venerdì 20 novembre 2009

Forza un posto di blocco. Arrestato dalla Polizia Alberto Gioia.

Forza un posto di blocco della Polizia di Stato e finisce in manette Alberto Gioia (nella foto) con l’accusa di resistenza, tentata lesione aggravata a pubblico ufficiale e violazione delle prescrizioni della sorveglianza speciale. Denunciato a piede libero, per violazione delle prescrizioni relative alla sorveglianza speciale, il pregiudicato che si trovava sulla moto con Gioia. La cronaca dei fatti che hanno portato all’arresto del pregiudicato piazzese viene confermata dagli agenti della Polizia di Stato. Alberto Gioia lo scorso giovedì sera era a bordo di uno scooter assieme ad un altro amico anch’esso pregiudicato. Giunti nel cuore dello storico quartiere Monte i due hanno notato la presenza degli agenti di Polizia impegnati nelle consuete operazioni di controllo del territorio. All’ordine di stop intimato da uno degli uomini in divisa Alberto Gioia ha deciso di forzare il posto di blocco. Tentativo che falliva grazie alla scaltrezza di uno degli uomini del capo della Polizia di Stato di Piazza Giancarlo Consoli. L’agente in servizio riusciva ad acciuffare al “volo” il pregiudicato che stava seduto dietro il Gioia che nel frattempo, rischiando di investire l’agente, riusciva a scappare e far perdere le tracce per quasi un’ora. Tanto è bastato al commissariato della città per rintracciare il pregiudicato Alberto Gioia e arrestarlo con l’accusa di resistenza e tentata lesione aggravata a pubblico ufficiale. “Ancora una volta viene alla ribalta della cronaca il comportamento di alcuni giovani che mettono a repentaglio la vita degli agenti che quotidianamente lavorano nell’interesse della comunità per prevenire e reprimere fenomeni criminali di ogni genere che potrebbero verificarsi nella citta dei Mosaici.” Questo il primo commento che viene dagli uffici investigativi della Polizia che continuano “Non è la prima volta che assistiamo a simili gesti o comportamenti da parte di giovani ragazzi che si rovinano la vita. Certamente siamo in presenza di fenomeni da condannare senza mezzi termini.”

Chi sono

Qualcuno, di cui non ho molta stima, mi chiama "Architetto di Dio". La cosa, però, mi piace. Dicono che sono un architetto eclettico ed un pò anomalo. Il mio lavoro è a metà tra i restauri ed il turismo. Sono cooperatore salesiano e amo Don Bosco. Sono sposato con Cinzia che amo. Abbiamo tre figli, Gabriele Samuele e Gaia. Se vuoi scrivermi ecco la mail architettodidio@gmail.com


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"Il senso di inquietudine mi insegue sempre e quando mi pare di aver colto una certezza ricado nell'assoluto smarrimento. Mi chiedo: sono al posto giusto, al momento giusto? Boh! che casino è la VITA e quanto doloroso è questo cammino di scoperta dell'Assoluto che c'è in noi!"

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