mercoledì 30 dicembre 2009

Il messaggio del Vescovo per il 2010.

1 Gennaio 2010
Nel primo giorno del nuovo anno civile siamo tutti invitati a guardare l'anno che ci sta davanti con la serenità fiduciosa di Maria Madre di Dio che , conservava il mistero del Natale "meditandolo nel suo cuore"(Lc 2, 19), ricollegando cioè tutti gli avvenimenti alla ricerca della loro unità profonda, perché inseriti nel disegni divino della salvezza. Non avrebbe senso aver celebrato il Natale se il suo messaggio fosse svanito e non fosse custodito e accolto dentro il nostro cuore.
Un anno intero non ci basterà a portare a termine la contemplazione del mistero della presenza di Dio, che il Natale ci richiama, se non lo facciamo scendere fino al centro della nostra vita e non gli consentiamo di trasformarci il cuore e di farci cambiare mentalità. Se il Natale fosse solo un avvenimento storico da commemorare allora ci potrebbe commuovere solo per un giorno, se invece e' il mistero della presenza di Dio in tutta la nostra vita allora deve muovere, cambiare tutta la nostra vita.
Il Mistero del Natale ci da la garanzia che gli auguri che ci scambiamo possano realizzarsi perché questo bambino che giace in una mangiatoia e' il realizzarsi della promessa di Dio per l'umanità, la benedizione del Padre celeste su di noi, la nostra pace.
Il Signore ci rivela il suo nome come fonte di benedizione e fa brillare su di noi il suo volto, che è il volto di un bimbo circondato dalla tenerezza accogliente di sua madre.
Il volto di Dio che si manifesta in questo bambino non e' un volto irato e terribile ma mite ed umile, che e' capace di darci pace e di rivelarci che Dio ci e' propizio.
All'inizio di quest'anno vogliamo esprimere l'augurio che Dio, che rimane l'onnipotente, anche se si manifesta attraverso l'impotenza di un bambino, faccia brillare il suo volto di misericordia in ogni uomo soprattutto sui nostri fratelli e sorelle provati dalla sofferenza.
Questo anno sarà veramente buono solo se, nonostante gli eventi contrari, continueremo a camminare nella direzione giusta che e' quella propostaci da Cristo e se continueremo a stupirci e a meravigliarci della novità inattesa che può cambiare la nostra vita, come coloro a cui i pastori annunciarono la lieta notizia della nascita di un bimbo straordinario. Solo la certezza che in Gesù Cristo è venuta la "pienezza del tempo"(Gal 4,4) può dare senso allo scorrere dei nostri giorni, per accompagnare il nostro cammino verso il fine ultimo della nostra vita ed impedire che l'anno nuovo si riduca ad uno squallido trascorrere di giorni privi di senso, ad uno sbarcare il lunario in attesa di chi sa quali tempi migliori.
Il Santo Padre Benedetto XVI in occasione della giornata mondiale per la pace ha rivolto un messaggio sul tema:” Se vuoi coltivare la pace, custodisci il creato”. La ricerca della pace da parte di tutti gli uomini di buona volontà sarà senz’altro facilitata dal comune riconoscimento del rapporto inscindibile che esiste tra Dio, gli esseri umani e l’intero creato. Illuminati dalla divina Rivelazione e seguendo la Tradizione della Chiesa, i cristiani offrono il proprio apporto. Essi considerano il cosmo e le sue meraviglie alla luce dell’opera creatrice del Padre e redentrice di Cristo, che, con la sua morte e risurrezione, ha riconciliato con Dio «sia le cose che stanno sulla terra, sia quelle che stanno nei cieli» (Col 1,20). Il Cristo, crocifisso e risorto, ha fatto dono all’umanità del suo Spirito santificatore, che guida il cammino della storia, in attesa del giorno in cui, con il ritorno glorioso del Signore, verranno inaugurati «nuovi cieli e una terra nuova» (2 Pt 3,13), in cui abiteranno per sempre la giustizia e la pace. Proteggere l’ambiente naturale per costruire un mondo di pace è, pertanto, dovere di ogni persona. Ecco una sfida urgente da affrontare con rinnovato e corale impegno; ecco una provvidenziale opportunità per consegnare alle nuove generazioni la prospettiva di un futuro migliore per tutti. Ne siano consapevoli i responsabili delle nazioni e quanti, ad ogni livello, hanno a cuore le sorti dell’umanità: la salvaguardia del creato e la realizzazione della pace sono realtà tra loro intimamente connesse! Per questo, invito tutti i credenti ad elevare la loro fervida preghiera a Dio, onnipotente Creatore e Padre misericordioso, affinché nel cuore di ogni uomo e di ogni donna risuoni, sia accolto e vissuto il pressante appello: Se vuoi coltivare la pace, custodisci il creato.
Il nuovo anno si apre sotto lo sguardo materno di Maria Madre di Dio e nostra, ripiena del dono dello Spirito, che ci ricorda che non siamo più' schiavi del denaro, del potere, del piacere, della pubblicità', delle convenzioni sociali ma figli nel Figlio. Solo se il suo sguardo materno ci aprirà all'accoglienza del suo Figlio divino che è nostro fratello, lo Spirito Santo, ci da la certezza che siamo figli di Dio e ci rende costruttori di un mondo nuovo capaci di rinnovare il volto della terra nella giustizia e nella pace.

Chi sono

Qualcuno, di cui non ho molta stima, mi chiama "Architetto di Dio". La cosa, però, mi piace. Dicono che sono un architetto eclettico ed un pò anomalo. Il mio lavoro è a metà tra i restauri ed il turismo. Sono cooperatore salesiano e amo Don Bosco. Sono sposato con Cinzia che amo. Abbiamo tre figli, Gabriele Samuele e Gaia. Se vuoi scrivermi ecco la mail architettodidio@gmail.com


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"Il senso di inquietudine mi insegue sempre e quando mi pare di aver colto una certezza ricado nell'assoluto smarrimento. Mi chiedo: sono al posto giusto, al momento giusto? Boh! che casino è la VITA e quanto doloroso è questo cammino di scoperta dell'Assoluto che c'è in noi!"

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