giovedì 22 ottobre 2009

Ieri si sono celebrati i funerali del presidente Lillo Di Marco. Dolore e lacrime hanno accompagnato l'ultimo viaggio di un uomo buono

Ieri si sono celebrati i funerali del presidente Lillo Di Marco. In molti hanno reso omaggio a uno dei protagonisti della vita sportiva della città. La celebrazione è stata officiata da padre Pace che nella sua omelia ha ricordato l’impegno del Presidente per lo sport e l’amore per i suoi nipoti. “L’unica certezza che abbiamo nella vita è la morte” ha posto l’accento padre Pace nella sua omelia. E' difficile pensare che Lillo Di Marco non ci sia più. Difficile stare qui oggi e in poche parole ricordare il Presidente. Chiunque avrebbe voglia di dire qualcosa, chiunque vorrebbe ricordare un episodio, un particolare di una vita condotta sotto il segno della bontà, dell’altruismo e del sacrificio per lo sport della città e per la sua famiglia. Oggi la città si inchina a te Presidente per dirti grazie. Oggi la città si inchina ad un protagonista dello sport. Un uomo che ha dedicato la vita allo sport animato da valori veri, allo sport pulito. Il calcio, il basket, la pallavolo, l’atletica ha avuto come protagonista umile, riservato, disponibile il Presidente. Oggi Piazza Armerina piange un protagonista vero, onesto e pulito della nostra città. Un uomo, un padre, uno sportivo, un esempio cui tutti dovremmo sentirci orgogliosi, di cui la città e tutto il mondo sportivo deve sentirsi orgogliosa. Un uomo che ci ha insegnato a essere leali, corretti, onesti, coraggiosi in ogni settore della nostra vita. Certo non sarà più la stessa cosa senza il Presidente. Personalmente ho perso per la seconda volta un padre. Non sarà più lo stesso, mi mancheranno le lunghe passeggiate al Cascino, le lunghe e appassionanti conversazioni, le giornate trascorse in campagna con la sua meravigliosa famiglia e insieme ai suoi nipoti Lucia, Giuseppe e Martina che amava più di ogni altra cosa. Tutto ciò mi mancherà Presidente ma nonostante il dolore che oggi domina le nostre emozioni, nonostante le lacrime che oggi bagnano il nostro viso sono i valori che ci hai trasmesso, la gioia di vivere, la stima per noi a spronarci ad andare avanti e trasmettere ai più giovani quello che hai insegnato. Oggi Presidente ritorni alla Casa del Padre e da lassù continuerai a vederci e guidarci. Presidente una parte del mio cuore porterà con me due persone care: Mio padre e Te. Ciao Presidente.

Chi sono

Qualcuno, di cui non ho molta stima, mi chiama "Architetto di Dio". La cosa, però, mi piace. Dicono che sono un architetto eclettico ed un pò anomalo. Il mio lavoro è a metà tra i restauri ed il turismo. Sono cooperatore salesiano e amo Don Bosco. Sono sposato con Cinzia che amo. Abbiamo tre figli, Gabriele Samuele e Gaia. Se vuoi scrivermi ecco la mail architettodidio@gmail.com


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"Il senso di inquietudine mi insegue sempre e quando mi pare di aver colto una certezza ricado nell'assoluto smarrimento. Mi chiedo: sono al posto giusto, al momento giusto? Boh! che casino è la VITA e quanto doloroso è questo cammino di scoperta dell'Assoluto che c'è in noi!"

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