora sulle immagini a circuito chiuso per trovare elementi utili per risalire ai responsabili che lunedì pomeriggio, entrati all’interno del negozio e immobilizzata la titolare, hanno rubato alcune migliaia di euro contenuti in una borsa. I Carabinieri di Piazza Armerina ieri sono rimasti a lungo all’interno della gioielleria per confrontarsi con i proprietari dell’attività commerciale. A condurre le indagini il capitano Michele Cannizzaro (nella foto) che mantiene il massimo riserbo sull’episodio. La telecamera puntata sull’ingresso della gioielleria potrebbe risolvere alcuni dubbi che hanno preceduto e seguito la rapina e fornire utili elementi investigativi per la ricerca dei colpevoli. Nessun gioiello è stato portato via, confermano gli inquirenti, poiché a quanto pare i rapinatori sarebbero stati allarmati dallo squillo del telefono all’interno del negozio e colti dal panico si sarebbero subito dileguati disinteressandosi degli oggetti preziosi. Ciò farebbe pensare a una rapina improvvisata messa in atto da rapinatori considerati “poco professionali”. Così come le modalità della rapina fanno pensare che la donna potrebbe essere stata seguita da chi conosceva bene le sue abitudini. Com’è noto la titolare si trovava in gioielleria alle 13.30, ora inconsueta e nella mattinata di lunedì giorno dedicato alla chiusura settimanale. Probabilmente i rapinatori sapevano che la titolare si sarebbe recata in negozio oltre a sapere che all’interno della sua borsa avrebbero trovato alcune migliaia di euro. Numerosi gli elementi al vaglio dell’apparato investigativo dei Carabinieri e non sarebbe da escludere l’ipotesi che gli autori siano piazzesi.

Chi sono

Qualcuno, di cui non ho molta stima, mi chiama "Architetto di Dio". La cosa, però, mi piace. Dicono che sono un architetto eclettico ed un pò anomalo. Il mio lavoro è a metà tra i restauri ed il turismo. Sono cooperatore salesiano e amo Don Bosco. Sono sposato con Cinzia che amo. Abbiamo tre figli, Gabriele Samuele e Gaia. Se vuoi scrivermi ecco la mail architettodidio@gmail.com


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"Il senso di inquietudine mi insegue sempre e quando mi pare di aver colto una certezza ricado nell'assoluto smarrimento. Mi chiedo: sono al posto giusto, al momento giusto? Boh! che casino è la VITA e quanto doloroso è questo cammino di scoperta dell'Assoluto che c'è in noi!"

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