mercoledì 6 gennaio 2010

Sebi Arena. Spostiamo le palme Washington dal giardino del monumento del Generale Cascino

Caro Agostino,
qualche anno addietro, durante l'Amministrazione Velardita, mi accorsi che, per errore, era stata piantata nell'aiuola di sinistra del monumento al Gen. Cascino (guardando il monumento dalla parte anteriore), una palma Washington insieme a diversi gruppi di palma nana.
Me ne accorsi perchè questa palma, che all'inizio appariva simile alle altre, cominciava ad emergere dal gruppo. Orbene, la fotografai e mandai per email la foto all'assessore al ramo con un breve appello affinché fosse spiantata la palma nel timore che potesse, crescendo, apportare danni al monumento stesso. Non ebbi risposta. In atto la palma washington è cresciuta a dismisura ed ha raggiunto ed oscurato alla vista il bassorilievo bronzeo con la citazione del noto frammento del De Bello Gallico di Cesare (Et celeritate et copiis docuit quid populi romani disciplina atque opes possent). Fin qui poco male poichè non credo che l'oscuramento di tali citazioni possa recare danno all'istruzione del popolo, specialmente quella del lato opposto che nient'altro è che una citazione non condivisibile di Mussolini alla quale ipocritamente fu sotratta la firma dopo la caduta del fascismo. Il problema è un altro: il monumento risulta occultato nella sua interezza, ma soprattutto si può temere per la sua stabilità, dato che le radici, ormai imponenti della palma, si saranno infiltrate nella compagine stessa del monumento. Visto che il tuo blog è sentito e soprattutto visitato anche dalle istituzioni, ti prego di fare appello per lo spostamento o il taglio di detta palma finchè siamo in tempo.
Ti allego la foto di prima e la foto di ora.
Sebi Arena

Chi sono

Qualcuno, di cui non ho molta stima, mi chiama "Architetto di Dio". La cosa, però, mi piace. Dicono che sono un architetto eclettico ed un pò anomalo. Il mio lavoro è a metà tra i restauri ed il turismo. Sono cooperatore salesiano e amo Don Bosco. Sono sposato con Cinzia che amo. Abbiamo tre figli, Gabriele Samuele e Gaia. Se vuoi scrivermi ecco la mail architettodidio@gmail.com


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"Il senso di inquietudine mi insegue sempre e quando mi pare di aver colto una certezza ricado nell'assoluto smarrimento. Mi chiedo: sono al posto giusto, al momento giusto? Boh! che casino è la VITA e quanto doloroso è questo cammino di scoperta dell'Assoluto che c'è in noi!"

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